UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

21° Settembre

 

SAN MATTEO EVANGELISTA 

 

E dopo questi fatti uscì e vide un pubblicano di nome Levi, che sedeva al banco della gabella e disse: Seguimi; e quello abbandonata ogni cosa, si alzò e lo segui. Poi Levi gli fece un gran banchetto in casa sua, e tra gli altri che erano a mensa con essi c'era gran folla di pubblicani (Lc. 5,27-29). 

 

1. Gesù predicò; non scrisse il suo Vangelo; affidò la sua dottrina alla predicazione. Invece scrissero, per impulso dello Spirito Santo, una parte della sua predicazione, quattro apostoli detti Evangelisti: S. Matteo, S. Marco, S. Luca, San Giovanni. S. Matteo è il primo. Egli fu detto anche Levi. Esercitava a Cafarnào l'ufficio di esattore (esigeva, cioè, le tasse per conto dei Romani), quando Gesù lo incontrò e lo invitò a seguirLo. Subito lasciata ogni cosa, Gli tenne dietro; divenne uno dei dodici; fu testimonio di quanto narrò. Qualche tempo dopo la Pentecoste, si recò a predicare il Vangelo fra i Gentili. Secondo quanto leggiamo nel Breviario, egli evangelizzò l'Etigia. Vi morì martire, ed il suo corpo fu portato a Salerno ove è venerato. Prima di lasciare la Giudea (tra il 42 e il 48) scrisse il suo Vangelo, come ricordo della sua predicazione agli Ebrei.

 

2. Scrisse per mostrare che Gesù era il Messia promesso dai Profeti. Perciò essendo l'inviato di Dio devono venir accettate la sua legge e la sua Chiesa. Si introduce narrando l'infanzia di Gesù Cristo; la genealogia, Maria e Giuseppe, Betlemme, soggiorno in Egitto, Nazaret. Nella prima parte, espone la preparazione ed il ministero in Galilea; nella seconda, il ministero in Giudea; nella terza, l'ultima settimana a Gerusalemme, la passione la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Chiude con la missione affidata agli Apostoli, di continuare cioè l'opera sua. S. Ireneo dice: S. Matteo tra gli Ebrei scrisse nella loro lingua il Vangelo, mentre Pietro e Paolo fondavano ed evangelizzavano la Chiesa di Roma. Dal primo Vangelo appare quanto il Signore prediligesse il popolo Ebreo, come lo preparò e chiamò per il primo alla fede; come questo, in gran parte si ostinò; anzi, si oppose all'opera del Salvatore, ne domandò la morte ed ottenne che fosse crocefisso. Appare pure la universalità del Vangelo; poichè viene annunciato che dall'Oriente e dall'Occidente sarebbero venuti uomini di ogni nazione per entrare nel regno di Dio. Intanto il popolo di duro cuore ed ostinato sarà disperso e la città distrutta. Questa storia si ripete tanto spesso: mentre si perdono anime ricolme di grazie e figlie della Divina predilezione, altre che sembravano ultime passano al primo posto. 

 

3. Accogliamo, dunque, Gesù Cristo; tutta, cioè, la redenzione che ci viene offerta. Nelle predicazioni, nei Sacramenti, nel ministero e guida del Sacerdote ogni anima può avere la salute eterna. Come la salvezza è ìn Cristo, così la comunicazione di questa salvezza, viene ordinariamente fatta dal Sacerdote al quale è detto: «Come il Padre ha mandato me, cosi io mando voi » (Gv. 20, 21), istruite, battezzate, guidate le anime. 

 

ESAME. - Sono io docile alla grazia? ne uso? ne approfitto? o resisto? trascuro? 

 

PROPOSITO. - Ritengo le parole di S. Paolo: «Ogni uomo ci consideri come ministri di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio» (1 Cor. 4, 1). 

 

PREGHIERA. - O Signore, che hai costituito il Tuo Unigenito, Salvatore del genere umano ed hai comandato che fosse chiamato Gesù: concedici propizio che possiamo giungere a contemplare in Cielo il volto di Colui del quale veneriamo sulla terra il santo Nome. Per il medesimo Gesù Cristo nostro Signore. 

 

FIORETTO: — Se non puoi accostarti alla Comunione, fatta almeno spirituale; recita tre Pater per i protestanti.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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