- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

  

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11a settimana TEMPO ORDINARIO (Mt 6,19-23)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”.

 

Come vivere questa Parola?
Inizia con questo brano la conclusione del corpo del discorso della montagna, che culminerà con il comando dell’amore, sintesi della legge e dei profeti (7,12). Continuiamo a scorgervi il tema della paternità di Dio che in questo brano è da vivere in rapporto alle cose come libertà dall’accumulo delle cose. Le cose sono donate per la vita, questa è la verità di tutto ciò che ci circonda. Quando ci facciamo padroni ingordi snaturiamo le cose, ma soprattutto snaturiamo noi stessi. La brama di possedere diventa ateismo pratico, è furto, origine di tutte le divisioni, di tutti i mali: è vera idolatria. Si arriva a riporre la fiducia nella nostra capacità di accumulare, nella sicurezza creata con le nostre mani, piuttosto che nel Padre “che sa di ciò di cui noi abbiamo bisogno”. “Là dov’è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore”: uno diventa ciò che ama e dimora dove ha posto il suo cuore.

 

Donaci sempre Signore di dimorare in Te!

 

La voce di Papa Francesco
«Soldi, vanità e potere» non rendono felice l’uomo. I veri tesori, le ricchezze che contano, sono l’amore, la pazienza, il servizio agli altri e l’adorazione di Dio. […] Ecco, allora, l’essenza dell’insegnamento di Gesù: Non accumulate! Non accumulate soldi, non accumulate vanità, non accumulate orgoglio, potere! Questi tesori non servono! Piuttosto sono altri i tesori da accumulare: c’è un lavoro di accumulare tesori che è buono. Lo dice Gesù nella stessa pagina evangelica: «Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore». Questo è proprio il messaggio di Gesù: avere un cuore libero. Invece, se il tuo tesoro è nelle ricchezze, nella vanità, nel potere, nell’orgoglio, il tuo cuore sarà incatenato lì, il tuo cuore sarà schiavo delle ricchezze, della vanità, dell’orgoglio” (MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE - Venerdì, 20 giugno 2014)

 

Casa di Preghiera San Biagio FMA (Subiaco, Roma)

 

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Commento (Vangeli Feriali)

 

 

Come vivere questa Parola?
Gesù continuando il suo insegnamento, esorta a non ricercare i beni di questo mondo per se stessi. L'uomo non è padrone della sua esistenza ma l'ha ricevuta dall'Alto e deve curarla. Alle volte per mantenere la propria vita si esagera e si ammassano ricchezze e cose che non garantiscono la vera felicità né nel presente né nel futuro. Gesù sottolinea che i suoi discepoli devono confidare nel Padre e non negli idoli. Dio vuol essere il Dio di ogni persona: si deve scegliere o il primato di Lui o delle tante cose che attraggono. Se Dio è al primo posto, si può riuscire a gestire tutta la vita con equilibrio perché si vede tutto con gli occhi del cuore. Come prega Paolo per la comunità di Efeso: "Il Padre della gloria illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi ..." (Ef 1,18). Gesù stesso è il tesoro, la manifestazione del Dio Vivente, il compimento di tutte le cose. Quando il cuore del discepolo è immerso nel cuore di Gesù, non ha bisogno di cercare altro. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi metto di fronte a Gesù: penso al suo cuore pieno di amore, di misericordia per me; mi offre un dono incalcolabile: la sua vita crocifissa e risorta per farmi entrare con lui nella sua gloria.

 

Signore, dammi uno spirito di sapienza e di rivelazione per conoscere il tesoro che ho in Te.

 

La voce di un Papa santo
Il discepolo di Cristo non è mai un osservatore passivo ed indifferente di fronte agli eventi. Al contrario, egli si sente responsabile della trasformazione della realtà sociale, politica, economica e culturale. .. Dovete avere il coraggio di parlare di Cristo nelle vostre famiglie, nel vostro ambiente di studio, di lavoro o di ricreazione, animati dallo stesso fervore degli apostoli quando affermavano:" Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto ed ascoltato". Neanche voi dovete tacere!
Giovanni Paolo II

 

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