UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

20° Settembre

 

CONTINUAZIONE DEL VIAGGIO IN EGITTO.

 

Atto della presenza di Dio ecc. come il primo giorno.

 

Rappresentati il deserto.

 

Virtù: Fede.

 

Nessuno si può fare un'idea, disse la Beata Vergine a una sua devota, con che delicatezza di attenzioni, cure e zelo mi serviva Giuseppe in quel viaggio. Non faceva mai storie, mai niente da dar nell'occhio, nessuna dimostrazione appassionata di dolore; soffriva tutto con la più gran rassegnazione, pace e silenzio, più internamente che esternamente, ma tutto in lui era intimo sentimento, e sommo interesse per noi. Iddio però lo aiutava sempre e gli Angeli lo accompagnavano visibilmente nel viaggio. Sarebbe lungo il raccontare tutti i prodigi che Dio operò in favore della Sacra Famiglia nella traversata del deserto. Maria li accennò in breve a Santa Brigida con le seguenti parole: «Non mancava nulla in quanto a miracoli, nel viaggio in Egitto, perchè le creature servivano al Creatore, e gli angeli comparivano a servirci. Ammutolivano gli oracoli degli idoli, e gran parte si fracassarono al nostro arrivo in Egitto». Come ciò accadde lo racconta il P. Cochen, e noi lo vedremo in appresso. «Una volta che la Santa Famiglia languiva d'inedia passando per un bosco, sotto un albero di datteri (le cui frutta crescono tutte unite in cima come in un mazzo o grappolo), Maria pregò, poi alzò il Bambino, e l'albero si piegò e gli offrì le sue frutta, e non si drizzò più, ma rimase in quella posizione. Nel villaggio di Materich, a nove miglia circa dal Cairo, fra le rovine d'Eliopoli, si venera ancora al giorno d'oggi dai pellegrini il cosiddetto Albero di Maria, ch'è un sicomoro (una specie di fico); questo pure è piegato quasi sino al suolo, e la tradizione lo dice ancora del tempo di Gesù Cristo e che si è inclinato così per dar ombra alla Sacra Famiglia. Un giorno passando per un deserto di sabbia, onde venivano quasi meno dal caldo e per la sete, la Sacra Famiglia prego, e sgorgò una ricca fontana. Giuseppe scavò a questa un piccolo letto, e dopo aver ringraziato Iddio si ristorarono quivi un poco. La Emmerich osservò che delle brutte bestiacce del deserto venivano lì a bere, ma non facevano nulla a Gesù nè ai suoi Genitori, come nulla di male fecero neppure le fiere, sebbene ne incontrassero di molte specie. Quel luogo ove sgorgo' la sorgente, fu anche benedetto con un altro miracolo: nacquero lì delle deliziose pianticelle di balsamo. Il P. Cochem dice che ai suoi tempi questo giardino balsamico apparteneva al Pascià e che la cura delle piante ne era data esclusivamente ai Cristiani. Che cosa ne sia ora non lo so. La prima città che S. Giuseppe incontró in Egitto fu Eliopoli. Il P. Cochem e la Emmerich dicono che si trovava qui un tempio con 365 idoli, a cui veniva offerto a turno ogni giorno dell'anno un sacrificio. Maria e Giuseppe con il Bambino vi si recarono per disposizione divina. Appena giunti sulla soglia, il portone si aprì da sè, e al primo entrare caddero in un colpo tutti gl'idoli, e si fracassarono. Accorso il sommo sacerdote, e visto tale spettacolo, si gettò in ginocchio dinanzi a Maria, e adorò Gesù bambino. Rivolto quindi al popolo accorso: — «Se questo Bambino non fosse il Dio di tutti i nostri dei, disse, questi non si sarebbero gettati a terra come li vedete. Se non li imitiamo, ci toccherà la sorte di Faraone». - Queste parole impaurirono il popolo, e tanto più, che ciò accadde non solo lì, ma in tutto l'Egitto. Non ci fu più tempio nè casa, ove non ci fossero per terra rotti in cento pezzi degli idoli. Che impressione ciò facesse agli Egiziani si può arguire dalla profezia d'Isaia che dice: — «Gli idoli saranno scossi avanti alla sua faccia, e agli Egizi verrà meno il cuore». Si crederebbe però che tutti dovessero adorare quindi Gesù. Ma ciò non avvenne. Anzi taluni, istigati dal demonio, incominciarono a perseguitare la Sacra Famiglia, chiamandoli stregoni. Allora Giuseppe vedendo la malizia di questa gente, si levò di là con Maria, abbandonò Eliopoli, e andò a cercarsi altrove una dimora. So bene che al giorno d'oggi si è assai sofistici per i miracoli. Si crede d'aver già fatto un gran che, quando si sottomette la propria testa a quelli che il santo Vangelo c’indica; ma il Ciel ne guardi che si vogliano nemmeno ascoltare quelli, a cui non si è obbligati a credere. La superbia umana li trova semplicità, e sè stessi troppo spregiudicati per darci ascolto. Se però queste persone non si sanno piegare alla nostra ingenuità, nemmeno noi vogliamo adattarci a quella fredda maniera di pensare di molli timidi cristiani del giorno d'oggi, che, quasi come i protestanti, ragionano e sofisticano su tutto il soprannaturale. Ma per questo non voglio privare i sinceri devoti di S. Giuseppe di alcune care rivelazioni fatte a sante anime, a cui Iddio per la loro semplicità e devozione svelò (a quanto credesi piamente) di più, che al resto degli uomini, dei miracoli che la sua onnipotenza operò in favore delle tre sante Persone, quando si trovavano nei maggiori bisogni. Naturalmente, come dissi al principio di questo libro, non si può dare a tali racconti lo stesso peso come alle verità della fede; però quello che tocca il cuore, e lo infiamma nell'amore della Sacra Famiglia, finchè la Chiesa non proibisca il credervi, lo offro al mio lettore con la stessa ingenuità già in uso nei buoni antichi tempi.

 

MASSIMA. – L'uomo che vive di fede sarà sapiente e potente, perchè assistito e aiutato da chi tutto sa e tutto può.

 

GIACULATORIA. - Caro S. Giuseppe, ottienici il ritorno dei buoni giorni di fede antica, in cui chi si gloriava, si gloriava in Dio, e chi confidava, confidava nel Signore.

 

ORAZIONE. - O caro S. Giuseppe, uomo di gran fede! Voi vedete come il mondo ha deviato da quella ingenuità che proviene dalla fede, e che è più sapiente assai di tutti gli spiriti illuminati di questo secolo d'errori. Vedete come gli uomini deridono i miracoli, negano di credere alla potenza di Dio, e invece cadono nelle più abominevoli superstizioni fino ad invocare gli spiriti infernali! Deh, gran protettore della Chiesa, liberate il Papa dai suoi ceppi, affinchè, riacquistando la forza materiale, se ne serva per richiamare i cattolici alla verità della fede. O S. Giuseppe benedetto, pregate insieme alla vostra Sposa Gesù che rinnovi il miracolo della caduta degli idoli d'Egitto, con la caduta delle logge massoniche, veri templi del demonio.

 

FIORETTO. - Proponi di mostrare apertamente la tua fede a costo di farti dare dell'oscurantista, così in pubblico, come nella tua casa, e Dio te ne ricompenserà.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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