UN ANNO CON IL SACRO CUORE
18° Luglio
PARABOLA DEL GIUDICE E DELLA VEDOVA - DELL'EFFICACIA DELLA PREGHIERA
Nostro Signore oltre di ciò diceva loro una parabola intorno al dovere sempre orare e mai stancarsi. Dicendo: c'era un certo giudice in una città il quale non temeva Dio, ne aveva rispetto degli uomini. Ed era in quella città, una vedova, la quale andava da lui, dicendogli: fammi ragione del mio avversario. E per buona pezza di tempo quegli non volle, farlo. Ma poi disse fra se: Questa vedova mi importuna, le farò giustizia (S. Luca, XVIII, 1).
1° Preludio. Pregate con perseveranza, ci dice nostro Signore, e voi sarete esauditi.
2° Preludio. Signore, datemi questa perseveranza e fate passare le mie preghiere attraverso il vostro divin Cuore affinché diventino efficaci.
1° PUNTO: Esempio ed insegnamenti di nostro Signore. — L'incoraggiamento alla preghiera è uno dei primi insegnamenti del Discorso sulla montagna. Nostro Signore pregava molto; egli univa l'esempio alle esortazioni. Si ritirava nella solitudine per pregare; vi passava sovente la notte; passò anche quaranta giorni nel deserto in continua preghiera. Pregava per noi, pregava anche per darci l'esempio della preghiera: sovente egli la raccomandava ai discepoli, e diceva loro come occorre pregare sempre e non mai cessare. Allo scopo di dimostrar loro come la perseveranza nella preghiera sia efficace per ottenere ciò che si domanda, egli propose loro la parabola del giudice e della vedova. La povera vedova era venuta parecchie volte a domandar giustizia, ma invano. Finalmente il giudice disse fra sè: «Benchè io non abbia cura nè di Dio, nè degli uomini, poichè questa vedova m'importuna, le farò far giustizia, per tema che essa non mi faccia magari qualche affronto». Il Salvatore aggiunge: «Pensate forse che Dio non farà giustizia agli eletti i quali gridano verso di lui giorno e notte?». E proponeva loro l'altro esempio dell'amico, il quale per l'importunità riuscì a farsi imprestare dall'amico i pani, di cui aveva bisogno (San Luca XI). Poi, incoraggiava la confidenza dicendo: «Domandate e riceverete».
2° PUNTO: Potenza ed effetti della preghiera. — La potenza della preghiera è inestimabile. Quando Mosè pregava, Israele riusciva vittorioso. Giuditta fece pregare durante il suo tentativo audace, e salvò il popolo. La redenzione è il frutto della preghiera di Gesù: «Durante i giorni della vita mortale, dice san Paolo, Gesù offriva al Padre le preghiere e le suppliche; e supplicando Dio con le lacrime meritò d'essere esaudito» (Agli Ebr. V). Volete sopportare pazientemente l'avversità e superare le tentazioni e le tribolazioni? Siate uomini di preghiera. Volete frenare le affezioni sregolate, conoscere gli agguati di Satana, e sfuggirvi? Siate uomini di preghiera. Volete vivere felicemente nelle opere di Dio, e camminare con frutto nelle vie del lavoro e del sacrificio? Volete avanzare nella via spirituale, e non tener conto della carne nei desideri? Siate uomini di preghiera. Volete mettere in fuga i vani fantasmi dei pensieri leggieri, riscaldare e fortificare l'anima con santi pensieri, pii desideri, fervore e devozione? Siate uomini di preghiera. Infine, volete salire fino alla contemplazione e rallegrarvi degli abbracciamenti del divino Sposo? Siate uomini di preghiera.
3° PUNTO: Efficacia della preghiera. — San Bernardo si fa questa domanda: «Ma le preghiere non sono sempre esaudite: noi preghiamo, e non otteniamo nulla», e subito risponde: «Credete alla promessa del Figlio di Dio». Le preghiere non sono sterili: appena uscite dal labbro, vengono scritte nel libro del cielo. Ma voi non sapete sempre ciò che dovete domandare, il Salvatore riceve le preghiere con benevolenza. Egli non vi dà quello che è inutile, non vi accorda subito quello che non è urgente, ma siccome nessuna preghiera rimane infruttuosa, vi riserva un dono migliore. La preghiera per i beni temporali deve essere ristretta al solo necessario, e quella che riguarda l'acquisto delle virtù e la vita eterna deve appoggiarsi unicamente sulla misericordia divina. Osservate anche il tempo e il luogo della preghiera; al mattino nella calma e nel silenzio è quando si prega meglio. Non si prega con frutto, se non quando si fanno valere i meriti di nostro Signore, perciò si prega utilmente quando la preghiera si indirizza al Cuore di Gesù. Presentare il Cuor di Gesù al Padre vuol dire far valere un mezzo onnipotente. «Tutto ciò che domanderete al Padre in mio nome, ha detto nostro Signore, Egli ve lo accorderà». E dire in mio nome, vuol dire «per i miei meriti, per l'amore che il Padre ha per me, per la considerazione che egli ha per il mio Cuore, per la mia preghiera, per il mio amore, per le mie sofferenze...». Se le vostre preghiere concordano con i desideri del Cuor di Gesù, esse saranno vittoriose. Marta diceva a Gesù: «So che tutto quanto domandate a Dio, vi verrà accordato». Andiamo a Dio per mezzo del Cuor di Gesù ed al Cuor di Gesù per mezzo di Maria, e noi saremo onnipotenti.
Risoluzioni. — La mia preghiera sarà costante per mezzo dell'unione al Sacro Cuore, e sarà soprattutto la preghiera di lode, d'amore, di riparazione al principio di ogni azione. Se io ho cura degl'interessi di nostro Signore, egli avrà cura dei miei.
FIORETTO. — Prega S. Michele di combattere con te; recita nove Gloria in onore degli Angeli.
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