UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

4° Giugno

 

L'ATTO PROPRIO DELLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE E' L'AMORE DI NOSTRO SIGNORE 

 

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perchè la carità è da Dio. E chi ama è noto da Dio, e conosce Dio. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, poichè Dio è carità. Da questo si rende manifesta la carità di Dio verso Dio, perchè mandò il suo unigenito al mondo, affinchè per lui abbiamo vita (Ep. 1° di S. Giov., IV, 7). 

 

1° Preludio. Dio ci ha manifestato l'amore inviandoci il Figliuolo, il quale ha dato la vita per noi. 

 

2° Preludio. L'amore chiama l'amore, l'amore sconosciuto chiama l'amore riparatore. 

 

1° PUNTO : La manifestazione del Sacro Cuore a S. Margherita Maria è la manifestazione del suo amore. — Quando Gesù mostrava a S. Margherita Maria il Cuore appassionato d'amore per gli uomini ed incapace di contenere più a lungo le fiamme che lo divoravano, che altro voleva se non attirare la nostra attenzione sopra questo amore, condurci a rendergli omaggio, invitarci ad attingere in questo cuore infinitamente ricco? (Bainvel). Dicendoci che egli prova una gioia particolare nel vedersi onorato sotto la figura del suo cuore di carne, che scopo avrà, se non quello di chiederci d'onorare il suo amore rispondendovi col rendergli amore per amore? La manifestazione del Sacro Cuore a S. Margherita Maria è la manifestazione dell'amore. La devozione al Sacro Cuore ci porta dunque secondo la parola di Pio VI a venerare l'immensa carità e l'amore prodigo (effusum) di nostro Signore, accendendo il nostro amore a questo focolaio d'amore. Santa Margherita Maria, riassumendo queste visioni, scriveva al padre Croiset: «Mi ha mostrato un Cuore sempre pronto, gettante fiamme da ogni parte, con queste parole: Se tu sapessi quanto desidero di farmi amare dagli uomini, non trascureresti nulla per questo... Io ho sete, io brucio d'essere amato». 

 

2° PUNTO: L'amore chiama l'amore. — Il fine della nuova devozione, diceva il postulatore del 1697, è di pagare un tributo d'amore alla sorgente stessa dell'amore. — Ed il padre Gallifet, il postulatore del 1727, diceva: Il primo fine che si ha in vista è quello di rispondere all'amore di Cristo. — Ed il padre Croiset: Questo non è propriamente che un esercizio d'amore; l'amore ne è l'oggetto, l'amore ne è il motivo principale, ed è l'amore che ne deve essere il fine. Così l'intende la Chiesa, dicendo nella segreta della messa Egredimini: «Noi vi supplichiamo, Signore, che lo Spirito Santo ci infiammi dell'amore che nostro Signore Gesù Cristo ha fatto scaturire dal suo Cuore sulla terra, e di cui ha voluto ch'essa s'inebrii». Quando Pio IX, nel 1856, estendeva la festa del Sacro Cuore alla Chiesa intera era allo scopo di «Fornire ai fedeli stimoli ad amare ed a pagare d'amore il Cuore di Colui che ci ha amati e lavati dei peccati nel suo sangue». Elevava la festa ad un rito superiore, perchè «la devozione d'amore al Cuore del nostro Redentore si propaghi sempre più, e discenda più ancora nel cuore dei fedeli, e così la carità che presso molti si è raffreddata, si rianimi al fuoco del divin amore». Leone XIII ha ripetuto gli stessi insegnamenti nella enciclica del 28 giugno 1887, scrivendo: «Gesù non ha desiderio più ardente che di veder accendersi nelle anime l'amore di cui il suo Cuore è divorato. Andiamo dunque a colui che non ci domanda come prezzo della sua carità che la reciprocità dell'amore». Niente di più chiaro: l'atto proprio della devozione al Sacro Cuore è l'amore. 

 

3° PUNTO: L'amore sconosciuto chiama l'amore riparatore. — La devozione al Sacro Cuore, essendo un riflesso d'amore all'amore sconosciuto ed oltraggiato, si presenta naturalmente come un amore riparatore. Così tutti i documenti autorizzati ci parlano contemporaneamente della riparazione e dell'amore. L'amore di Gesù, quale si è mostrato a S. Margherita Maria, è specialmente l'amore sconosciuto ed oltraggiato, ed è ciò che dà la sua importanza all'atto di riparazione nel culto del Sacro Cuore. S. Giovanni Eudes non ha dimenticato la riparazione, ma l'ha lasciata al secondo posto; egli è tutto assorbito dall'amore; egli canta l'amore. S. Margherita Maria, dietro domanda di nostro Signore, mette allo stesso posto l'amore e la riparazione; ma è sopratutto una riparazione d'amore che essa domanda, più che una riparazione di giustizia o d'espiazione. Questa riparazione d'amore si risolve nell'ammenda onorevole che s'indirizza precisamente all'amore sconosciuto ed oltraggiato. L'amore, la consacrazione o l'offerta amorosa di sè al Sacro Cuore, la vita tutta per lui e di lui, tengono il primo posto negli scritti di S. Margherita Maria. La riparazione e l'ammenda onorevole vengono in seguito come una testimonianza speciale d'amore verso l'amore sconosciuto ed oltraggiato del Salvatore. 

 

Risoluzioni. — Amore e riparazione, consacrazione assidua di tutto me stesso; ecco ciò che il Sacro Cuore attende da me. Ma questa consacrazione deve abbracciare tutti gli atti: io la devo rinnovare al principio di ciascuna azione, e a questo scopo bisogna vivere in un pio e costante raccoglimento, sotto gli sguardi di nostro Signore nello spirito d'amore e di riparazione. 

 

FIORETTO. — Recita tre Pater e A ve al Cuore di Gesù.

 

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