UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

20° Febbraio

 

IL TEMPO E L'ETERNITA'

 

Ma noi che siamo (figlioli) del giorno, dobbiamo essere sobri e indossare la corazza della fede e della carità e portare per elmo la speranza della salute; perchè Dio non ci ha destinati all'ira, ma all'acquisto della salute per il Signore nostro Gesù Cristo, il quale è morto per noi, affinchè, sia che vegliamo, sia che dormiamo, viviamo insieme con lui (I Tess. 5, 8-10). 

 

1. Il Vangelo ci insegna a considerare l'andamento morale del mondo da un punto di vista altissimo e nella luce di un orizzonte larghissimo: Il tempo e l'eternità. Dice infatti: «In quel tempo Gesù propose loro questa parabola, dicendo: Il regno dei cieli è simile ad un uomo che seminò del buon seme nel suo campo. Ma nel tempo che gli uomini dormivano venne il suo nemico a seminare del loglio nel campo e se ne andò. Come poi il seminato germogliò, allora apparve anche il loglio. E i servi del padrone di casa andarono a dirgli: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c'è il loglio? Ed egli rispose: Qualche nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo ad estirparlo? Ma egli: no, che, cogliendo il loglio non estirpiate anche il grano. Lasciate che l'uno e l'altro crescano fino alla mietitura: e al tempo della messe dirò ai mietitori: raccogliete prima il loglio e legatelo in fasci per bruciarlo; il grano, poi, riponetelo nel mio granaio» (Mt. 13, 24-30). 

 

2. Lo Spirito Santo dice: «Considera le opere dell'Altissimo». Vedrai sempre un'opposizione sulla terra e nell'eternità. Il Vangelo ci mostra di fronte al cielo, l'inferno; di fronte alla ricompensa, il castigo; di fronte al tempo, l'eternità. Il mondo è un vasto campo, Gesù Cristo il buon seminatore, vi getta in piena luce quello che S. Paolo chiama «la parola di Dio». Questo seme ha per frutto la pace di Cristo. Il demonio, cattivo seminatore, getta, di nascosto altro seme: il loglio, l'erbaccia. I servitori del padre di famiglia sono gli angeli che vorrebbero separare i buoni dai cattivi; ma siccome le radici del loglio e quelle del frumento sono intricate le une nelle altre e non possono essere separati che alla mietitura, la giustizia divina distinguerà i buoni dai cattivi solo al giudizio universale. I cattivi, come paglia inutile, saranno bruciati; i buoni, liberati dai persecutori e dai derisori, saranno in Cielo con Gesù. «Radunate il grano nel mio granaio» Egli dirà agli angeli. Tenendo presenti queste verità, comprendiamo perchè con i buoni vivano i cattivi; come alla fine ognuno avrà quello che ha meritato. Dio aspetta i cattivi a penitenza; ma guai a chi non si arrende ai Suoi amorosi inviti. Ma i buoni sopportino, non si lascino deviare dagli esempi dei tristi. Il bene è di chi se lo fa; il male cade sul capo di chi lo commette. Nella rete si trovano pesci buoni e pesci cattivi; ma alla fine i buoni sono conservati; i cattivi sono buttati fuori. 

 

3. Ogni cristiano è chiamato alla santità. Gesù Cristo ha dato alla Chiesa un magistero di verità, un'autorità per guidare, un ministero di grazia per tutti santificare e condurre a salvezza. Ma l'uomo, dotato da Dio di libertà, può diventare nemico di Gesù Cristo e mettersi dalla parte di Satana. La potenza del male, con la cooperazione consapevole o incosciente dei cattivi, non può nuocere ai buoni. Anzi questi esercitano la pazienza e l'apostolato per opporsi al male; sperano che la zizzania e il loglio si convertano in buon grano. Essi vogliono vincere il male con il bene. Nulla sarà perduto di quello che operano tanto i figli di Dio come i figli del demonio; seguirà rispettivamente premio o castigo.

 

ESAME. - Ritengo per certa questa verità: il trionfo di un'ora dei tristi sarà mutato in sconfitta eterna? So valutare e misurare le cose con vedute soprannaturali ed eterne? 

 

PROPOSITO. - Giudicherò non secondo le apparenze, ma secondo l'eternità: le sofferenze temporanee cederanno il posto alla felicità eterna. 

 

PREGHIERA. - Io non pretenderò più che giustizia sia fatta sulla terra; attenderò con fiducia la Vostra misericordia e la Vostra giustizia, o Signore. Chi sopravviverebbe se Voi, o Signore, puniste subito chi pecca? «Se guardi le colpe, o Signore; Signore, chi potrà reggere?». Sopportare l'apparente vittoria degli erranti non significa cedere innanzi all'errore e al predominio dei cattivi; non significa che il bene venga sopraffatto. Nonostante tutto, Voi, o Dio, avete sempre le ore segrete ed ineluttabili: l'ora del granaio e l'ora del fuoco. Signore, per tutti, misericordia: «Perdona al tuo popolo e non ti adirare in eterno con noi». 

 

 

FIORETTO: — Ravviva la tua confidenza in Maria, invocandola: Salve, mia dolce speranza: Spes nostra, salve.

 

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