UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

28° Novembre

 

ESEMPIO 

 

Nella chiesa di S. Anastasia, in Roma, si conserva, quale preziosa reliquia, metà del manto di San Giuseppe, tessuto dalle mani stesse di Maria SS. mentre l'altra metà si trova a S. Cecilia in Trastevere. A riguardo di questo manto si legge che, un giorno, S. Giuseppe non avendo più un soldo ed occorrendogli il legno per il lavoro, dovette impegnarlo da un tale, per nome Issacar, avaro tenacissimo. Quando questi ebbe il manto nelle mani e ne palpò il tessuto di una meravigliosa finezza, i suoi occhi brillarono dalla gioia. E mentre S. Giuseppe ritornava alla sua botteguccia con quel po' di legno ottenuto, l'avaro si fregava le mani, dicendo: «Ah! ah! il buon affare! pagherà caro, se vuole riscattare questo mantello di lino. Che pieghevolezza! che colorito!»... Ed il vecchio Issacar, che, da parecchi anni, soffriva di una piaga incurabile alla spalla destra, si avvolse nel mantello per ammirarlo meglio. Ma, oh meraviglia! La spalla d'un tratto guarì perfettamente... L'avarizia del vecchio però aveva un vivo riscontro nell'umore bisbetico e duro di Lia, sua moglie, la quale, vedendo il marito senza la solita fasciatura alla spalla, lo rimproverò aspramente. Egli tenta di spiegarle ciò che gli era accaduto ma invano, perché più che mai inviperita, si slancia sul mantello per stracciarlo, credendo ad una beffa del marito. Però appena ne tocca la frangia diventa mansueta come un agnellino... Da quel momento il buon umore regnò nella casa di Issacar, tanto che, venuto il momento in cui San Giuseppe doveva riscattare il suo mantello, marito e moglie vennero nella risoluzione di ritenerlo presso di loro. Andarono dall'operaio con regali e: «Sentite Giuseppe — disse Issacar — il vostro mantello ci portò la benedizione in casa». E qui numerò le grazie ottenute, non ultima, il ricupero della ragione da parte del figlio, che l'aveva perduta, in seguito ad una lunga malattia... Lia, alla sua volta, si avvicinò alla Vergine: «Ecco per voi un po' di miele, olive e due colombe per vostro Figlio... Di padre in figlio, restò sempre nella famiglia di Issacar il manto di S. Giuseppe, finché non passò a Roma, ove — come abbiamo detto — è custodito con cura e venerazione. 

 

ORAZIONE A SAN GIUSEPPE, MODELLO DEI LAVORATORI
Glorioso san Giuseppe, modello di tutti i lavoratori ottenetemi la grazia di lavorare con spirito di penitenza per l'espiazione dei miei numerosi peccati. Di lavorare con coscienza, mettendo il culto del dovere al di sopra delle mie inclinazioni. Di lavorare con riconoscenza e gioia, considerando come un onore di impiegare e far fruttare, mediante il lavoro, i doni ricevuti da Dio. Di lavorare con ordine, pace, moderazione e pazienza, senza mai retrocedere davanti alla stanchezza e alle difficoltà. Di lavorare specialmente con purezza di intenzione e distacco da me stesso, avendo sempre davanti agli occhi la morte e il conto che dovrò rendere del tempo perso, dei talenti inutilizzati, del bene omesso, del vano compiacimento nel successo, così funesto all'opera di Dio. Tutto per Gesù, tutto per Maria, tutto a vostra imitazione, o patriarca Giuseppe! Questo sarà il mio motto per tutta la vita e al momento della morte. Amen. (Pio X)

 

FIORETTO: — Fissa qualche pratica da osservare durante tutto l'Avvento; recita nove Ave Maria in onore della Vergine.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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