UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

10° Novembre

 

DEVOZIONE GELTRUDIANA - CONFORMITÀ DELLA VOLONTÀ CON IL CUORE DI GESÙ E SANTIFICAZIONE DELLE AZIONI COMUNI 

 

Dicono a lui: Ecco la madre tua ed i tuoi fratelli che fuori ti cercano. E rispondendo disse loro: Qual è mia madre, quali i miei fratelli? E guardando essi che sedendo lo circondavano, disse: Ecco la mia madre ed i miei fratelli. Quello che fa la volontà di Dio questi è mio fratello, mia sorella e mia madre (S. Marco, III, 32). 

 

1° Preludio. Se noi cercheremo di fare in tutto la volontà di Dio, nostro Signore ci amerà come suoi fratelli, come sua madre. 

 

2° Preludio. Signore, fatemi la grazia di dedicare a voi interamente la mia volontà oggi e sempre. 

 

1° PUNTO: La conformità alla volontà divina. — Nostro Signore l'ha raccomandata soprattutto alla sua serva diletta, santa Geltrude. La sera di una domenica degli ulivi, Geltrude, meditando sull'ospitalità offerta a Gesù da Marta e Maria a Betania, era tutta accesa dal desiderio di ricevere anch'essa Gesù. Preso il suo crocifisso, baciava la piaga del costato di Gesù supplicando il Sacro Cuore, per il desiderio che aveva avuto d'andare con i suoi amici di Betania, di discendere nel povero albergo del suo indegnissimo cuore. Il Signore, pieno di bontà, che ascolta volentieri quelli che l'invocano, la favorì della sua presenza, e le disse queste parole dolci ed incoraggianti: «Eccomi, e tu che mi dai?». — «Ahimè, Signore, io non ho preparato niente che sia degno della tua magnificenza, per cui ti prego di voler tu preparare in me ciò che può piacere alla tua divina bontà» — «In questo caso, rispose il Signore, dammi la chiave della tua anima, affinchè possa prendere e lasciare tutto come mi piacerà, tanto per potervi stare a mio piacimento, quanto per riposarmi». — «E qual è questa chiave?» — «La tua propria volontà» concluse Gesù Cristo. E la santa comprese che se si vuole dare a nostro Signore l'ospitalità, bisogna consegnargli la chiave della propria volontà, abbandonarsi pienamente al suo desiderio ed attendere, con una piena confidenza nella sua bontà, che in tutte le cose egli operi la nostra salute. 

 

2° PUNTO: Santificazione delle azioni comuni mediante la loro unione al Sacro Cuore. — Una prima applicazione di questa conformità alla volontà divina consiste nel fare le nostre azioni comuni in unione al Sacro Cuore. Santa Geltrude ebbe la grazia di capire che tutte le opere fatte in spirito di fede sono assorbite dal corpo sacratissimo di nostro Signore, per essere purificate e nobilitate, e poi venir presentate da nostro Signore alla Santissima Trinità. Ma le opere fatte per amore, ed unicamente per la gloria di Dio, sono assorbite dal divin Cuore di Gesù, che le rende perfette onde presentarle al Padre. Quanto è dunque vantaggioso fare tutte le nostre azioni in unione al Cuore divino di Gesù! La vita del Sacro Cuore viene comunicata loro: le azioni più comuni vengono nobilitate e divinizzate: «Sia che voi mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualunque altra cosa, dice san Paolo, fate tutto in nome di Gesù Cristo». Nostro Signore insegna a santa Geltrude a santificare i pasti, il lavoro, il riposo ed il sonno, unendoli alle intenzioni del suo Cuore. Prendiamo anche noi quest'abitudine così salutare. 

 

3° PUNTO: Abbandono e rassegnazione. — La vita di pietà è posta molte volte alla prova. L'anima consacrata al Cuor di Gesù deve sapersi guidare in mezzo a queste prove. Il suo Diletto vuole allora che essa si abbandoni interamente alla sua discrezione, e non attenda che da lui forza e consolazione. Santa Geltrude un giorno, in cui si sentiva abbattuta dalla tristezza, disse a nostro Signore: «Che diverrò io, e che ne farete voi di me?» — «Come una madre consola i suoi figliuoli, le rispose Gesù, così io ti consolerò. Ma, aggiunse, tu sai ciò che una madre attende dal figlio. Essa ne vuole le carezze, ed io pure voglio che tu mi manifesti il tuo amore. Una madre prova la volontà del figlio, e gli lascia credere che non gli concederà ciò che le domanda, ella ne vuole la rassegnazione, e poi magari cede, e gli accorda tutto. Anch'io ti lascerò temere delle prove, tu ti rassegnerai, e poi le prove non verranno». Le contrarietà poi ce ne vengono anche da parte del prossimo. Nostro Signore spiegava a santa Geltrude i disegni della sua Provvidenza a questo riguardo. Io permetto questo, dice, affinchè tu ti stacchi sempre più dalle creature, e venga da me a cercare le consolazioni nel mio amore. Io tengo conto anche della tua rassegnazione e della tua pazienza in ogni cosa, e ti preparo nel mio cuore le consolazioni. La serva del Signore soffriva anche per negligenze nel servizio dello sposo divino, ma nostro Signore le disse che il pentimento riparava tutto, e che egli suppliva alle sue imperfezioni (III, 41). 

 

Risoluzioni. — Tutto per voi, Signore, per il vostro amore, per la vostra gloria. Che volete che faccia? Ecco la mia disposizione abituale. E se mi provate, io conserverò la confidenza in voi, sicuro che solleverete la mia pena, e la renderete utile al bene della mia anima. 

 

FIORETTO: — Tre Pater ed Ave per i persecutori della Chiesa.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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