MEDITAZIONE DEL GIORNO
21° Maggio
Mites fac et castos: L'IMITAZIONE DI MARIA
1. Imitazione facile. La Vergine, simile a Gesù, benché santissima e sublime nelle sue virtù, pure presenta nelle sue azioni, un non so che di facile a imitarsi. Non ci sono in Lei penitenze straordinarie, ma una continua mortificazione; non flagelli, ma spirito di orazione incessante; non miracoli, ma umiltà ed annientamento; non prodigi, ma dolcezza, rassegnazione, conformità totale al volere di Dio : queste virtù chi non può imitarle? Se sono difficili, v'è però in esse alcuna cosa impossibile a chi vuole risolutamente?
2. Imitiamola nella dolcezza e nella castità. Dolcezza di carattere, piegandolo ai voleri, ai gusti, alle giuste pretese altrui, sopportandone i difetti, tollerando in pace, anzi che far valere le proprie ragioni : sembra stoltezza innanzi al mondo; ma è sapienza in faccia a Dio, ed è conforme alle massime del Vangelo e agli esempi di Gesù e di Maria. Ricordalo a tempo e luogo. - Sii casto nei pensieri, nei desideri, nelle parole, nelle opere, con tè e con gli altri, più che potrai, nel tuo Stato. Ciò importa mortificazioni continue, ma che cosa non dobbiamo fare per giungere al Cielo?
ESEMPIO. - Era tanta la bontà e la dolcezza di S. Filippo, che lamentandosi taluni dello schiamazzo fatto da alcuni giovani innanzi alla sua camera, disse; Purché non facciano peccato, del resto sopporterei che mi tagliassero la legna addosso.
PRATICA. - Sii dolce con tutti, specialmente con chi ti contraddice. Un Pater ed Ave a S. Filippo.
GIACULATORIA - Dolce Cuor di Maria, siate la salvezza mia.