UN ANNO CON IL SACRO CUORE
23° Febbraio
PREDICAZIONE DI S. GIOVANNI BATTISTA
Ma l'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, il Signore parlò a Giovanni; ed egli andò per tutto il paese intorno del Giordano predicando il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati (San Luca, iii, 1).
1° Preludio. A Nazareth Gesù condusse la vita nascosta di un umile operaio, nel deserto Giovanni Battista condusse la vita nascosta dell'asceta o del solitario.
2° Preludio. Dio mio, regnate in me mediante la vita interiore e la penitenza, affinchè la mia vita sia una predicazione come quella del vostro precursore.
1° PUNTO: Il distacco di Giovanni Battista. — S. Giovanni ha vissuto come Gesù, suo Maestro, una lunga vita nascosta. L'adolescenza d'entrambi è descritta con parole che hanno una grande analogia. Si dice di Gesù che cresceva in sapienza, in età ed in grazia davanti a Dio e davanti agli uomini; — di san Giovanni Battista si dice che cresceva, e si fortificava nello Spirito Santo (in Spiritu). — Il teatro dei loro progressi è differente. Gesù conduce vita nascosta a Nazareth: Venit Nazareth et erat subditus illis. San Giovanni Battista passa la vita solitaria ed eremitica. nel deserto. Et erat in desertis usque in diem ostensionis suae ad Israel (S. Luca i, 80). Che vita meravigliosa per un bambino, per un giovane! E’ dovuta ad una speciale disposizione di Dio. Questo fanciullo dopo i suoi primi anni, certamente dai dodici ai trent'anni, ha una sete soprannaturale di vita, solitaria, di preghiera, di letture, di mortificazioni, come altra volta Elia al Carmelo, come più tardi i solitari dell'Egitto e san Benedetto a Subiaco. Gli è che nel mondo non si fa nulla di grande e di fecondo che non sia stato preparato lontano dal mondo, nel silenzio, nella solitudine e nella meditazione. Che distacco in questo giovinetto! Non rinuncia solo alla sua famiglia, ma anche a tutte le comodità della vita: « E’ vestito d'un ruvido cilicio; si nutre di radici e di miele selvatico » (S. Matt. iii, 4). Porta un abito rude, un tessuto grossolano di pelle di cammello: si è spogliato da tutte le gioie create e terrene per gioire di tutte le dolcezze del cielo.
2° PUNTO: La sua energia. — Che energia in questo giovanetto! La forza d'animo è il suo proprio carattere: non è una canna, ma una quercia o un cedro: «Colui che siete andati a vedere nel deserto, dice il Salvatore, non è la canna che il vento piega per ogni senso». Non è un uomo incostante, leggero, frivolo, oggi pieno d'ardore per la verità e per il bene, e domani inclinato al lato opposto dal soffio dell'opinione o delle passioni. E' un uomo grave, serio e fermo, che ha compreso, che ha voluto, e che resta immutabile nelle sue convinzioni e nelle sue risoluzioni. «Non è un uomo vestito mollemente», un uomo sensuale, amico dei salotti e dei luoghi di piacere; «è il più grande dei figli nati da donna». — «Dacchè Giovanni Battista ha mostrato che l'ora del Regno di Dio, profetizzato da tanti santi, è venuta, il regno dei cieli è preso d'assalto: e se lo afferrano i violenti» (S. Matt. XI, 12). Gesù si fa il panegirista della forza d'animo di Giovanni Battista. Che lezione d'energia ci danno tutt'e due! Le grandi opere, le grandi imprese, ed il regno dei cieli non sono per le canne, ma per i cedri. L'energia ed il carattere si temprano in una vita austera, nell'abitudine di vincere se stessi, nel distacco dal mondo, dalle sue vanità e dalle sue mollezze. Il Cuore di Gesù e quello di Giovanni Battista sono stati più forti della morte stessa. Ed è questa la via che io ho seguito fin ora? Che devo fare per risalire la corrente d'una vita, molle e tiepida? Non occorre magari rompere bruscamente un'abitudine od una relazione? E per le anime verso le quali ho una missione educativa cos'ho fatto fin'ora? Le ho formate all'obbedienza, all'austerità, al sacrificio? Dovrò rendere conto della loro condotta come della mia.
3° PUNTO: I frutti della salute. - Gli uditori di Giovanni sono innumerevoli. «Andava a lui Gerusalemme e tutta la Giudea, e tutto il paese lungo il Giordano» (San Matt. III, 5). Il popolo, i grandi, i soldati stessi s'entusiasmavano. Tutti hanno buona volontà, e domandano il battesimo di penitenza. Solo i Farisei e i Sadducei, orgogliosi e sensuali, s'astengono e criticano, oppure vanno, si presentano a lui ma senza convinzione. San Giovanni Battista li conosce, prevede la loro resistenza al Salvatore; parla loro con tutta la severità d'un giudice e di un profeta, come fecero altre volte Isaia e Geremia: «Razza di vipere, dice loro, se voi volete sfuggire alla collera divina fate penitenza. Voi siete fieri d'essere i figli d'Abramo, ma Dio non ha bisogno di voi, Egli può, quando lo voglia, suscitare figliuoli di Abramo i quali vi rimpiazzino. Quando un albero non dà i suoi frutti, lo si strappa, e lo si getta al fuoco: voi siete questo albero. La scure sta per colpirvi. Io vi offro il battesimo di penitenza, dopo di me verrà uno più grande e più forte di me. Quello battezzerà nello Spirito Santo: Egli vaglierà il grano e pulirà l'aia. Raccoglierà il grano nei granai, e brucerà la paglia». I farisei non compresero, e non si umiliarono; ma la messe di Giovanni era pronta: tutti gli umili confessarono i loro peccati, e ricevettero il battesimo di penitenza. Il nostro zelo porterà grandi frutti, come quello di Giovanni, se saremo come lui austeri e mortificati.
Risoluzione. — O mio Gesù, o mio Salvatore, voi avete lodata l'austerità e l'energia del vostro Precursore, fatemi la grazia d'imitarlo. Voglio, da oggi, esercitarmi nell'austerità mediante veri sacrifici; voglio fortificare il cuore e la volontà unendomi al vostro Sacro Cuore, i cui sentimenti devono essere la regola della mia santificazione.
FIORETTO: — Oggi mortifica quel senso che più ti porta al peccato.
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