UN ANNO CON IL SACRO CUORE
9° Gennaio
SULLA VITA NASCOSTA
E se n'ando con loro e fece ritorno a Nazareth, ed era ad essi soggetto. E la madre sua di tutte queste cose faceva conserva in cuor suo. E Gesù avanzava in sapienza, in età e in grazia appresso a Dio e appresso agli uomini (s. Luca, c. II, 51).
1° Preludio. A Nazareth Gesù obbediva, cresceva in sapienza, in età ed in grazia. Maria meditava sui misteri, di cui era testimonio.
2° Preludio. Fatemi comprendere, o Gesù, che io devo vivere nell'umiltà, nel silenzio, nel lavoro per attendere l'ora in cui vorrete da me un'azione pubblica.
1° PUNTO. Vita nascosta. - Gesù era venuto per operare la grande opera della riconciliazione. Tutto era pronto, eppure egli condusse una lunga vita di trenta anni, sconosciuta, nascosta, apparentemente inattiva ed inutile. Il Redentore era stato promesso al genere umano e annunciato dai profeti. I segni della sua venuta erano chiari. Egli era atteso dai giusti con ardente desiderio; alla sua nascita si compiranno prodigi; la natura stessa manifestò la sua gioia per la venuta del Creatore, e una stella meravigliosa stupì i Magi dell'Oriente e li condusse al presepio. Ma subito dopo, quale silenzio! Tutto entrò nell'oscurità e nella calma. Quelli che credevano veramente, che seguivano l'impulso della grazia, la voce degli angeli e le ispirazioni dello Spirito Santo, conservavano nel loro cuore il ricordo dei misteri che avevano avuto uno splendore cosi breve... Adoravano nel silenzio, nella speranza e nell'abbandono, i decreti della sapienza, dell'amore e della misericordia di Dio. E durò trenta anni questa vita Oscura, di lavoro e di povertà ! Chi è veramente in grado di approfondire le vie della sapienza, dell'amore e della bontà di Dio? Chi può concepire e contare gli atti di virtù di questi anni d'oscurità? E perchè tutto questo? Perchè questo viaggio lungo penoso in un paese pagano ed idolatra ? Perchè Gesù era vittima; perchè era liberatore e redentore; perchè questo rispondeva ai disegni di misericordia che gli uomini non potevano ancor comprendere perfettamente.
2° PUNTO: Abbandono alla Provvidenza. L'Angelo disse a Giuseppe nel sonno: «Prendi il Bambino e fuggi in Egitto, poiché Erode lo cerca a morte; resta là finchè io te lo dico». Quale fede, quale confidenza, quale abbandono, quale obbedienza non manifestarono Maria e Giuseppe rimettendosi nelle mani della Provvidenza come strumenti docili della volontà di Dio! La loro presenza, le loro virtù ed i loro meriti, uniti ai meriti del divin Bambino, così sconosciuto e disprezzato, gettarono le fondamenta del cristianesimo sull'infedele terra d'Egitto. Gesù aveva detto: «Ecco, io vengo, o mio Dio, per fare la vostra volontà». È per compiere questa volontà che, malgrado il suo zelo infuocato ed il suo amore ardente per le anime, attese l'ora segnata dal suo Padre per tutte le cose. A Nazareth, la vita di lavoro quotidiano per cui Gesù guadagnava il pane con il sudore della fronte; ed era una vita ben poco gloriosa agli occhi del mondo! Ma per mezzo di questa vita Gesù pagava il debito dell'umanità e guariva le piaghe mortali dell'orgoglio e della mollezza. Era una vittima volontaria; il suo Cuore sacrosanto s'immolava nel silenzio. Egli compiva la volontà del Padre suo che l'aveva inviato, ed ogni suo atto compiuto in questa oscurità, in quest'abbassamento, era d'un infinito valore e poteva riscattare mille mondi. E tutti quelli che si offrono vittima al Sacro Cuore, sul suo esempio e con la sua grazia, devono abbandonarsi alla volontà divina nel silenzio e nel nascondimento. Una volta però Gesù manifestò la sua missione divina; quando venne ritrovato nel Tempio a Gerusalemme. Ma subito dopo rientrò sollecitamente nell'oscurità di Nazareth. Notiamo intanto che lo troviamo nel Tempio e non nelle vie popolose e neppure fra i parenti e gli amici. Dopo questo particolare il Vangelo dice di lui: «E ritornò con loro a Nazareth, e stava soggetto ad essi, e cresceva in sapienza, in grazia ed in amabilità davanti a Dio e davanti agli uomini». Queste parole riassumono tutta la sua vita nascosta.
3° PUNTO: Conformità alla volontà divina. Gesù era sottomesso a Giuseppe ed a Maria, i quali gli furono dati dal suo Padre celeste, come Padre, come Madre, come protettori e cooperatori; ed obbedendo a loro obbediva al suo celeste Padre. Crebbe così fino all'ora fissata dal Padre suo per l'azione pubblica. Ecco l'esempio che ci ha lasciato: crescere, progredire nella virtù, nella sottomissione e conformità alla volontà divina, attendere e non voler affrettare con zelo proprio i disegni d'un Dio infinitamente santo e sapiente; non cercare di dargli più grande gloria o per mezzo di un'altra via o per altri mezzi che non siano quelli che egli domanda o indica. Queste virtù silenziose, così care a Dio, il mondo le considera insensatezza, ignoranza, incapacità, invece sono la sapienza venuta dal cielo e praticata dal figlio di Dio. Lasciamo che il mondo compia le sue opere secondo lo spirito suo: il mondo è raffigurato da Erode che ambiva di brillare solo e che per questa sua ambizione voleva far perire Gesù. Gesù prese la fuga per obbedire, per essere povero, abbandonato, sconosciuto; ed in questo modo espiò e riparò i vizi dello spirito del mondo. Amiamo l'umiltà, la povertà, l'oscurità come il Cuore di Gesù le ha amate, e non cerchiamo l'azione esteriore se non quando la Provvidenza ce ne indica l'ora.
Risoluzione. Sul vostro esempio, o mio Salvatore, io voglio amare la vita nascosta, l'umiltà, il silenzio, l'obbedienza, che furono le virtù care al vostro Cuore; voglio accontentare voi solo e non il mondo, quindi non mi applicherò alle opere esteriori se non quando la vostra volontà sarà ben manifesta e la vostra ora sarà giunta.
FIORETTO: - Recita le Litanie della Santissima Vergine Maria (clicca), pregandola di non abbandonarti mai, finché tu abbia ritrovato Gesù nel Paradiso.
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