UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

16° Novembre

 

DEVOZIONE GELTRUDIANA - LA SANTA COMUNIONE 

 

Voi direte al capo di famiglia: Il Maestro ti dice: dove è la sala dove mangerà la Pasqua con i suoi discepoli? E vi mostrerà una grande sala ornata di tende, e qui preparate. Essi andarono, e trovarono ciò che loro era stato detto, e prepararono la Pasqua (S. Luca, XXII, 11). 

 

1° Preludio. Dobbiamo prepararci alla santa Comunione e riceverla con fervore e con amore. 

 

2° Preludio. Signore, fatemi conoscere come risponderò ai desideri del vostro Cuore nelle mie comunioni. 

 

1° PUNTO: La preparazione. — L'anima deve prepararsi a questo sacro banchetto, ma senza turbamento e senza scrupolo. Essa deve pregare nostro Signore, di supplire alla preparazione. Un giorno santa Geltrude si trovava preparata molto imperfettamente, ma disse fra sè: «Perchè attendere? Anche se mi ci applicassi per mille anni, non sarei ancora preparata come si deve. Andrò adunque con umiltà e confidenza, e spero che nostro Signore vorrà prepararmi lui stesso». Infatti nostro Signore le apparve, la rivestì della propria innocenza come di una tunica bianca, la rivestì della umiltà come d'una veste violetta. Le comunicò il desiderio e la speranza di darsi alle anime, come un abbigliamento verde, il suo amore come un mantello d'oro, e la gioia che provava come una corona di pietre. Così vestita Geltrude potè degnamente presentarsi a nostro Signore. Un giorno Geltrude pregava per una persona che si mostrava troppo severa verso certe anime avide di comunicarsi. Nostro Signore le disse: «Le mie delizie sono di stare con i figli degli uomini. Chi allontana le anime da me somiglia ad un precettore troppo severo, che impedisce alle figlie del re di giocare con i fanciulli della sua età con il pretesto che non sono nobili o ricchi». 

 

2° PUNTO: La comunione frequente e fatta con confidenza. — Un giorno che un predicatore si era lungamente diffuso sulla giustizia divina, santa Geltrude non osava più avvicinarsi ai santi sacramenti. Ma nostro Signore l'incoraggiò dicendole: «Ecco la particella di pane sotto la quale io ti offro la mia umanità e la mia divinità, il mio corpo si nasconde sotto questa debole apparenza per esprimere tutta la condiscendenza della mia bontà e per incoraggiare le anime alla confidenza ed alla familiarità». Una volta che essa si è astenuta dietro consiglio della sua abbadessa, nostro Signore la consolò; la ricevette con affetto sul suo seno paterno, e la trattò come fa una mamma, quando accarezza il bambino. La fece anche riposare con un'amorosa tenerezza sulla piaga del suo sacratissimo costato, dicendo: «Poichè tu oggi ti astieni, per discrezione, dal ricevermi sacramentalmente nel sacramento dell'altare, bevi spiritualmente nel mio cuore, alla corrente efficace della mia soavissima divinità». Non era altro che una comunione spirituale. Geltrude si dissetò a questo torrente della divina volontà: «O Signore, diceva, se chi si astiene dalla santa comunione riceve tanti benefici, sarà dunque meglio ometterla che riceverla?» — «Mai più, rispose il Salvatore; poichè chi mi riceve con amore nella comunione, possiede realmente il mio corpo divinizzato ed il nettare balsamico della mia divinità, e viene rivestito dell'abbigliamento splendido delle mie virtù divine». Il Sacro Cuore arde dal desiderio di darsi a noi e di rivestirci delle sue grazie: rendiamoci sempre più degni di riceverlo, ed egli ne proverà una grande gioia. 

 

3° PUNTO: Gli effetti della santa comunione. — Nella santa comunione nostro Signore vuol farci vivere della propria vita. Un giorno apparve a santa Geltrude, durante il ringraziamento, sotto forma d'un pellicano che si apre il cuore per nutrire i suoi piccoli, e le disse: «La tua anima ricevendo questo dono rimane vivificata per la vita eterna, proprio come i piccini del pellicano acquistano la vita nel suo sangue». Un'altra volta al momento di comunicarsi essa s'andava considerando come una pianticella che deperiva d'ora in ora in conseguenza delle colpe e delle negligenze. Ma Gesù l'attirò a sè, la purificò nell'acqua, e l'innaffiò con il sangue vivificabile uscito dal suo Cuore. Il piccolo arbusto riprese vigore, e si cambiò in un albero verdeggiante. Dopo la comunione le sembrò che il succo uscito dal Cuore di Gesù vivificasse tutto l'albero, e sviluppasse i frutti. Questo succo era la virtù divina dell'umanità e della divinità di nostro Signore. L'anima stessa viene trasformata nella santa Comunione fin nelle intime profondità della sua sostanza. Geltrude avendo un giorno ricevuto il corpo di Gesù Cristo, vide l'anima sua trasparente d'uno splendore come un chiaro cristallo. E in quest'anima limpida la divinità produceva operazioni ammirabili e così dolci, che la santissima Trinità e i santi del cielo si compiacevano di vederlo, e vi trovavano le loro delizie. Oh, quanto sono mai grandi i frutti della santa comunione in un'anima semplice e docile!

 

Risoluzioni. — Grazie ancora, per questo dono dell'Eucaristia. Divin Pellicano, lasciatemi bere al vostro Cuore, e lasciatemi attingervi la vita. Voglio vivere nell'Eucaristia, voglio essere occupato ogni giorno a prepararmi alla sua venuta, a riceverla, a visitarla, ad adorarla.

 

FIORETTO: — Signore, fatemi la grazia che non mi danni!

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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