UN ANNO CON MARIA

 

18° Novembre

 

EREDE DEL CRISTO 

 

Nessuno in modo più pieno, più assoluto e più radicale « ha sperato » in Cristo quanto la Sua propria Madre, Maria. E anche nessuno più di Lei « è stato fatto erede in Lui », in Cristo! Nessuno nella storia del mondo è stato più cristo-centrico e più cristo-forico di Lei. E nessuno è stato più simile a Lui, non solo con la somiglianza naturale della Madre col Figlio, ma con la somiglianza dello Spirito e della santità. E poiché nessuno più di Lei esisteva « conforme al piano della volontà di Dio », nessuno più di Lei in questo mondo esisteva « a lode della sua gloria » perché nessuno esisteva in Cristo e da Cristo più di Colei, grazie alla quale Cristo è nato in terra. Ecco la lode dell'Immacolata, che la liturgia odierna proclama con le parole della Lettera agli Efesini. E tutta questa ricchezza della teologia di Paolo si può trovare racchiusa anche in queste due parole di Luca: « Piena di grazia » (kecharitoméne). L'Immacolata Concezione è quindi un particolare mistero della fede — ed è anche una particolare solennità. È la festa di Avvento per eccellenza. Questa festa — ed anche questo mistero — ci fa pensare all'« inizio » dell'uomo sulla terra, alla innocenza primigenia e poi alla grazia perduta e al peccato originale. 

 

Giovanni Paolo II

 

 

MARIA CON NOI

 

Tra le apparizioni mariane più conosciute e celebrate primeggiano senza dubbio quelle della Vergine di Guadalupe a Città del Messico. Nel dicembre del 1531, nel pieno della spietata dominazione spagnola che aveva distrutto la fiorente civiltà degli Aztechi e ridotto in schiavitù quel popolo, su un colle alle porte della città chiamato Tepeyac, Ella apparve ad un contadino indio di nome Juan Diego inviandolo dal vescovo Zumarraga per chiedere la costruzione di un tempio dove avrebbe ascoltato i pianti ed i lamenti ed asciugato le lacrime degli oppressi. Il vescovo incredulo chiese un segno. La mattina del 12 dicembre, nel pieno del gelido inverno, tra le aride pietre e i cardi della collina, la Vergine lasciò sbocciare profumatissime rose di Castiglia e, raccoltele lei stessa a mazzetti, le mandò come segno richiesto al vescovo di Città del Messico. Nel momento in cui il veggente apriva davanti a Zumarraga la sua tilma, così si chiamava il ruvido mantello di contadino in cui aveva sistemato i fiori, essi si spargevano per terra e l'immagine stessa di Maria, così come appariva sulla collina, rimaneva prodigiosamente impressa sulla ruvida trama del tessuto. Da allora quel manto prodigioso viene custodito nel grandioso santuario di Guadalupe, il più frequentato del mondo, che ogni anno raccoglie più di 20 milioni di pellegrini. Sono trascorsi quasi cinque secoli e la Morenita - così viene soprannominata per il suo colore bruno la Vergine di Guadalupe - fa discutere ancora fedeli e scienziati perché la sua tilma, il mantello dell'apparizione, non ha svelato tutti i misteri che nasconde. Il telo di Guadalupe è il più studiato del mondo insieme alla Sindone di Torino. La Vergine di Guadalupe è il centro di tutta la vita religiosa dell'America Latina, lo dimostrano le impressionanti masse di pellegrini che affollano giornalmente il santuario. Il messaggio di Guadalupe, oltre ad essere stato un messaggio di liberazione per il popolo messicano, ha anche una valenza universale. La Vergine ha mostrato qui il suo essere madre soprattutto dei figli più deboli, stanchi delusi, angustiati, perseguitati; di coloro, insomma, cui la vita ha tolto la speranza. E' venuta a restituire a tutti coloro che soffrono, la speranza perduta: "Perché ti preoccupi? Non sono qui, io, tua madre?".

 

MESSICO - CITTA' DEL MESSICO - Beata Vergine di Guadalupe

 

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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