UN ANNO CON IL SACRO CUORE
6° Marzo
RISOLUZIONE DEI FARISEI CONTRO GESU' E PATTO DI GIUDA
E i principi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di uccidere Gesù, ma avevano paura del popolo. E Satana entrò in Giuda detto Iscariota, uno dei dodici. E andò a discorrere coi principi dei sacerdoti e coi magistrati del modo di darlo ad essi nelle mani (S. Luca, XXII, 2).
1° Preludio. Che odiosi sentimenti dominano questi personaggi! L'odio e la gelosia nei grandi, l'avarizia nel traditore.
2° Preludio. Signore, allontanate il mio cuore da queste detestabili passioni e gradite la mia separazione.
1° PUNTO: Il complotto. — Da tanto tempo i principi dei sacerdoti ed i dottori della legge cercavano come riuscire a disfarsi di Gesù e farlo perire. Li abbiamo veduti più volte tendergli insidie: e sempre Gesù ha sventate le loro trame e rivolgerle a loro confusione. L'odio e la gelosia rodevano il loro cuore. Sapevano che Gesù era assai amato dal popolo: sapevano che la sua eloquenza divina accendeva il popolo d'ammirazione; che egli guariva gli ammalati, risuscitava i morti, ed aveva con tutti un'estrema bontà. I capi della Sinagoga capivano che se non si opponevano a quest'entusiasmo popolare sarebbe caduta la loro autorità ed il loro ascendente. Erano quindi risoluti di liberarsi di Gesù a qualunque costo, ma non sapevano qual partito prendere. Si riunirono quindi presso Caifa nella casa di campagna. Tutto il Sinedrio era presente: Principi dei sacerdoti, Dottori della legge, Anziani. Quasi tutti erano compresi di odio: solo qualcuno, come Nicodemo, esitava; ma questi pochi mancavano d'energia e di coraggio. Il pensiero di questa cattiva riunione mi turba. Non ho forse trovato anch'io qualche volta che Gesù era molesto con la sua morale austera e le prescrizioni opposte ai costumi del mondo? Non sono stato timido come Nicodemo nella difesa del Cristo? Esaminerò tutte le mie debolezze, e ne farò ammenda onorevole e riparazione al Cuor di Gesù.
2° PUNTO: Il disegno provvidenziale. — Erano là riuniti nel palazzo, nell'atrium della villa di Caifa. Satana li ispirava. Tennero consiglio per cogliere Gesù con astuzia al fine di metterlo a morte, e decisero di non impiegare la violenza aperta, per timore del popolo che era propenso per Gesù; pensarono quindi di impossessarsi di lui durante la notte e giudicarlo subito. Non solo, ma giudicarono conveniente che questa esecuzione non avesse luogo durante le feste pasquali, perchè avrebbe potuto dar luogo ad una sedizione. Ordinariamente le esecuzioni si facevano durante le feste popolari, ed a questo scopo si custodivano i condannati fino a quell'epoca. Era il mezzo d'ispirare uno spavento salutare alla folla convenuta a Gerusalemme. Ma questa volta i Farisei temevano una rivolta da parte dei partigiani di Gesù, e temevano che il turbamento risultante avesse eccitato i Romani a mostrarsi ancora più rigorosi nell'amministrazione della Giudea, per cui avrebbero voluto ritardare l'esecuzione del loro disegno fin dopo le feste di Pasqua. Ma la Provvidenza aveva deciso diversamente. Dio voleva che l'Agnello divino fosse immolato nei giorni di Pasqua, in cui s'immolava l'agnello figurativo, ed in cui si ricordava la liberazione dall'Egitto. E Giuda venne ad offrire l'occasione desiderata. La si accolse subito senza più riflettere all'inevitabile tumulto del popolo. L'odio non conosce la prudenza. Gesù voleva essere l'Agnello della vera pasqua, l'Agnello che toglie i peccati del mondo e libera dall'Egitto cioè dal regno di Satana. L'odio d'un momento prepara tutti gli orrori della Passione. Ed io? Sono con Gesù, o contro di lui? Non l'ho mai tradito? Non ne ho mai trapassato crudelmente il Cuore? Non ho scandalizzate molte anime? Non ho preso troppo debolmente le difese del buon Maestro? Ho veramente orrore di tutte le mie colpe passate?
3° PUNTO: Il traditore. — Satana aveva preso possesso di Giuda: un apostolo! E Giuda se n'andò a trovare i principi dei sacerdoti per contrattare con loro il suo tradimento. Egli dice loro: «Quanto mi date, ed io ve lo do fra le mani?». Lo introducono davanti al Sinedrio, lo ascoltano con gioia, una gioia d'inferno. Discutono il prezzo. Gli offrono trenta denari. Egli accetta: il patto è concluso. Il siclo, denaro d'argento, valeva quattro drammi, circa cinque lire. Trenta denari era il prezzo abituale di uno schiavo. Ecco fin dove ha voluto scendere Gesù per riscattarci! Giuda, data la sua parola, cercò l'occasione di consegnar loro Gesù, facendolo arrestare lontano dalle riunioni popolari (S. Luca XXII, 6). Ma come mai Giuda giunse a questo punto? Vi giunse a poco a poco non prima d'aver ceduto a qualche tentazione d'avarizia. Oh, come è sdrucciolevole il pendio del peccato! Non sono anch'io in pericolo di cadere molto in basso per la mia tiepidezza? Dopo il loro patto criminoso, Giuda ed i Farisei ebbero ancora parecchi giorni per pentirsi, ma invano. L'indurimento è il castigo del sacrilegio. Quanto devo temere di giungere a tanto male! Io tratto sovente nostro Signore con così poco rispetto nelle mie comunioni improntate di tiepidezza e di abitudine! — Nostro Signore diceva al vescovo di Efeso: «Tu sei decaduto dal tuo fervore, bada bene! se non fai penitenza, io vengo, e rovescio il tuo candelabro, e do il tuo posto ad un altro». (Apoc. II, 5).
Risoluzione. — Signore, sono spaventato alla vista di questo patto infernale. Senza scoraggiarmi per le mie colpe, mi umilio, e faccio ammenda onorevole e riparazione al vostro divin Cuore sconosciuto e tradito; voglio riprendere subito il fervore di prima e servirvi con fedeltà. Aiutatemi.
FIORETTO: — Recita tre Pater al Crocifisso per ottenere una vera contrizione dei tuoi peccati.
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