- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

12a settimana TEMPO ORDINARIO (Mt 7,15-20)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere”.

 

Come vivere questa Parola?
La natura ci è maestra. Gesù usa spesso immagini della natura per farci comprendere un messaggio importante. Tutta la Bibbia è ricca di immagini prese dalla natura, eloquenti ed efficaci nel trasmetterci un contenuto di fede. “Dai loro frutti li riconoscerete “; “se il tralcio non porta frutto …” Certamente non possiamo giudicare il cuore dell’uomo, esso è noto solo a Dio; tuttavia le opere (frutti) possono essere un indizio rivelatore nel testimoniare chi siamo e quello in cui crediamo. San Giacomo nella sua lettera lo esprime molto bene: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?” Nessun rovo produce succosa uva da tavola! Così possiamo vedere se la fede proposta porta a frutti di conversione, di pace interiore, di operosa carità, di perdono. Ma se questo è vero possiamo anche dire il contrario! Ci sono persone che producono abbondanti frutti di bene e di luce pur non dichiarandosi apertamente credenti. Il vangelo di oggi, insomma, ci spinge a superare gli stereotipi, a non fermarci alle apparenze, così diffuse fra noi cristiani. “…un albero buono non può produrre frutti cattivi”: ciò che è essenziale è il cuore. I frutti che possiamo produrre dipendono esclusivamente da quello che siamo nel profondo di noi stessi. Il Maestro ci conduce a visitare le profondità del nostro essere e a capire quale tipo di albero siamo.

 

Nella preghiera chiediamo al Signore Gesù di custodirci e di farci crescere come albero buono che dona frutti di pace.

 

La voce di Papa Francesco
“Una Chiesa o un cristiano senza testimonianza è sterile; un morto che pensa di essere vivo; un albero secco che non dà frutto; un pozzo arido che non dà acqua! La Chiesa ha vinto il male grazie alla testimonianza coraggiosa, concreta e umile dei suoi figli.”(Omelia del Santo Padre in occasione della Celebrazione Eucaristica nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, 29/06/2015)

 

Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma

 

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Come vivere questa Parola?
Gesù conosce a fondo il mistero dell'uomo: quando un uomo vive il Vangelo è come un albero buono che porta buoni frutti; quando invece volta le spalle a Dio e alla sua volontà di bene, può mascherarsi finché vuole ma, nelle profondità del suo cuore, sarà "lupo rapace" . Leggendo questa parola forte del Signore, forse siamo tentati di identificare i falsi profeti con persone che conosciamo e forse circolano nei nostri ambienti. Purché non sia un giudizio decisamente di condanna sulla persona, possiamo condannare certi modi di essere e di comportarsi; quello che però va fatto, è chiedere al Signore di non essere mai noi gente che ha un doppio modo di essere: fuori sembrare persone significative e buone, dentro covare cattiveria malevolenza ingiustizia avidità e di prevalere sugli altri. Con molto realismo, Gesù ci consegna il criterio sicuro per comprendere. "E' dai frutti - dice - che si giudica l'albero". Se dunque colgo arroganza, prepotenza, invidia nelle mie giornate, devo fare attenzione!

 

No, Signore! non permettere in me mai la doppiezza: quel sembrare buono e giusto nell'apparenza esteriore del mio essere e agire. Al contrario, Signore, rendimi albero buono e perciò fecondo di frutti buoni: la giustizia, la bontà di cuore, la benevolenza, la generosità, la nobiltà di pensieri buoni con volontà di benedizione e, possibilmente, di aiutare quanti più posso.

 

La voce di un Santo Educatore 
Bisogna imparare a pensar bene di tutti, fare del bene a tutti, del male a nessuno e... lasciar cantar le passere
San Giovanni Bosco

 

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