UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

20° Agosto

 

SAN BERNARDO (1091-1153)

 

Traimi tu dietro a te, correremo noi all'odore dei tuoi profumi. M'introdusse il Re nei suoi penetrali: esulteremo, e ci rallegreremo in te, ripensando alle tue mammelle migliori del vino. Te amano i giusti (Cant. I, 3). 

 

1° Preludio. Anche S. Bernardo è un santo del Sacro Cuore. La Chiesa ne introduce, nell'ufficio della festa del Sacro Cuore, le effusioni d'amore verso nostro Signore. 

 

2° Preludio. Grande santo, fatemi penetrare con voi nel costato di Gesù, per trovarvi il tesoro del suo Cuore. 

 

1° PUNTO: La preparazione. — La pia madre lo consacrò fin dalla nascita al servizio degli altari, e non cessò da quel momento di riguardarlo come appartenente esclusivamente al Signore. Allevato presso i canonici di Chatillon, manifestò fin dall'infanzia tutte le virtù: il raccoglimento, la docilità, l'affabilità, la modestia. Ciò che più sovente domandava a Dio era di non mai macchiare l'innocenza con il peccato. Una sera di Natale il bambino Gesù gli apparve raggiante di grazia e di bellezza. Lottò eroicamente contro le tentazioni, ed un giorno per reprimere un movimento della carne, si tuffò in uno stagno ghiacciato. Il mondo lo spaventava e conoscendo il monastero di Citeaux che era allora fiorente, si decise ad entrarvi. La famiglia vi si oppose, poichè desiderava per lui le grandezze e le dignità ecclesiastiche. Ma la sua eloquenza soprannaturale fu sì potente in sua difesa che guadagnò tutti i parenti ed amici alla vita monastica: cinque fratelli, lo zio, l'amico Ugo di Macon. Entrò così a Citeaux con i cinque fratelli e venticinque altri gentiluomini. Usava eccitarsi alla santità ripetendosi sovente: «Bernardo, Bernardo, per quale fine sei venuto in questa casa?». Praticava una grande mortificazione, e viveva in una continua unione con Dio. 

 

2° PUNTO: Le grandi opere. — Nel 1114 santo Stefano suo abate di Citeaux l'inviò a fondare un monastero nella diocesi di Langres, in un luogo selvaggio che si chiamò più tardi Chiaravalle. La vita di Bernardo vi trascorreva povera e dura, ma la sua santità vi attirò numerose vocazioni. Il padre stesso e il fratellino minore Nivard vennero a raggiungerlo. Citeaux contò ben presto settecento monaci, di cui molti poi si staccarono per andare a fondare altre abbazie, specialmente Foigny, vicino a La Capelle, nella diocesi di Laon, ove il Vescovo stesso fece professione, ed ove san Bernardo cominciò a comporre le sue opere. Fondò anche monasteri femminili come quello di Clairefontaine nella diocesi di Namur, e i miracoli cominciarono a moltiplicarsi sotto i suoi passi. Il caro santo rifiutò parecchi vescovadi, ma malgrado l'umiltà, divenne l'arbitro dei re e il consigliere della Santa Sede. I vescovi lo consultavano: si può dire che egli dal fondo della solitudine dirigeva tutte le Chiese d'Occidente. Riguadagnò tutte le nazioni all'obbedienza del Papa legittimo Innocenzo II contro l'antipapa Anacleto. A questo scopo dovette visitare il re d'Inghilterra, il re di Francia Luigi il Grosso, l'imperatore Lotario, il doge di Genova, il duca di Milano. Combattè gli errori d'Abelardo, d'Arnaldo da Brescia, di Gilberto della Porea. Fondò altri sessanta monasteri, fra i quali quello delle Tre Fontane a Roma. Quando Bernardo da Pisa, abate delle Tre Fontane, venne eletto Papa sotto il nome di Eugenio san Bernardo ne rimase il direttore, il consigliere intimo, e scrisse per lui i cinque libri «della considerazione» . Il regno di Gerusalemme si trovò minacciato; ed allora san Bernardo predicò con successo la santa crociata. Ma la disgraziata riuscita della crociata gli fu una grande prova, finchè una lunga malattia lo preparò all'ultimo sacrificio. 

 

3° PUNTO: Il santo del Sacro Cuore. — I suoi scritti sono tutti ripieni del Sacro Cuore, soprattutto le omelie sull'Incarnazione, il trattato dell'amore di Dio, i sermoni sul Cantico dei cantici. Esplicando questo testo: «Egli l'ha riguardato dalla fessura della pietra» e mostrando che queste fessure sono le piaghe di Gesù Cristo, soprattutto quella del costato, attraverso la quale si vede il cuore: «Oh! esclama, poichè noi siamo giunti al Cuor dolcissimo di Gesù, non lasciamoci mai più separare. Ah, quant'è dolce e bello l'abitare in questo Cuore! Che tesoro prezioso è questo vostro Cuore, o misericordioso Gesù! Perla incomparabile trovata frugando il campo del vostro corpo! Io darò tutto per possederla; strapperò tutti i pensieri e tutti gli affetti dell'anima mia per lei; fisserò tutti i desideri nel Cuore del mio Signore Gesù, e senza dubbio egli mi nutrirà di amore. In questo Tempio, il Santo dei Santi, in quest'arca preziosa, vivrò, adorerò, loderò il Signore; sarò la vittima che gli offrirò incessantemente, l'altare ove farò tutti i sacrifici, e sul quale le stesse fiamme d'amore, di cui il suo arde, consumeranno il mio». 

 

Risoluzioni prese da san Bernardo: Troverò in questo Sacro Cuore un modello per regolare i movimenti del mio, un fondo per acquistarmi ciò che mi occorre per placare la giustizia divina e un luogo sicuro, ove, stando al riparo dai naufragi e dalle tempeste, io dirò con David: ho trovato il mio cuore per pregare Dio. Sì, ho trovato questo Cuore nella divina Eucaristia, trovandovi il Cuorè del sovrano, del buon amico, del fratello, il Cuore del mio amabile Redentore... 

 

FIORETTO. — Recita oggi e ogni sera le tre giaculatorie per invocare Gesù, Giuseppe e Maria: "Gesù Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia. / Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima agonia. / Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia. Amen."

 

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