UN ANNO CON IL SACRO CUORE
9° Marzo
GESU' LAVA I PIEDI AI SUOI DISCEPOLI
Sapendo che il Padre aveva tutto rimesso fra le sue mani, e com'egli era venuto da Dio, e a Dio ritornava, s'alzò da tavola, tolse il mantello, si cinse le reni con un asciugatoio, mise dell'acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi dei suoi discepoli, asciugandoli col pannilino di cui si era cinto (S. Giov., XIII, 3).
1° Preludio. Prima, durante e dopo la pasqua ora abituale la lavanda delle mani. Gesù fece di più, si umiliò fino a lavare i piedi ai suoi discepoli.
2° Preludio. Signore, datemi con abbondanza i frutti di questa lezione: l'umiltà e la purità.
1° PUNTO: La preparazione alla comunione. — L'ultima Pasqua, che doveva mettere fine all'antica alleanza, era terminata; una pasqua nuova doveva succedere alla pasqua antica e stabilire una nuova alleanza: la realtà doveva succedere alla figura, ed il vero Agnello pasquale doveva essere il nutrimento delle nostre anime. Ma Gesù doveva preparare i suoi Apostoli all'istituzione ed alla ricezione della santa Eucaristia con una cerimonia commovente, simbolo della purificazione interiore necessaria alla degna partecipazione al festino dell'Agnello. Gesù dunque, come aveva amati i suoi in questo mondo, li amò sino alla fine, e si preparò a dar loro un segno supremo della sua tenerezza, l'Eucaristia. Ma prendendo per il momento l'ufficio di servo, si mise a lavar loro i piedi. San Pietro protestò, ma Gesù gli disse: Se io non ti lavo, tu non avrai parte con me, perchè la tua anima non sarà ben disposta a ricevere la Pasqua. Nostro Signore voleva insegnarci che bisogna purificare le nostre anime il più perfettamente possibile per riceverlo nell'Eucaristia. Allora disse a Pietro: colui che è già, lavato, non ha bisogno che di togliere la polvere dei suoi piedi per essere interamente puro. E voleva dire: Colui che è già in stato di grazia, non ha bisogno che di purificarsi di quelle macchie leggere che offuscano la sua anima; ed è ciò che io sto per fare con quest'azione simbolica che vi purificherà sensibilmente di quel resto di vanità e d'amor proprio che voi avete manifestato qualche momento fa. Quale lezione per me che mi preparo tanto negligentemente alla santa comunione!
2° PUNTO: L'umiltà. — Gli apostoli avevano appena finita una contestazione fra di loro, circa gli onori che essi speravano nel nuovo regno: un regno che pensavano dovesse essere temporale. Nostro Signore li riprese: «Queste vane pretese lasciatele ai grandi del mondo. Essi amano i titoli d'onore: presso di voi il primo si faccia il servo degli altri». Poi volle appoggiare questi insegnamenti con una lezione oggettiva: — Chi è il più grande, chiese, colui che è servito o colui che serve? — Colui che è servito. — Ebbene! vedete, io mi faccio il vostro servitore. — Prese un asciugatoio e, come fosse un servo, versò dell'acqua, e lavò loro i piedi. Che lezione d'umiltà! «Voi mi chiamate Maestro e Signore, disse, e dite bene, poichè lo sono. Dunque se io vi ho lavato i piedi, se mi sono umiliato fino a compiere a vostro riguardo l'ufficio di servo, io che sono il vostro Signore e vostro Maestro, voi dovete dietro il mio esempio lavarvi i piedi gli uni gli altri, vale a dire dovete rendervi reciprocamente gli uffici i più umili...» E non intendeva con questo escludere la gerarchia, poichè aggiunse: «Come il mio Padre mi ha preparato un trono, io pure ho preparato il vostro; e per te, Pietro, ho pregato, perchè la tua fede non fallisca, e tu possa confermare i tuoi fratelli» (S. Luca XXII, 32). «Voi sarete apostoli, ma dovete essere umili ugualmente, poichè io, che sono il vostro Maestro, ho fatto atto di umiltà» (S. Giov. XIII, 16). Quali sono le mie disposizioni circa l'umiltà? Sono veramente il servitore dei miei fratelli mediante la carità e lo zelo?
3° PUNTO: Anche a Giuda. — Gesù volle lavare i piedi anche a Giuda. Questo gli costò assai, e non lasciò di manifestarlo: «Voi siete puri, ma non tutti». Certamente non gli sarà costato troppo caro il lavare i piedi a quelli che erano puri o non avevano che colpe veniali. Ma Giuda! Giuda che aveva già concluso con i Farisei il contratto traditore! Pure Gesù s'avanzò per lavargli i piedi, e probabilmente inumidì quei piedi con le sue lagrime. E lui, il traditore, rimase insensibile; egli non ebbe, come san Pietro, una protesta d'umiltà. Non trovò neanche strano che Gesù gli lavasse i piedi. Oh, l'indurimento dell'anima è veramente terribile! Quante emozioni per il Cuor di Gesù in quella sera! Quando comincierà la sua agonia egli sarà già esaurito. Non mi decido finalmente ad umiliarmi, ad umiliare il mio orgoglio? Non sarò più umile nelle mie confessioni? Nella direzione spirituale? Io vorrei, o mio Signore, riparare quest'orgoglio di Giuda e riparare il vostro Cuore. Il miglior mezzo è di fare atti d'umiltà vera e sincera. Aiutatemi, vedete quanto sono debole, e pieno di me stesso!
Risoluzioni. - Questa meditazione insegna quanto siano necessarie la purezza e l'umiltà a chi vuol prender parte degnamente ai misteri eucaristici. Aiutatemi, o mio buon Maestro! Come san Pietro, sono profondamente impressionato per l'atto d'umiltà che il vostro divin Cuore ha scelto ed ha compiuto. Risolvo fermamente di prepararmi con sincera umiltà alle comunioni.
FIORETTO: — Nelle piccole contrarietà della tua vita prova a tacere perdonando in ricordo del grande perdono di Gesù.
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