MEDITAZIONE DEL GIORNO
18° Novembre
L'INFERNO
1. Il rimorso della coscienza. Il Signore non ha creato per te l'Inferno, anzi te lo dipinge come un castigo orrendo, perché scampi da esso. Ma se ci cadi, qual pena sarà il solo pensiero : Potevo evitarlo! Tenevo in roano tutti i mezzi e gli aiuti di grazia per non cadervi... Altri parenti e amici della stessa età si sono salvati, ed io per mia colpa volli dannarmi!... Non mi sarebbe costato molto... Ora sarei con gli Angeli; invece vivo con i demoni!... Che disperazione!
2. Il fuoco. Il fuoco misterioso e terribile dell'Inferno è sempre acceso dalla collera di un Dio onnipotente e creato apposta per punire i colpevoli. Sono fiamme che ardono, e non consumano i reprobi!... Fiamme, in paragone delle quali il nostro fuoco più vivo, sarebbe refrigerio, o come fuoco dipinto... Fiamme sapienti che tormentano più o meno a misura dei peccati; fiamme che racchiudono ogni male! Come le sosterrai tu che ora non sai sopportare il menomo dolore? E dovrò io bruciare per tutta un'eternità? Che martirio!
3. La privazione di Dio. Se ora non senti il peso tremendo di questa pena, la proverai purtroppo un giorno. Il dannato sente bisogno di Dio. Lo cerca in ogni istante, intende che nell'amarlo, nel possederlo, nel goderlo eternamente sarebbe stata ogni sua consolazione, e invece trova Dio suo nemico, e L'odia e Lo maledice! Che tormento crudele! Eppure le anime piovono laggiù spensierate, come la neve d'inverno! Ed anche io posso cadervi! Forse oggi.
PRATICA. — Impegna ogni tua energia per vivere e morire in grazia di Dio.