21 OTTOBRE
GIUSEPPE PUGLISI BEATO
Brancaccio, Palermo, 15 settembre 1937 - Brancaccio, 15 settembre 1993
Divenuto sacerdote della Chiesa Palermitana, era ben conscio della pessima situazione della città, dilaniata dall'azione delle cosche mafiose in cui è suddivisa oltre che dalla microcriminalità, e si diede subito a operare nel tessuto sociale, particolarmente in quelli più diseredati o in cui comunque la macchia della delinquenza è più radicata, portando ovunque buoni risultati. Attivo con speciale attenzione nella pastorale giovanile, riusciva a coinvolgere nei gruppi parrocchiali un sempre crescente numero di ragazzi togliendoli dalla strada (e quindi dalla criminalità) e mettendoli in guardia egli stesso della reale natura maligna delle organizzazioni da cui erano manovrati, oltre che dei pericoli in cui incorrevano. La sua fu una lotta aperta e dichiarata alla mafia che, sentendosi punta e minacciata da questo prete esemplare e dalla sua opera che si diffondeva rapidamente, commissionò così il suo massacro.
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che per mezzo del tuo Figlio e con la potenza del tuo Spirito ci ha predestinati ad essere santi e immacolati al tuo cospetto nella carità, ascolta la nostra preghiera.
Tu, che hai associato il tuo servo e fratello nostro Giuseppe Puglisi al sacerdozio del tuo Figlio divino, come annunciatore del mistero pasquale e dispensatore dei doni della salvezza, degnati di glorificarlo qui in terra, attraverso il ministero della Chiesa, come testimone dell'amore del Cristo che ha dato la sua vita per noi. Amen
PREGHIERA
Beato martire Giuseppe, sei stato, per grazia di Dio,operaio infaticabile nella sua vigna, testimone audace del Vangelo, fratello e amico dei giovani, difensore dei poveri e degli oppressi.
Intercedi per la Chiesa, perché in essa il Signore susciti generosi ministri del Vangelo, uomini e donne capaci di impegnarsi per la vera libertà, la pace e il bene di tutti.
Fa che anche noi possiamo avere il tuo impavido coraggio nel rifiutare il male e ogni compromesso con i poteri tenebrosi e criminali degli uomini, per rimanere fedeli a Cristo e così entrare nella gioia del suo Regno. Amen.
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PENSIERI DI PADRE PINO PUGLISI
Il
Signore sa aspettare.
"Nessun uomo è lontano dal Signore.
Il Signore ama la libertà, non impone il suo amore. Non
forza il cuore di nessuno di noi.
Ogni cuore ha i suoi tempi, che neppure noi riusciamo a
comprendere.
Lui bussa e sta alla porta. Quando il cuore è pronto si aprirà.".
Il
senso della vita.
"Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione,
un carisma.
Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile.
Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo
in noi.
Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita".
Ho
fatto del mio meglio.
"Bisogna cercare di seguire la nostra vocazione, il
nostro progetto d'amore.
Ma non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già
arrivati. Si riparte ogni volta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza
di avere accolto l'invito del Signore, camminare, poi presentare
quanto è stato costruito per poter dire: sì,
ho fatto del mio meglio".
Come
le tessere di un mosaico.
"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel
Duomo di Monreale.
Ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual’é il nostro posto e
aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi
l'unico volto del Cristo".
Le parole e i fatti.
"E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti".
Dio
ci dà forza.
"L'amore per Dio purifica e libera. Ciò non vuol dire che
veniamo spersonalizzati ma, anzi, la nostra personalità viene
esaltata e potenziata, cioè viene data una nuova potenzialità
alle nostre facoltà naturali, alla nostra intelligenza. Viene
data una luce nuova alla nostra volontà".
Se
ognuno fa qualcosa.
"Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono
essere un segno.
Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio.
Questa è un'illusione che non possiamo permetterci.
E' soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai
giovani.
Lo facciamo per poter dire: dato che non c'è niente, noi vogliamo
rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa.
E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto...".
La
testimonianza che diventa martirio.
"Il discepolo di Cristo è un testimone.
La testimonianza cristiana va incontro a difficoltà, può
diventare martirio. Il passo è breve, anzi è proprio il martirio che dà valore alla
testimonianza. Ricordate San Paolo: "Desidero ardentemente persino morire
per essere con Cristo". Ecco, questo desiderio diventa
desiderio di comunione che trascende persino la vita".