UN ANNO CON IL SACRO CUORE
31° Gennaio
SANTA MARGHERITA MARIA E GESU' BAMBINO
Dio ha talmente amato il mondo, che ha dato il Figlio suo unigenito affinchè chiunque in lui credesse non perisca, ma abbia la vita eterna (S. Giov., III, 16).
1° Preludio. Come S. Giovanni, santa Margherita Maria contemplando il bambino Gesù esaltava l'amore di Dio che ci ha dato il suo divin Figliuolo per salvarci.
2° Preludio. Si, Signore, voi volete salvarci, ma a condizione che noi camminiamo sulla vostra traccia nell'umiltà e nella carità. Aiutateci a comprenderlo ed a volerlo.
1° PUNTO. Una prima visione e i suoi frutti. Santa Margherita Maria meditava di preferenza la passione del Salvatore e l'Eucaristia. Tuttavia anche la vita nascosta di nostro Signore aveva per lei grandi attrattive, per cui essa amava considerare gli annientamenti, l'umiltà, il silenzio e le immolazioni di Gesù Bambino. Parecchie volte le fu dato di vedere Gesù sotto la forma di un bambino; e di una di queste visioni e precisamente di quella del 10 luglio 1673, lasciò questo caro racconto: « Da parecchio tempo non potevo cantare l'ufficio causa un forte abbassamento di voce, ciò che mi causava una pena non indifferente. La vigilia della Visitazione, a Mattutino, feci parecchi sforzi inutili per cantare l'invitatorio e per seguire il coro nella salmodia; ma quando si fu al Te Deum, mi sentii tutta compresa d'una vera forza, alla quale tutte le mie facoltà si unirono in spirito d'omaggio e di adorazione. Tenevo le mie mani incrociate dentro le maniche, ed una divina luce venne a posarvisi sopra nella figura d'un bambinello, o piuttosto di un sole fulgidissimo. Dissi fra me: "O mio Signore e mio Dio, per qual eccesso d'amore abbassate così la vostra grandezza infinita ?" - Vengo, figlia mia, a chiederti perchè mai tu mi dici tante volte di non avvicinarmi a te. — Ma sapete bene, o mio Signore, che è perchè io non sono degna di avvicinarmi a voi e tanto meno di toccarvi. - Ricordati che più tu ti ritiri nel tuo nulla, e più la mia grandezza si abbassa per trovarti. Temendo però che quello fosse un angelo di Satana, gli feci questa domanda: "Se siete voi, o mio Dio, fate dunque che io canti le vostre lodi". In quel momento sentii la mia voce libera e forte quanto mai. Il resto dell'ufficio si continuò così, senza che le carezze di cui la divina bontà volle onorarmi, mi rendessero meno attenta all'ufficio. Alla fine mi disse: "Volli provare il motivo per il quale tu recitavi le mie lodi, e se tu fossi stata un momento meno attenta nel recitarle, io mi sarei subito ritirato ". Quale lezione per invitarci a pregar bene!
2° PUNTO: Seconda visione ed i suoi frutti. - Un'altra volta nostro Signore volendo far comprendere alla sua umile serva tutto l'amore di cui il suo divin Cuore ardeva per gli uomini durante la sua infanzia, si mostrò di nuovo a lei sotto le sembianze di bambino. Questa volta fu la santissima Vergine che le affidò il suo divin Figliuolo. Era la fine di un ritiro. Ecco il suo racconto: «Durante la mia solitudine, nell'anno 1684; la santa Vergine mi onorò della sua visita; teneva il divin Figlio fra le braccia, e lo mise fra le mie. Alla loro presenza mi sentii penetrata da una gioia dolcissima e da un gran desiderio di accarezzare quel divin Bambino, ciò che la Madonna mi lasciò fare liberamente. Quando ne fui sazia mi disse: «Sei contenta ora? Questo ti insegni che io voglio che tu sii abbandonata alla mia volontà, come tu hai veduto che ho fatto con te». Santa Margherita Maria comprese la lezione. Nostro Signore si era abbandonato a lei, ella doveva abbandonarsi a lui. In seguito insistette sempre sulla necessità di questa disposizione di abbandono. «Per onorare, diceva, l'annientamento e l'abbandono di Gesù nel seno della madre sua e nella sua infanzia, noi dobbiamo tenere le tre potenze dell'anima nostra annientate ed abbandonate in quelle del Verbo. «Il nostro intelletto deve occuparsi a conoscerlo, e noi dobbiamo strappare e sradicare dalla nostra mente le conoscenze vane ed inutili. «Occorre che la nostra memoria si occupi di lui o di ciò che porta all'abiezione od all'annientamento di noi stessi, che la nostra volontà e tutti i nostri affetti siano annientati nella volontà sua negli affetti suoi, che noi gli abbandoniamo la cura di noi stessi lasciandolo volere per noi, sia sottomettendoci all'obbedienza, sia seguendo il movimento delle sue sante ispirazioni».
3° PUNTO: Altri frutti della vita nascosta del Salvatore. - La santa propone anche alla nostra imitazione la vita d'umiltà e di silenzio di Gesù Bambino, la sua vita d'immolazione, di sacrificio e d'amore. Come lui non desidereremo che di vivere sconosciuti e dimenticati senza lasciar nulla apparire all'infuori di ciò che ci può umiliare, e rintracciando tutte le riflessioni dell'amor proprio. Per conformarci a lui, praticheremo il silenzio interiore ed esteriore, rigettando ed allontanando ogni pensiero inutile ed ogni parola superflua. Sul suo esempio ci terremo immolati sull'altare del Cuore della sua santa Madre, e gli faremo il sacrificio delle potenze dell'anima nostra, sia rinunciando a ciò che ci accontenta, sia facendo ciò che ci mortifica. Il principio degli annientamenti e delle immolazioni di Gesù bambino fu l'amore. Viviamo anche noi in spirito d'amore. Rinnoviamoci in questo amore in modo particolare tre volte al giorno e più sovente con frequenti giaculatorie. La Santa ci suggeriva questa: «O divin Cuore di Gesù, vivente nel Cuore di Maria, io vi scongiuro di vivere e di regnare in tutti i cuori e di consumarli nel vostro puro amore».
Risoluzioni. O divin Bambino, io non vedo in voi che annientamento, umiltà, silenzio, immolazione ed amore. Tale deve essere il programma della mia vita. Voglio fissare qualche minuto della giornata in cui cercherò di mettermi in queste disposizioni. Consumate il mio cuore col vostro puro amore, affinchè non viva più che per voi ed in voi.
FIORETTO: — Invoca sovente: Signore, voglio amarvi, datemi il vostro santo amore.
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