UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
13° Novembre
ESEMPIO
SAN GIUSEPPE ASSISTE GL'INFERMI
Verso la fine del secolo scorso, viveva in Vienna una povera vedova per nome Wilhelmina Rielz, la quale soffriva di un'infermità dolorosa e insieme pericolosissima, che la tormentava così da non permetterle di lasciare il letto; per cui era resa inabile a procacciare il vitto ai suoi quattro figliuoli. Ricoverata nell'ospedale delle Francescane in Harmanstrasse, i medici dichiararono ch'era necessaria un'operazione, essendole venute un ulcere assai profonde dietro d'un orecchio. Dolorosi dovettero essere i tagli, perchè la povera donna spesso veniva meno dall'eccesso del dolore. Finalmente i medici dichiararono che per lei v'era poca speranza di guarigione, avendo già il male attaccato le ossa. Per quanto grandi fossero le sofferenze di questa povera donna, maggiori erano le sue angustie morali, per l'impossibilità in cui si vedeva di provvedere al sostentamento dei suoi teneri figliuoli, e per la desolazione di lasciarli senza umano soccorso. In questo frangente, si rivolse fiduciosa al Santo Patrono San Giuseppe, pregandolo a venirle in aiuto. Il giorno seguente ricevette la Santa Comunione con questa intenzione, e dopo cadde come in un dolce sonno. Le sembrò di vedere il Santo Patriarca, e tale vista le ricolmò l'anima di fiducia e consolazione. Non seppe Wilhelmina dire se questo fosse sogno o realtà; ma sentì fin d'allora una grande pace unita ad una certezza di guarigione. Infatti la piaga, quantunque molto profonda, venne perfettamente guarita con grande sorpresa del medico, il quale dichiarò di non aver mai veduto cosa così meravigliosa. Le suore pure e gli altri ammalati dell'ospedale non finivano di ammirare un così prodigioso ritorno da estrema malattia a perfetta sanità, e ne rendevano concordemente fervorose grazie a Dio. Così la fortunata donna potè lasciare l'ospedale, continuando sempre in perfetta salute, di modo che, della sua piaga non rimase nemmeno una cicatrice. In tal guisa potè, con il lavoro, provvedere ai bisogni dei suoi cari figliuoli. Ecco come aveva voluto soccorrere la sua devota serva il Santo Patriarca, il quale, se non rende sempre ai suoi devoti la sanità del corpo, non tralascia però di consolarli e confortarli, disponendoli alla rassegnazione e pazienza, per mezzo delle quali virtù possono guadagnarsi il santo Paradiso.
ORAZIONE
Santo mio Patriarca, voi piangete per avere smarrito Gesù; ma voi sempre l'avete amato, ed egli sempre ha amato voi, e v'ha eletto per suo
Custode della sua vita, Lasciate piangere me, che per le creature, e per i miei capricci ho lasciato e perduto tante volte il mio Dio, disprezzando la sua divina grazia. Ah, per i meriti della pena che provaste nell'avere smarrito Gesù, impetratemi lacrime per piangere sempre le ingiurie fatte al mio Signore. E per quell'allegrezza, che provaste poi nel ritrovarlo nel Tempio, ottenetemi la sorte di ritrovarlo anch'io ritornato con la sua grazia nell'anima mia, e di non perderlo mai più.
FIORETTO: — Recita tre Pater innanzi a Gesù protestandogli di volerti salvare ad ogni costo.
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