UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

25° Ottobre

 

S Giuseppe, modello di purità e di castità

 

S. Giuseppe, sposo vergine d'una madre vergine, pregate per noi.

 

I. Bellezza della virtù della purità. Cantiamo oggi il cantico della purità! Amabile virtù, ci rende cari e pregevoli a Dio e agli uomini! Amabile virtù, beati coloro che la praticano, perchè vedranno Dio! Amabile virtù, il suo profumo è il più soave che la terra possa offrire al cielo! La purità ci avvicina agli angeli; anzi in qualche maniera sembra elevarci sopra di essi; poichè gli angeli non conoscono le attrazioni del piacere, la seduzione, il trasporto dei sensi; e noi in una carne fragile e corrotta viviamo per opera della purità la vita degli angeli. La purità è la virtù dei forti. Oh quante volte anche un gran coraggio, anche una volontà energica si affievolisce, allorchè si tratta di conservar inviolata e senza macchia la bella virtù della purità! Quanti saggi del mondo sperimentarono, particolarmente su questo punto, la loro fiacchezza! s. Giuseppe, sposo vergine d'una madre vergine, pregate per noi. Preservate l'infanzia, proteggete la giovinezza, sostenete l'età matura e fate che la vecchiaia alla corona di bianchi capelli, sotto la vostra protezione, possa aggiungere quella più raggiante, più bella, più rispettabile, ancora d'una intemerata purezza.

 

II. Laidezza del vizio contrario. Chi ci dipingerà con abbastanza foschi e spaventosi colori il vizio contrario? Dio lo maledisse fin dall'origine dei tempi con quelle tremende parole: il mio spirito non resterà più nell' uomo, perchè è divenuto carne e materia. Dio lo punì in questo mondo con paurosi castighi; fu mandato il diluvio sulla terra a cancellarne le sozzure; le città colpevoli perirono divorate dalle fiamme vendicatrici; una tribù d'Israele andò per un filo di essere annientata tutta quanta per una sola colpa di tal fatta commessa da un piccolo numero dei suoi membri. Davide il re, il profeta, l' eletto di Dio, Davide fu castigato del suo omicida adulterio con la momentanea perdita del suo reame, e con la morte di suo figlio. Benchè Salomone fosse il più sapiente dei re, pure noi siamo molto incerti sulla sua salvezza. Non potremmo esaurire tutta la lunga serie dei castighi, onde Iddio, anche quaggiù, ha punito il vizio contrario all'amabile virtù della purità. Se Dio talvolta se ne sta muto, ciò avviene dal poter ben egli aspettare, come colui che è eterno; ma il colpevole non fallisce mai la sua punizione; che quantunque non apprezzata dalla carne e dal senso, non è punto meno terribile, il rimorso infatti ferisce il cuor del colpevole di giorno, lo strazia di notte; che se per lunga abitudine al vizio e alla colpa, vince e soffoca i rimorsi, diventa suo castigo l' abbandono delle pratiche religiose, la perdita della fede, lo spirituale accecamento che sembra anticipatamente segnarlo del marchio dei riprovati. O S. Giuseppe, preservateci da simili disavventure; o s. Giuseppe casto sposo d'una madre vergine, pregate per noi.

 

III. Mezzi precipui per conservare la purità. Vegliate dunque, mortificatevi e pregate; il demonio, nostro nemico s'aggira intorno a noi come un leone che ruggisce per divorarci; bisogna resistergli con le armi della fede; queste armi sono la vigilanza, il sacrificio o la mortificazione e la preghiera. Nostro Signore ce lo dice egli stesso; e per quanto concerne la mortificazione e la preghiera, abbiamo le sue esplicite parole. «Questo genere di demonio, così egli, parlando del demonio dell'impurità, non può esser vinto e cacciato che con la preghiera, e per il digiuno (Mat., XVII, 10) ». Il digiuno, secondo il pensiero del Salvatore e l'interpretazione dataci dalla santa chiesa, indica ogni specie di mortificazione, di violenza e di sacrificio. Noi procurammo, in tutto il decorso del mese, d'iniziarvi alle pratiche di mortificazione e di sacrificio che non possono mettere a rischio la vostra sanità, e nuocere in nulla ai doveri del vostro stato, e che perciò non possono dar appiglio di mormorare a chicchessia, se non per avventura al vostro spirito e alla vostra carne ribelli. Di questi pensieri e di queste salutari pratiche ispiriamoci in tutti i giorni di nostra vita, ma specialmente, nei momenti di tentazione, e non ci scordiamo che i sacrifici umiliativi dello spirito e della volontà hanno forse maggior influenza sulla conservazione della purità di quelli che umiliano e macerano la carne. Ai sacrifici, alle mortificazioni, aggiungete la preghiera, la preghiera del mattino e della sera, la preghiera nei momenti di pericolo, e con essa il segno di croce, l'invocazione di questi tre benedetti nomi: Gesù, Maria,Giuseppe! e quelle parole toccanti dell'Orazione domenicale: "Non lasciateci soccombere alla tentazione". Ma le poderose armi della preghiera e del digiuno non basterebbero, se non serbassimo una continua e severa vigilanza su noi stessi, sulla nostra immaginazione, sul nostro cuore, sui nostri sensi. Il Salvatore ci dice: Vegliate e pregate per non soggiacere alla tentazione (Marc.,XIV, 38) ». Vegliate dunque su di voi, allontanate le occasioni, le pericolose compagnie, le cattive letture, le poco oneste ricreazioni, ma vegliate pure sugli altri, vegliate su quelli su cui siete di ciò incaricati. Padri e madri, vegliate di giorno sui vostri figli; la notte siate i loro angeli custodi visibili, la loro seconda Provvidenza; padroni e padrone, vegliate e correggete gli abusi che troverete nelle vostre case; vegliate tutti, vi dico, perchè Dio veglia, niente gli sfugge, e se la vostra vigilanza è trovata manchevole ha il suo terribile tribunale: temete la sua severa giustizia.

 

PREGHIERA
O Maria, il vostro santo sposo ci lasci oggi indirizzarvi un'umile e filiale preghiera. É la festa della vostra Annunciazione: è la festa della vostra inviolabile purità; voi l'anteponeste alla divina maternità. L'angelo saluta voi e la purità, voi con le ineffabili parole «Ave gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus. Salve, o piena di grazia, il Signore è con voi, voi siete benedetta tra tutte le donne!, L'angelo aggiunge: “ Non temete, o Maria, lo Spirito santo verrà in voi e la virtù dell'Altissimo vi coprirà con la sua ombra ». O Maria, deh! possa io udire dalla vostra bocca materna parole simili: “ figlio, non temere; tu temi di perdere la tua verginale innocenza; l'avvenire ti rende inquieto, il presente già ti offre pericolose occasioni. Non temer nulla, veglia, abituati al sacrificio: fai ricorso alla preghiera, e lo Spirito santo verrà in te, la virtù dell'Altissimo ti adombrerà, e ne resterai invincibile e puro. Amen.

 

RISOLUZIONI
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando la invocazione: s. Giuseppe, sposo vergine, pregate per noi.

 

SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Interdirsi ogni sguardo curioso che porrebbe in pericolo la nostra anima.
Volontà: Vegliare sulle proprie affezioni.
Sensi: Qualche mortificazione particolare al pasto.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.

 

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