MEDITAZIONE DEL GIORNO
18° Marzo
LA
FLAGELLAZIONE
1. Gesù spogliato. Sebbene Pilato conosca Gesù innocente, non
lo libera; ma per mitigare il furore dei giudei, lo condanna ai
flagelli. Che ingiustizia!... Non lamentarti più delle ingiustizie che
sono fatte a te! Immaginati il Redentore, trascinato in un atrio,
spoglio delle sue vesti, comparire nudo in faccia alla sbirraglia!...
Lui, modesto, bello per innocenza, verecondo di purità verginale... A
ciò fu condotto dalle tue immodestie, dalle tue impurità. Domanda
perdono ed emendati.
2. Gesù flagellato. Considera i carnefici che, pieni di rabbia,
alzano le robuste braccia, e con forza vibrano colpi tremendi sul
delicatissimo corpo di Gesù, già indebolito dal sudore sanguigno
dell'Orto e dai travagli della notte. Verghe tessute di spine, nervi
durissimi, funi armate di ferro, squarciano la carne di Gesù! Si
solcano le piaghe stesse, si scoprono le ossa!... Trenta carnefici!...
Cinque mila e più furono le battiture... Chi non piangerebbe per pietà?
3. Gesù, l'Agnello di Dio. Quel che più mette rabbia nei
crudeli soldati è l'atteggiamento paziente di Gesù, il quale, come
l'agnello che sotto il ferro non bela, non da un lamento. Per le piaghe,
per il sangue versato è reso irriconoscibile; è quasi un verme
calpestato! Eppure, non dice nulla. Se i carnefici gli leggessero in
cuore con quanto amore soffre per noi, il loro furore si cambierebbe in
affetto. Tu conosci l'amore di Gesù e perché non l'ami?
PRATICA. - Fa una penitenza; e recita il Miserere
(clicca).