UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

28° Dicembre

 

DOMENICA III DI AVVENTO 

 

(La ricorrenza non cade nel giorno esatto)

 

Cantate con giubilo a Dio da tutta la terra, servite il Signore con allegrezza. Venite al suo cospetto giubilando che il Signore è Dio: ci ha fatti lui, non ci siam fatti da noi, noi siamo il suo popolo, il gregge da lui pascolato (Sal. 99, 2-3) 

 

1. S. Giovanni Battista è oggi a noi maestro di sincerità, di veracità, di schiettezza. Egli dice candidamente tutto quello che è; e dice con schiettezza pari quello che non è. Ottima preparazione questa al Natale, ormai prossimo: «Il Signore è già vicino, venite, adoriamolo». Riconosciamo di aver bisogno del Signore; ne avremo i doni: «Muovi, o Signore, la Tua potenza; vieni e soccorrici». Ecco il Vangelo: «In quel tempo, i Giudei di Gerusalemme mandarono a Giovanni dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: Tu chi sei? Ed egli confessò: Non sono io il Cristo. Ed essi gli domandarono: Chi sei dunque? Sei Elia? Ed egli: No. Sei tu il profeta? No, rispose. Allora gli dissero: E chi sei? Per render conto a chi ci ha mandato, che dici mai di te stesso? Rispose: Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia. Or quelli che erano stati inviati a lui, erano dei farisei; e lo interrogarono dicendo: Come dunque battezzi se tu non sei il Cristo, nè Elia, nè il profeta? Giovanni rispose loro: Io battezzo con l'acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Questi è Colui che verrà dopo di me; ed a cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Questo avvenne in Betania oltre il Giordano, dove Giovanni stava battezzando» (Gv. 11, 19-28). 

 

2. Tale era la santità di vita di S. Giovanni Battista; così efficace era la sua parola sulle turbe a muoverle a penitenza; tanta era la risonanza dei suoi prodigi, che molti pensavano che egli fosse il Messia. Una solenne ambasciata di sacerdoti e leviti viene a lui per interrogarlo. Sembrerebbe che almeno una tentazione di farsi onorare Messia, sia pure per poco tempo, abbia dovuto sentirla; e ad una sua affermazione molti avrebbero creduto... S. Giovanni invece: «Riconobbe e non negò: e confessò: non sono io il Cristo» (Gv. 1, 20). Così nega di essere Elia od il profeta. Ma chi cerca la verità con semplice cuore, come nega di essere ciò che non è; con eguale prontezza ammette, se l'onore di Dio lo richiede, di essere ciò che realmente sa di essere: il nunzio di cui parla Isaia Profeta: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Appianate la via del Signore» (Gv. 1, 25). L'ambizione spinge spesso l'uomo a prendere atteggiamenti, vantare qualità, scienza, attitudini, ricchezze, meriti che non ha. La bugia, l'ipocrisia, l'inganno, sono vizi assai frequenti nelle relazioni familiari e sociali. Il Vangelo all'opposto insegna ad amare la sincerità: «Sia il vostro parlare: si, si, oppure: no, no. Il più od il meno viene dal nemico». 

 

3. Gesù Maestro, Voi siete la verità e l'amante della verità. Nessuno vi è più in odio dell'ipocrita, del bugiardo, dell'infingardo, del falso ed ipocrita; perciò avete amato tanto i semplici e condannato i farisei. Vi erano cari i pastori, i bambini, gli apostoli scelti fra la gente semplice. Avete condannato i farisei: Guai a voi che rassomigliate ai sepolcri imbiancati l'esterno, e siete invece pieni di ossa e marciume. Guai a voi, ipocriti! Signore, io detesto ogni finzione, ipocrisia e bugia; la verità sia sempre nella mia mente, nel mio cuore, nella mia bocca, e più nella mia vita. 

 

ESAME. - Ho un grande amore alla verità? Sono uguale in privato ed in pubblico? Sulle mie labbra vi è quanto sento nel cuore? Ho il coraggio di professare le mie convinzioni religiose o le nascondo per viltà? E non mi pavoneggio di qualità che non ho? E non pretendo una stima che non merito? 

 

PROPOSITO. La verità ad ogni costo, sempre, per l'amore di Dio. 

 

PREGHIERA. - Porgi, o Signore, Te ne preghiamo, benigno ascolto alle nostre suppliche; illumina le tenebre della nostra mente; dirigi nella rettitudine i nostri cuori e la nostra lingua; affinché sempre Ti onoriamo nella Tua verità e ci umiliamo nella debolezza nostra. Concedici un uguale odio all'ipocrisia ed al rispetto umano, per il Signore nostro Gesù Cristo che vive e regna Dio con Te, nell'unità dello Spirito Santo. 

 

FIORETTO: - Recita sette Gloria Patri in onore degli Innocenti: esaminati sulla passione dell'ira.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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