MESE DI OTTOBRE - INTENZIONI E FRUTTI DEL ROSARIO
Meditazioni e preghiere
GIORNO 31
CHIUSURA
IL SANTO ROSARIO TRADIZIONALE DEVOZIONE DI TUTTI I CREDENTI
Il dì seguente la festa liturgica della Beata Vergine del Rosario, 8 Ottobre 1941, il S. Padre Pio XII si compiacque d'intrattenere centinaia di novelli sposi ed altri fedeli d'ogni ceto sociale, sulla tradizionale e cara devozione del S. Rosario, nella sua armonia con tutte le circostanze e gli stati della vita. Ecco il testo del discorso: « Venuti come siete a Roma, diletti sposi novelli, a chiedere la Benedizione del Padre comune dei fedeli sui vostri nuovi focolari, Noi vorremmo che ne riportaste in pari tempo un'aumentata devozione al Santo Rosario di Maria Vergine, a cui questo mese di Ottobre è consacrato; devozione alla quale la pietà romana è legata da tanti ricordi e che si armonizza così bene con tutte le circostanze della vita domestica, con tutti i bisogni e le disposizioni di ciascun membro della famiglia. Rosario degli sposi novelli, che voi l'uno accanto all'altra recitate nell'aurora della vostra nuova famiglia, innanzi alla vita che vi si apre con le sue liete previsioni, ma anche coi suoi misteri e con le sue responsabilità. È così dolce, nella gioia di questi vostri primi giorni di intimità totale, di mettere in tal guisa speranze e propositi dell'avvenire sotto la protezione della Vergine tutta pura e potente, della Madre amante e misericordiosa, di cui le allegrezze, i dolori e le glorie ripassano davanti agli occhi dell'anima vostra, a mano a mano che si susseguono le decine di Ave Marie, rammemoranti gli esempi della più santa delle Famiglie! Rosario dei fanciulli: il rosario dei piccoli, i quali, tenendo fra le loro minute dita ancora inesperte i grani della corona, ripetono lentamente, con applicazione e sforzo, ma pure già con tanto amore, i Pater e le Ave, che la madre ha loro pazientemente insegnati; sbagliano, è vero, talvolta, esitano, si confondono; ma vi è tanto fiducioso candore nello sguardo che fissano sull'immagine di Maria, di Colei nella quale sanno già riconoscere la loro gran Madre del cielo! Poi sarà il rosario della prima Comunione, che ha un posto a parte fra i ricordi di quel gran giorno; bello, ma non così che non rimanga ciò che deve essere, vale a dire non un vano oggetto di lusso, bensì lo strumento che aiuta a pregare e richiama al pensiero Maria. Rosario della giovane, già grande, lieta e serena, ma ad un tempo seria e pensosa dell'avvenire; che confida a Maria, Vergine Immacolata, prudente e benigna, i desideri di dedizione e di dono di sè, ai quali ella sente aprirsi il suo cuore; che prega per colui, a lei ancora ignoto, ma conosciuto da Dio, che la Provvidenza le destina, ed ella vorrebbe, simile a sè, cristiano fervente e generoso. Questo rosario, che ama tanto recitare la domenica insieme con le sue compagne, dovrà durante la settimana dirlo forse fra le cure della casa a fianco della madre, o fra le ore di lavoro in ufficio, o in campagna, quando avrà un momento per recarsi nell'umile vicina chiesetta. Rosario del giovane, apprendista, studente, agricoltore che si prepara, lavorando coraggiosamente, a guadagnare un giorno il pane per sè e per i suoi; corona che egli conserva preziosamente indosso, come una protezione di quella purezza che vuole portare intatta all'altare il giorno delle nozze; rosario che recita senza rispetto umano nei momenti liberi per il raccoglimento e la preghiera; che l'accompagna sotto