UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

10° Agosto

 

UMILTÀ PROFONDA

 

Non solo fu grande Giuseppe negli onori, nei doni, nei privilegi di grazia e di gloria; ma grande anche, e assai grande, in ogni più eletta virtù. Infatti; ad eccezione di Gesù e di Maria, dove è un'umiltà profonda che si possa eguagliare a quella di S. Giuseppe, il quale, benchè sublime tanto in Dio, pure non cerca che essere disprezzato dal mondo? O non passa egli forse quasi inosservato, negletto quaggiù? Chi non lo avrebbe detto l'ultimo tra i mortali questo Uomo prodigioso, che, in Dio, sta pure a tutti innanzi? Ed insuperbirò, io, e sarò cupido d'onoranze e lodi io? io così vile, io così iniquo, io cattivo e tanto indegno?

 

Preghiera 
O mio caro S. Giuseppe, ottenetemi che l'abominevole vizio della superbia non mi si levi mai più tiranno in cuore; ch'esso non faccia più mai orribile strazio dell'esser mio! Ah! ch'io l'odio, io lo detesto questo vizio; e per piacere al mio Signore ed a voi, o mio amabile Santo, per esservi simile, decido e propongo di non voler da ora innanzi altro cercarmi che l'abiezione; altro volermi che l'oblio degli uomini, nè d'altro godere che del patire e dell'essere disprezzato per amore del mio Dio.

 

PRATICA - Recitare due volte al giorno un Pater a S. Giuseppe per impetrare la santa umiltà.

 

GIACULATORIA O umilissimo S. Giuseppe; deh! fatemi umile; deh! fatemi santo!

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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