26 MAGGIO
SAN FILIPPO NERI
Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595
Fiorentino d'origine, si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, dove decise di dedicarsi alla propria missione evangelica in una città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di «secondo apostolo di Roma». Radunò attorno a sé un gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando senza distinzioni tra maschi e femmine, in quello che sarebbe, in seguito, divenuto l'Oratorio, ritenuto e proclamato come vera e propria congregazione da papa Gregorio XIII nel 1575. Per il suo carattere burlone, fu anche chiamato il «santo della gioia» o il «giullare di Dio».
PREGHIERA A S.FILIPPO NERI
O caro Santo, di cui l'ardore dell'amore per Dio, dilatò le costole ed animò una vita meravigliosa per la carità, deh! pregate per la nostra gioventù, pregate per noi così miserabili, non lasciateci perire.
O glorioso San Filippo, angelo di costumi, maestro di virtù, serafino di carità, apostolo di Roma e patrono della gioventù, io sotto la vostra protezione raccomando la vita mia. Ottenetemi la grazia di camminare per la strada retta del Vangelo e di star sempre vigilante e cauto, acciò la mia coscienza non si addormenti mai nella falsa e perniciosa pace dei peccatori. Assistetemi finalmente nell'ora della mia morte; scacciate da me, in quel passo terribile, il maledetto insidiatore, e accompagnate l'anima mia in Paradiso.
PREGHIERA A S.FILIPPO NERI (Card. Alfonso Capecelatro C.O.)
O dolcissimo Santo, che glorificasti Dio e perfezionasti te stesso, tenendo sempre il cuore in alto e amando Dio e gli uomini con inenarrabile carità, vieni dal cielo in mio aiuto. Vedi che io gemo sotto il peso di molte miserie, e vivo in una continua lotta di pensieri, di desideri, di affetti e di passioni, che mi vorrebbero allontanare da Dio. E senza Dio che cosa farei io mai? Sarei uno schiavo che per colmo di miseria ignora la propria schiavitù. Presto l'ira, l'orgoglio, l'egoismo, l'impurità e cento altre passioni divorerebbero l'anima mia. Ma io voglio vivere con Dio; però invoco umilmente e fiduciosamente il tuo aiuto. Impetrami tu il dono della santa carità; fa che lo Spirito Santo, il quale tanto miracolosamente t'infiammò il petto, discenda con i suoi doni nell'anima mia. Ottienimi che io possa, sia pure debolmente, imitare. Che io viva nel continuo desiderio di salvare anime a Dio; che io le guidi a lui, sempre imitando la tua dolcissima mansuetudine. Dammi d'essere casto di pensieri, di desideri e di affetti, come fosti tu. Concedimi quella santa allegrezza di spirito che procede dalla pace del cuore e dalla piena rassegnazione della volontà mia alla volontà di Dio. Intorno a te spirava un'aria benefica, che sanava le anime inferme, quietava le dubbiose, rinfrancava le timide, confortava le afflitte. Tu benedicevi coloro che ti maledivano; pregavi per coloro che ti perseguitavano; conversavi con i giusti per perfezionarli, e con i peccatori per ricondurli a coscienza. Ma perché dunque non mi è dato d'imitarti? Quanto lo desidererei! Come mi parrebbe bello farlo! Pertanto prega tu per me: e io o che sia sacerdote o laico o uomo o donna potrò imitarti ed esercitare anche io l'apostolato della tua carità tanto varia e molteplice. Lo eserciterò secondo il poter mio, giovando alle anime e ai corpi. Se avrò il cuore pieno di Dio, l'apostolato tuo lo compirò o nella chiesa o nella famiglia o negli ospedali o con gli infermi o con i sani, sempre. Amen.
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NOVENA A SAN FILIPPO NERI
1. Per quell’ammirabile distacco da tutte le cose del mondo che vi fece rinunciare, fin da giovanetto, alle più ricche eredità, e poi alle cariche più luminose a voi offerte più volte dagli stessi Vicari di Gesù Cristo, ottenete a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di non affezionarci mai ai beni caduchi di questa terra, anzi di preferire alle ricchezze la povertà, per sempre meglio assicurarci i veri beni del cielo. Gloria.
2. Per quella costante premura che voi aveste di custodir sempre intatto il mistico giglio della vostra purità, per cui sapeste uscire trionfante dalle più pericolose battaglie, e per quell’odio specialissimo che voi aveste al vizio impuro, sino a distinguere al solo odore le anime che ne erano contaminate, impetrate a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di vegliare sopra noi stessi in modo da conservarci sempre mondi, non solo di corpo ma anche di spirito, per sempre meglio incontrare il gradimento di quel Signore che riposa solo tra i gigli. Gloria.