l'uniforme militare, in mezzo alle fatiche e ai cimenti della guerra; che stringerà un'ultima volta il giorno, in cui forse la patria gli domanderà il supremo sacrificio, e che i suoi compagni d'arma troveranno commossi fra le dita fredde e sanguinose. Rosario della madre di famiglia: della operaia o della contadina, semplice, solido, usato già da molto tempo, che essa non potrà forse prendere in mano se non la sera, quando, ben stanca della sua giornata, troverà ancora nella sua fede e nel suo amore la forza di recitarlo, lottando col sonno, per tutti i suoi cari, per quelli specialmente che sa più esposti a pericoli nell'anima o nel corpo, che teme tentati o afflitti, che vede con tanta tristezza allontanarsi da Dio. Rosario della donna di mondo, forse più ricca, ma spesso gravata da preoccupazioni e da angosce ancor più pesanti. Rosario del padre di famiglia, dell'uomo lavoratore ed energico, che mai non dimentica di portare con sè la sua corona insieme con la penna stilografica e il taccuino di affari; che, gran professore, rinomato ingegnere, celebre clinico, avvocato eloquente, geniale artista, agronomo esperto, non arrossisce di recitarla con devota semplicità nei brevi momenti strappati alla tirannia del lavoro professionale, per andar a ritemprare l'anima sua di cristiano nella pace di una chiesa, ai piedi del tabernacolo. Rosario dei vecchi. Vecchia nonna, che ne fa scorrere instancabilmente i grani fra le sue dita rattrappite, in fondo alla chiesa, finché ella vi si può trascinare con le sue gambe irrigidite, o durante le lunghe ore di forzata immobilità sul seggiolone accanto al focolare. Vecchia zia, che tutte le sue forze ha consacrate al bene della famiglia ed ora, approssimandosi al termine di una vita tutta spesa in opere buone, alterna, inesauribile nella sua dedizione, i piccoli servigi, che ancora può rendere, con le numerose decine di Ave Marie, che dice senza posa con la sua corona. Rosario del morente, stretto nelle ore estreme come un ultimo appoggio tra le sue mani tremanti, mentre intorno a lui i suoi cari lo recitano a bassa voce; rosario che resterà sul petto di lui insieme col Crocifisso, ad attestare la fiducia nella misericordia divina e nella intercessione della Vergine, onde era pieno quel cuore che ha cessato di battere. Rosario, infine, della famiglia intera, recitato in comune da tutti, piccoli e grandi; che raduna la sera ai piedi di Maria coloro che il lavoro del giorno aveva separati e dispersi; che li riunisce con gli assenti e gli scomparsi, il cui ricordo si ravviva in una fervente preghiera; che consacra in tal guisa il legame che li congiunge tutti sotto il presidio materno della Immacolata, Regina del SS.mo Rosario. A Lourdes come a Pompei, Maria ha voluto mostrare con innumerevoli grazie quanto Le è gradita questa preghiera, alla quale Ella invitava la sua confidente, Santa Bernardetta, accompagnando le Ave Marie della fanciulla col lento scorrere del suo bel rosario, rilucente come le rose d'oro che brillavano sui suoi piedi. Rispondete, cari sposi novelli, a questi inviti della vostra Madre celeste, conservando al suo Rosario un posto d'onore nelle preghiere delle vostre nuove famiglie; famiglie che Noi siamo lieti di benedire paternamente, insieme con tutti gli altri Nostri diletti figli e figlie qui presenti, nel nome del Signore». (PIO II)
FIORETTO. Proponiamo di recitare devotamente il Santo Rosario.
GIACULATORIA. Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis.
