UN ANNO CON DON BOSCO

 

12° Aprile

 

128) Chi sono gli apostati? 

 

Gli apostati sono i battezzati che rinnegano, con atto esterno, la fede cattolica già professata. 

 

417. Giuliano l'apostata. 

 

Satana inviperito per la caduta dell'idolatria nel romano impero tentò di farla rivivere per mezzo dell'imperatore Giuliano, detto comunemente apostata, perchè abbandonata la religione cristiana, in cui era stato educato, si adoperò accanitamente per distruggerla. Egli era figlio di un fratello del grande Costantino, ed alla morte di Costanzo, divenuto padrone di tutto l'impero, diede mano a tutti i mezzi che potè per ristabilire il culto degli idoli. Gesù Cristo avendo predetto che del tempio di Gerusalemme non sarebbe rimasta pietra sopra pietra ; ed il fatto, come vedemmo, avendo corrisposto pienamente alle parole del nostro Redentore, Giuliano propose di dargli una smentita col riedificare quel celebratissimo tempio. Ma riuscì soltanto a togliere l'ultima pietra senza potervi nemmeno porvi le fondamenta. Giacché al cominciar dell'edificio, poste appena le prime pietre, sopravvenne uno spaventevole terremoto che le rigettò dal seno della terra e le lanciò a grande distanza contro gli operai. Essi erano accorsi con frenetico entusiasmo per tentar la riedificazione del loro tempio antico; ma vari di essi rimasero in quelle rovine seppelliti o per lo meno storpiati. Si ripigliò più volte la stessa impresa, nè si cessò se non quando turbini di vento dispersero l'arena, la calcina e tutti gli altri materiali. Ma quello che succedette di più prodigioso e ad un tempo più terribile, furono globi di fuoco, che usciti da quelle rovine, serpeggiando con la rapidità del baleno, rovesciarono i lavoranti, li trascinarono seco e molti ne consumarono fino alle ossa, altri incenerirono interamente. Alla vista di sì straordinario miracolo nessuno più osando avvicinarsi a quel luogo si desistette dall'impresa. Anno 363. (Bosco, Storia Eccl., 104). 

 

(...) 

 

419. - La fine d'un apostata

 

Un giorno il De Sanctis, sacerdote apostata, aderì all'invito di Don Bosco e venne all'Oratorio. De Sanctis ammetteva la visibilità della Chiesa chiaramente espressa dal Vangelo, ma affermava che il Protestantesimo esisteva dacché cominciò ad esistere il Vangelo, e quindi era la vera Chiesa. Don Bosco gli chiese dove fosse la sua Chiesa prima di Lutero, Calvino; prima del 1500. Se era visibile doveva avere dei capi. Domandava almeno un solo nome, patria, successione, ecc... De Sanctis qui ripeteva qualche favola inventata, ed accennava agli antichi errori che nulla ebbero di comune con i Riformatori del secolo XVI. Don Bosco sfatava questi errori e tanto più facilmente in quanto che De Sanctis non ignorava la Storia Ecclesiastica. E concludeva : — Dunque la vostra Chiesa fu invisibile per 1500 anni, dunque le manca il carattere evangelico, dunque non è la vera. De Sanctis comprese benissimo, ma non cedette : rimase ostinato nel suo errore: fino alla morte che lo colse quasi all'improvviso. (M. B. V, 143 sgg.). 

 

(...) 

 

FRASE BIBLICA. - Benedici il Signore, anima mia.

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Salvare anime: questo solo deve essere il nostro guadagno.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di consiglio, ed assistetemi in tutti gli incontri di questa vita; inclinate il mio cuore al bene, allontanatelo dal male, siatemi guida in tutte le mie incertezze, affinché camminando sempre per la strada dei divini comandamenti giunga al bramato fine della vita eterna. Così sia. Pater noster... 

 

FIORETTO: - Evita quel difetto in cui cadi ogni giorno; recita sette dolori e le sette gioie di S. Giuseppe (clicca) o sette Gloria Patri a S. Giuseppe.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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