MEDITAZIONE DEL GIORNO
23° Febbraio
LO SPIRITO DI SACRIFICIO
1. Il digiuno è un sacrificio piccolo. Quante scuse si cercano per esimersene. La salute, l'impiego, il lavoro, un po' di debolezza; bisogna esaminarle innanzi a Dio perché non siano solo vani pretesti, o suggerite dal rispetto umano! In altri tempi, i digiuni prescritti erano frequenti, rigorosi, eppure si compivano; ora sono più facili e pochi; eppure la nostra freddezza, la poca fede ce li dipinge insopportabili. Ma un giorno dovremo renderne conto a Dio.
2. Lo spirito di sacrificio. Iddio non pretende l'impossibile. Nell'impossibilità del vero digiuno, o nel dubbio, chiediamo dispensa alla Chiesa; si offra la volontà al Signore; si pratichi almeno l'astinenza. S. Agostino rimprovera chi pur cambiando la qualità dei cibi, li cerca sempre delicati. Soprattutto si pratichi più severa mortificazione; se non in tutto, si digiuni almeno in parte; si supplisca con preghiere, con elemosine, con opere buone.
3. La rinuncia al peccato. Lo spirito del digiuno consiste nell'astenerci dal male, nel vincere il peccato, quindi nel frenare la lingua e nel trattenere gli occhi, nel raccoglimento interiore, nella mortificazione dei sensi e del corpo. Diminuiamo i peccati, detestiamoli, crocifiggiamo col dolore i nostri cuori
(Joel, 2, 13). Tali mortificazioni valgono. più che qualsiasi digiuno.
PRATICA. — Oggi mortifica quel senso che più ti porta al peccato.