ESEMPIO
IL BEATO Pio X. Si chiudevano alla luce terrena gli occhi lacrimosi di Pio X, e il mondo con un plebiscito unanime lo chiamò il Papa santo. Nove anni dopo, un nuovo plebiscito di suppliche giungeva alla S. Sede, perchè la fronte mite di Pio X fosse coronata dell'aureola dei Santi. Così Colui che aveva scritto nel suo testamento: « Sono nato povero, sono vissuto povero, voglio morir povero», ha raccolto tutte le spirituali ricchezze dei cuori riconoscenti, dell'uno e dell'altro emisfero. Giuseppe Sarto nacque veramente povero il 2 giugno 1835. Era il maggiore degli otto figliuoli del povero cursore comunale di Riese. Ma alla povertà domestica seppe accoppiare una ricchezza di volontà veramente superiore. Il suo ideale fu essere prete, contro ogni ostacolo. E lo fu. E fu un santo prete. E percorse tutta la gamma della gerarchia ecclesiastica. Prima Cappellano a Tombolo, poi Parroco di Salzano. Poi su, su, Cancelliere di Curia, Direttore spirituale in Seminario, Vicario Capitolare di Treviso, Vescovo di Mantova e Patriarca di Venezia. Al 7 agosto 1903 venne eletto Sommo Pontefice e prese il nome di Pio X. Fatto Papa, contro ogni previsione giornalistica, fu un grande Papa e un Papa santo. E fu un grande devoto della Madonna. Fanciullo ancora, si portava con passione al santuario di Cendrole, presso Riese, per venerare la Madre della Misericordia. Fatto sacerdote, ripetè più volte che alla Madonna doveva la sua vocazione. E si studiò di farla amare, dovunque e sempre. A Tombolo e Salzano promosse pii concorsi, feste, novene, altari in onore di Lei. Treviso, Mantova e Venezia ricordarono a lungo le sue infocate allocuzioni sulla Madonna. A Venezia non si diede vinto sinchè non vide ripristinate le feste annuali della Madonna della Salute. Il 4 agosto 1901 salì il Grappa per benedire la statua della Madonna; e al grido di ottomila voci osannanti a Lui, rispose con l'unico grido: Viva Maria! Fatto Papa, datò la sua prima Enciclica dalla festa del Rosario e riconfermò in pieno la devozione del Rosario nel mese di Ottobre. Nelle pubbliche adunanze, troncava il discorso al suono della campana, e recitava coi presenti l'Angelus. Scrisse un avvocato francese: Io l'osservai mentre pregava. Contemplai l'espressione del suo volto, la radiosità del suo occhio fisso in un'immagine della Vergine: ammirai la dolcezza di quelle Ave Maria e dovetti pensare: — Forse Egli la vede! — E da allora ho compreso quanto si deve amare la Madre di Dio. Quando, nel 1914, cinque nazioni entrarono in guerra, nella micidiale guerra europea, il Papa santo che l'aveva preveduta, che tanto aveva pregato e pianto, che tanto aveva lavorato per scongiurarla, s'accasciò su se stesso: era il 20 agosto di quello stesso anno. La prima vittima della guerra compiva quaggiù il suo terreno olocausto. Ma ecco che il voto comune del popolo cristiano s'è gloriosamente compiuto. Treviso, Venezia, Padova, Mantova ed altre numerose diocesi d'Italia hanno riversato in Roma migliaia di pellegrini, ai quali si aggiunsero rappresentanze cospicue di quindici nazioni. Davanti ad una folla commossa di circa 300.000 persone sulla piazza di S. Pietro, nel pomeriggio del 3 giugno 1951, Pio XII compiva l'atto auspicato d'imporre sul capo del suo Predecessore la corona dei Beati. Oggi la Chiesa vede ricomparire Pio X, il Papa povero ed umile, forte ed eroico, non più come un nocchiero lottante faticosamente alla barra contro gli elementi scatenati, ma come un Protettore glorioso, che dal Cielo l'avvolge col suo sguardo tutelare, nel quale brilla l'aurora d'un giorno di consolazione e di forza, di vittoria e di pace!
(Tratto dal libretto "Le intenzioni e i frutti del Santo rosario - Sac. A. Monticone - 1952)
FIORETTO DEL GIORNO
Puoi fare il fioretto proposto oppure puoi deciderlo tu.