UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

26° Febbraio

 

LA COSCIENZA: agire con coscienza 

 

Figliolini miei, non amiamo a parole e con la lingua, ma con le opere e in verità. Da questo conosciamo di essere dalla verità e potremo rassicurare i nostri cuori dinanzi a Dio, perchè se il nostro cuore ci condanna, Dio è maggiore del nostro cuore e sa tutto, se poi il nostro cuore non ci condanna, carissimi, possiamo aver fiducia dinanzi a Dio (I Gv. 3, 18-21). 

 

1. Non frodare il dovere, quando unico testimonio è la coscienza. L'uomo coscienzioso è ovunque ammonito dalla voce interna: vedano o non vedano gli altri. La vigilanza umana può mancare, ma l'uomo di coscienza opera come se si trovasse vicino al giudizio di Dio; si prende a cuore qualunque impegno, dovere o interesse. L'uomo privo di coscienza opera solo se sforzato dalla vigilanza, o teme il castigo. Adopera il sistema della minor fatica, soddisfa il meno possibile. Occorre un sistema di continue ispezioni contro di lui. Situazione spaventosa è quella di una società in cui gli individui non hanno coscienza. Ogni virtù è falsata. 

 

2. Non frodare la verità: ma dichiarala apertamente quando è dovere; non mentire mai. La menzogna sotto ogni aspetto è odiosa e nociva. Odiosa a Dio che è verità ed amante della verità; odiosa agli uomini che si compiacciono della lealtà e sincerità. Nociva a chi mente che non è più creduto; nociva a chi è ingannato, che trovasi in un labirinto inestricabile. La menzogna di opere è più nociva e odiosa di quella di parole. E' menzogna di opere il rispetto umano che per paura dell'uomo nasconde le idee e i sentimenti, per palesarne altri che interiormente confessa. La dissimulazione che chiude in un colpevole silenzio, persino nelle confessioni, debolezze che dovrebbero essere rivelate. L'ipocrisia che fa pompa di qualità che non possiede per accattivarsi stima e benevolenza che non merita. Parimenti sono menzogne di fatto: la infedeltà alla parola data negli affari e nelle relazioni; la doppiezza, cioè viso a due faccie, capace dei più contradditori atteggiamenti, con divisioni, tradimenti, lusinghe bugiarde. 

 

3. Non frodare la giustizia: So, o Signore, che la giustizia è la virtù che deve essere rispettata più di tutte. So che il mio prossimo ha dei beni materiali, ha dei segreti, ha diritto alla stima. Spesso dobbiamo occuparci di interessi materiali: l'uomo coscienzioso si guarda da furti, danni, abusi, uso illecito. L'uomo di poca coscienza si permette, salvi il codice e la faccia, licenza e libertà peccaminose. 

 

ESAME. - So rispettare i segreti di ufficio? Quelli ricevuti per confidenza? per professione? So coprire con carità le debolezze e gli errori altrui? Ho mai frodato il dovere? la verità? la giustizia? 

 

PROPOSITO. - La stima vale più di molte ricchezze. Io devo saperla rispettare e farla rispettare in quanto dipende da me. Lontana ogni calunnia e maldicenza! Mi impegnerò a considerare i difetti di coscienza come colpe di gravità particolare. 

 

PREGHIERA. - Signore, fate che il mio cuore sia retto; che allontani da me ogni sorta di inganni; che la mia coscienza non possa mai rimproverarmi; fatemi sempre sentire il salutare richiamo della mia coscienza che è la voce Vostra! 

 

 

FIORETTO: — Da buon esempio oggi e sempre; con sette Gloria Patri al Sangue preziosissimo chiedi a Gesù che te ne dia la grazia.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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