- Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO AL VANGELO
30a settimana TEMPO ORDINARIO (Lc 13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E` simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami". E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E` simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata".
Come vivere questa Parola?
Essere piccoli è una delle chiavi del Vangelo. Chi si fa piccolo è amato e benedetto. Come il lievito, piccolo, nascosto, ma che cambia tutto.
La beata Chiara Badano è diventata Luce perché si è fatta piccola ed è entrata nel gioco di Dio. E poi c’è il piccolo Michelino Rua, che ha seguito con amore i passi di don Bosco, condividendo tutto con lui ed è diventato sempre più evangelicamente piccolo, tanto da diventarne il successore alla guida dei salesiani.
Il lievito non fa rumore ma cambia le cose. Sii presenza dell’Amore di Dio. Puoi esserlo anche senza dire una parola. Alla domanda della mamma: “tu non parli mai di Dio ai tuoi amici?”, Chiara Luce ha risposto: “Mamma, Dio non lo devo dire, lo devo dare”.
Dio nostro Padre, al beato Michele Rua e alla beata Chiara Luce, hai dato la capacità di accogliere fin da giovani la tua divina immagine; concedi anche a noi, chiamati a essere tuoi testimoni, di far conoscere il vero volto di Cristo, tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
La voce di una beata
Mi sento così piccola e la strada da compiere è così ardua, spesso mi sento sopraffatta dal dolore! Ma è lo Sposo che viene a trovarmi. Sì, io ripeto: “Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io”.
Qui tutti chiedono il miracolo, ma io non riesco a chiederlo. Forse questa mia difficoltà nel domandarglielo sta nel fatto che sento che non rientra nella Sua volontà. Offro tutto, i miei fallimenti, i dolori e le gioie a Lui, ricominciando ogni qualvolta la Croce fa sentire tutto il suo peso.
L’importante è fare la volontà di Dio. Io magari avevo dei piani su di me, ma Dio ha pensato a questo. La malattia mi è arrivata al momento giusto… Voi però non potete neppure immaginare qual è adesso il mio rapporto con Gesù…
Avverto che Dio mi chiede qualcosa di più, di più grande. Forse potrei restare su questo letto per anni…, non lo so. A me interessa solo la volontà di Dio, fare bene quella, nell’attimo presente: stare al gioco di Dio.
(da una lettera di Chiara Luce Badano)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Subiaco, Roma)
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È poca cosa, il Regno di Dio. Una presenza umile, nascosta, piccola come il grano di senape, insignificante come qualche grammo di lievito. Non ha apparenza, non aspira a grandi numeri, non cerca il potere, figuriamoci. Eppure ciò che diventa impressiona: il seme diventa un albero di speranza, il lievito fa fermentare la pasta e diventa pane che sfama la folla. Poco che fa tanto, nulla che diventa tutto. È luminosa questa pagina, chiara. Ma, mi chiedo, perché, allora, noi cristiani ce la siamo dimenticata? Perché aspiriamo a riempire le piazze, ad avere forza e rappresentanza, a contare? Perché corriamo dietro alle statistiche e ci diciamo preoccupati quando, invece di essere fermento, vorremo essere pasta? Perché non traiamo le conseguenze da questa luminosa parabola e, invece di preoccuparci per i numeri che calano, non ci occupiamo del lievito, che sia mischiato alla pasta, e al seme, che venga piantato nella terra? È gravida di conseguenze molto concrete, questa Parola, se solo abbiamo il coraggio di lasciarla risuonare anche se giudica le nostre aspirazioni pastorali a volte poco evangeliche!
Paolo Curtaz
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