MEDITAZIONE DEL GIORNO
28° Agosto
SANT'AGOSTINO
1. La gioventù dì Agostino. A nulla gli valsero la scienza e l'ingegno senza l'umiltà: superbo di se medesimo e degli allori colti, cadde in tali errori con i Manichei che, in seguito, stupiva di se stesso. Anzi, come al superbo stanno preparate le più umilianti cadute, così Agostino si tuffò nell'impurità! Invano il cuore gli martellava e la madre lo rimproverava; egli si vedeva sulla mala via, ma sempre diceva domani... Non è forse il tuo caso?
2. La conversione di Agostino. Paziente, Iddio, lo attese trent'anni. Quanta bontà e che forte motivo di confidenza per noi! Ma Agostino, conosciuto il suo errore, s'umilia, piange. La sua conversione è così sincera, che egli non teme di rendere pubbliche le sue confessioni ad emendazione della sua superbia; è così costante che, fino allo scrupolo, fugge il peccato nel rimanente della vita... Quanto a te, dopo tanti peccati, qual è il tuo pentimento?
3. L'amore di Agostino. Solo nel più ardente amore, trovò uno sfogo al pentimento del cuore e un mezzo per compensare Iddio degli anni perduti. Si lagnava d'un cuore troppo ristretto per amare di più; in Dio solo trovava la pace; per amore di Lui praticava digiuni, convertiva anime, infiammava d'amore i fratelli; e ogni giorno cominciando a fare di più, divenne un serafino d'amore. Quanto poco faccio io per amore di Dio! Come ci deve umiliare l'esempio dei Santi!
PRATICA. — Fa tutte le cose con grande amore per imitare S. Agostino; recita tre Pater a S. Agostino.