3. Per quella devozione tenerissima che voi aveste sempre per la Vergine Maria, da voi chiamata la vostra madre, e come tale onorata continuamente, e fatta in modo speciale glorificare da tutti i vostri figli spirituali; e per tutti i favori singolarissimi con cui ella vi compensò, tenendovi illeso e ridonandovi la salute quando le malattie più gravi vi avevano ridotto agli estremi, impetrate a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di essere sempre veri devoti della comune madre Maria, per sempre meglio ottenere le più elette benedizioni che ella, come dispensatrice di ogni grazia, riserva specialmente per i suoi fedeli devoti. Gloria.
4. Per quell’ardentissimo zelo che voi aveste sempre della salvezza del vostro prossimo, per cui faceste vostra delizia gli ospedali e le prigioni, per consolare e santificare ogni sorta di infelici, e poi teneste non solo di giorno, ma ancor di notte, sempre libero accesso alla vostra stanza per istruire gli ignoranti, consigliare i dubbiosi, confortare gli afflitti e riconciliare con Dio i peccatori ogni qual volta facessero a voi ricorso, e non contento di tutto questo, fondaste e dirigeste il grande istituto dell’Oratorio, che provvide la mistica vigna dei più infaticabili operai e aperse a tutti i laici, specialmente nell’età più pericolosa, una scuola di vera sapienza e di perfezione cristiana, impetrate a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di procurare con ogni sforzo la santificazione e la salvezza di tutti i nostri fratelli, onde meritarci quella gloria particolare che è promessa a tutti coloro che erudiscono gli altri nella giustizia. Gloria.
5. Per quella serafica carità di cui fu sempre acceso il cuor vostro, visibilmente investito dallo Spirito Santo che vi penetrò sotto forma di un globo di fuoco e dilatò ben due costole nel vostro petto, per dar più libero sfogo alle divine sue fiamme; per quella continua conversazione che voi aveste con Dio, ond’era lo stesso per voi il raccogliervi in orazione, il trattare i divini misteri e l’essere in estasi sollevato, e tanto accendervi nella persona da abbisognare di refrigerio e da chiedere come una grazia la diminuzione di tanti favori, impetrate a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di ardere sempre del santo fuoco dell’amore divino, onde percorrere con allegria e con costanza la strada degli evangelici insegnamenti, e così crescere sempre più nella grazia di chi dev’essere per tutti i secoli la nostra compiuta felicità. Gloria.
6. Per quel generoso disprezzo che voi aveste sempre di tutti i giudizi del mondo, per cui impiegaste ogni vostro studio nell’occupare i vostri talenti e le vostre virtù or facendovi radere la barba in mezzo alle pubbliche strade, or comparendovi cogli abiti messi a rovescio, or con la barba rasa solo a metà, ora odorando un gran mazzo di fiori, ora cantando e saltando qual forsennato, impetrate a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di non curare giammai i falsi giudizi degli uomini, per così meglio assicurarci l’approvazione del divino Giudice, che è il solo che dobbiamo temere. Gloria.
7. Per quell’ammirabile mansuetudine con cui sopportaste le satire e le calunnie, onde lo spirito del secolo cercò sempre di contrariare i vostri grandi disegni nella direzione delle anime, nella fondazione dell’Oratorio e nella pratica personale della evangelica mortificazione; e per quella bassissima idea che voi aveste sempre di voi medesimo in mezzo agli omaggi più onorifici che vi prestavano i personaggi più illustri, fra i più strepitosi miracoli che il Signore si compiaceva di operare, non solo per le vostre preghiere, ma anche per un semplice vostro cenno, e talvolta al semplice tocco delle vesti da voi usate, impetrate a noi tutti, o glorioso S. Filippo, di tenerci sempre disposti alle persecuzioni del mondo, e di sopportare sempre in pace tutto ciò che di afflittivo e di tormentoso ci può accadere su questa terra, in modo da scontare più presto ogni debito da noi contratto con la divina giustizia, e meritarci sempre più bella l’eterna corona del cielo. Gloria.
Preghiamo O Dio, che hai infiammato del tuo amore il cuore di San Filippo Neri, concedimi il dono della sua quotidiana intercessione e protezione. La sua luminosa testimonianza mi sproni ad amare Te che sei la vera vita e a donarmi con gioia al servizio dei fratelli.
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