UN ANNO CON IL SACRO CUORE
23° Gennaio
LO SPOSALIZIO DELLA SS. VERGINE
Fu mandato l'angelo Gabriele da Dio a una città della Galilea, di nome Nazareth, a una vergine sposata ad un uomo della casa di David, chiamato Giuseppe e la vergine si chiamava Maria (S. Luca, 1, 26).
1° Preludio. Che bella festa! E' lo sposalizio della gloriosa Vergine Maria e di san Giuseppe, ambedue discendenti dalla stirpe regale di David.
2° Preludio. In questo bel giorno intercedete per noi, o Maria, affinchè avanziamo generosamente nella pietà e nella nostra bella vocazione d'amici e di discepoli del Cuor di Gesù.
1° PUNTO. Abbandono alla Provvidenza. Maria era nel suo quindicesimo anno. Durante i brevi anni passati al Tempio, essa aveva perduti i genitori che le erano così cari, sant'Anna e san Gioacchino. Avrebbe desiderato continuare nel Tempio la sua vita nascosta, tutta consacrata alla preghiera ed al servizio degli altari, ma questo non era secondo l'usanza. A quindici anni bisognava abbandonare il Tempio e cercare nella famiglia un matrimonio onorato. La maternità era una fortuna in Israele; occorreva moltiplicare il popolo di Dio, dal quale doveva uscire il Salvatore del mondo. Che problema angoscioso per Maria! Aveva consacrata a Dio la sua verginità, ed ora, che avrebbe fatto? Come avrebbe obbedito alle regole della sua Nazione e del Tempio ? Ecco: fece un atto eroico d'abbandono a Dio; pensò che Egli nella sua infinita potenza, avrebbe potuto conciliare ogni cosa, e che, qualora fosse occorso un miracolo, lo avrebbe saputo compiere per conservare la sua verginità nel matrimonio. Ella preferiva la sua verginità all'onore di divenire madre di una bella famiglia e del Messia stesso. Confessò al Signore ogni suo desiderio e confidò nella sua bontà. La sua confidenza vinse Dio, e Maria conserverà la verginità, e sarà la madre vera del Salvatore. La divina Provvidenza, che aveva predestinato S. Giuseppe a divenire il custode della verginità di Maria ed il padre putativo di Gesù, fece conoscere, mediante segni particolari, che lui doveva essere lo sposo di questa santissima Vergine. Non dubitiamo mai della bontà di Dio. Quando compiamo i doveri del nostro stato, occorressero anche miracoli, il Signore saprebbe compierli, per non lasciarci delusi.
2° PUNTO: Le glorie di questa unione. Il santo ufficio canta quest'unione con entusiasmo tutto lirico. Uniamoci a questa gioia veramente soprannaturale traducendo le antifone delle lodi. -Sono le nozze della gloriosa Vergine Maria, della stirpe di Abramo, della tribù di Giuda, e dell'illustre famiglia di David. -Oggi si celebrano le nozze della santa Vergine Maria, la cui vita meravigliosa viene esaltata e celebrata da tutta la Chiesa. -Maria, la figlia dei re, è assai potente, preghiamola con fervore e di cuore, perchè ci aiuti con le sue preghiere. -Glorifichiamo il Cristo con la mente e con il cuore, in questa santa solennità dell'illustre Maria, Madre di Dio. -Celebriamo con gioia le nozze della beata Vergine Maria, affinché ci solleciti la misericordia del Cuore di Gesù. Nelle lezioni del primo notturno la Chiesa applica a queste nozze l'epitalamio di Salomone, il cantico dei cantici, in cui gli interpreti vedono ordinariamente il simbolo dell'unione di Cristo con la sua Chiesa, o della Chiesa con Dio. «Come sei bella, o carissima mia; il tuo sguardo è puro e dolce come quello della colomba! E tu, mio caro, quanto sei amabile e bello...». Questi cantici debbono certo rapire san Giuseppe in cielo: questa festa annuale deve rinnovare ed accrescere nel suo cuore la gioia provata nello sposalizio con la più santa delle Vergini. Lodiamo Maria e Giuseppe, ma pensiamo ad imitarne la pietà e la purezza.
3° PUNTO: San Giuseppe custode della verginità di Maria e padre putativo di Gesù. Oggi dobbiamo fermarci a lodare san Giuseppe. La festa è grande per Maria, la quale oggi ha ricevuto un custode per la sua verginità ed un padre putativo per il suo figliuolo; ma è ancora più grande per san Giuseppe. Non è questo il più grande giorno della sua vita e la sorgente di tutte le sue glorie? Oggi, egli ha ricevuto una sposa che è più celeste che terrena; oggi è stato scelto per divenire il padre adottivo di Gesù. Non dimentichiamo però che tutte queste glorie sono dovute alla sua purità meravigliosa. Diciamogli, meditandola, una bella preghiera indulgenziata: O san Giuseppe, padre e protettore dei vergini, custode fedele cui Dio affidò Gesù, l'innocenza stessa, e Maria, la Vergine delle Vergini, noi vi porgiamo le più vive istanze, in nome di Gesù e di Maria, e per questo doppio deposito che vi fu sì caro, fate che, preservati da ogni sozzura, casti di corpo e di spirito, liberi da ogni macchia di peccato, noi serviamo costantemente Gesù e Maria in una purità perfetta. Così sia. Giuseppe è potentissimo sui Cuori sacrosanti di Gesù e Maria, perchè Gesù e Maria gli conservano una grande deferenza in memoria di quella obbedienza che essi gli dovevano a Nazareth. Quando egli prega, ottiene. Andiamo dunque a lui con confidenza, domandiamo per sua intercessione un accrescimento di purezza, di vita interiore, d'unione a Gesù ed a Maria.
Risoluzioni. In una così bella festa, gioisco, offro le mie felicitazioni ai gloriosi sposi, e spero una piccola parte delle loro gioie. Come dono per la loro festa, offro loro la mia risoluzione di raddoppiare di modestia, di purità, di unione a nostro Signore e soprattutto di unione al suo divin Cuore.
FIORETTO: — Recita sette Gloria, in onore e in ricordo delle sette allegrezze e dolori di S. Giuseppe.
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