24 FEBBRAIO

 

BEATO TOMMASO MARIA FUSCO

 

Pagani, Salerno, 1 dicembre 1831 - Nocera Inferiore, Salerno, 24 febbraio 1891

 

Fondatore delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue.

 

 

PREGHIERA 

 

O Dio, Padre della vita, nel Sangue di Cristo, tuo Figlio e nostro Redentore, hai manifestato il tuo amore per il mondo, hai stabilito la nuova ed eterna alleanza, hai costituito per noi la sorgente di ogni santità. Accogli questa umile preghiera: concedi, se è nella tua volontà, la piena glorificazione tra i tuoi Santi del sacerdote Tommaso Maria Fusco, e, per sua intercessione, la grazia che ti domando… affinché anch'io  possa mettermi al servizio del tuo progetto di salvezza e testimoniare la Carità di Cristo, tuo Figlio,che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.  

 

 

PREGHIERA DEL BEATO TOMMASO MARIA FUSCO

 

Scoprimi, Signore, la piccolezza della terra e la grandezza del Cielo. La brevità del tempo e la lunghezza dell'eternità

 

 

PENSIERI DEL BEATO TOMMASO MARIA FUSCO

 

Iddio soltanto ha il diritto di domandare il nostro cuore. Egli solo è capace di contentarlo.

 

 Iddio è il padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione; egli qualche volta separa queste due qualità: la consolazione si ritira, ma la misericordia sussiste.

 

La rassegnazione riconosce in Dio un padre amoroso, anche allorquando in egli vede un giudice severo.

 

Dio entrerà nell'anima nostra, se la trova sola ed isolata; sola, senz'altro pensiero che quello di adorarlo; sola, senz'altro affetto che quello di amarlo; sola, senz'altra volontà che quella che possa a Lui piacere.

 

Chi è abbandonato o vilipeso da chi meno se lo aspetta, sarà protetto da Dio, se saprà tollerare.

 

Il dolore, la povertà e il disprezzo furono compagni di Gesù, e sono retaggio dei suoi veri seguaci.

 

Avete commesso un peccato? Non vi fermate a riflettervi, ma a pentirvi e a porvi rimedio.

 

Non avrete mai pace con voi se non quando farete a voi stessi una guerra continua.

 

Non accade niente nel mondo che Dio non voglia o non permetta: Dio non può volere o non permettere niente che non abbia per fine il nostro bene; Dio può cavare bene dal male medesimo, e fare che tutto ridondi a nostro bene

 

Per mezzo della pazienza s'impara a vincere e superare se stesso. La pazienza è la salvaguardia ed il sostegno di tutte le virtù. La pazienza ci aiuta a fare il purgatorio in questo mondo e a metterci in stato, lasciando la terra, di essere ricevuti nel cielo e di essere coronati nella gloria.

 

La caduta dei forti è una lezione che Dio impartisce ai deboli.

 

Persone che non avrebbero a lamentarsi che di se stesse si lagnano di tutti.

 

Quattro cose noi dobbiamo al nostro prossimo: sopportarlo nei difetti, aiutarlo nei bisogni, consolarlo nelle sue pene, edificarlo coi nostri buoni esempi e con la nostra condotta.

 

Non vi spaventino, né vi ritraggano dall'operare il bene, le difficoltà e gli ostacoli interni ed esterni. L'operare e il patire per Dio sia sempre la vostra gloria.

 

Il mezzo di trovare Dio è di non cercare più noi stessi.

 

Per essere di Dio non è necessario l'avere grandi talenti: basta avere un cuore ed amare.

 

Andiamo a Dio con semplicità, e camminando senza contare i passi.

 

Non è già solo col parlare ed ascoltare il linguaggio della perfezione che si diviene perfetti: il grande punto consiste in parlar poco, ed operar molto, senza darsi pensiero di essere veduti dagli altri.

 

Chi ha bene studiato il Crocifisso sa ogni cosa.

 

Sapere soffrire senza lamentarsi, patire noia senza mostrarlo, divertirsi senza dissiparsi, mortificarsi senza esternarlo, è una grande scienza, ma una scienza assai rara.

 

Il passato ci riempie di rimorsi, il presente di disgusto, l'avvenire di timori: abbandoniamoci in braccio alla Provvidenza divina!

 

Il tempo di cercare Dio è la vita, il tempo di trovarlo è la morte, il tempo di possederlo è l'eternità.

 

Volete sapere il mezzo di ritrovare Gesù? L'umiltà vi metterà ai piedi della Sua croce, la confidenza nelle Sue mani, l'amore vi collocherà nel Suo Cuore.

 

Il servire Dio non consiste tanto nelle orazioni e penitenze, quanto nell'adempiere i doveri del proprio stato.

 

Tanti ossequi si fanno a Gesù, quanti servizi si prestano al prossimo.

 

Si dà più gusto a Dio coll'ubbidienza, che con qualunque azione di proprio volere, anche se santa.

 

Si deve sempre preferire l'ubbidienza alla mortificazione e ad ogni altra virtù; perché in quella si fa la volontà di Dio.

 

Non bisogna fermarsi a bramare grazie per l'avvenire: bensì applicarsi a ben profittare delle grazie attuali

 

A che serve conoscere la strada se non si va?

 

 Cerca di praticare la santa orazione e giungerai al più alto grado di perfezione.

 

Noi non dobbiamo mai dire cosa alcuna che possa offendere il cuore del prossimo.

 

Sei opera nelle mani di Dio, oggetto del suo amore.

 

Gesù è il grappolo d'uva premuto dall'amore.

 

Gesù Crocifisso è lo stimolo più forte alla pazienza nelle tribolazioni.

 

Nessuno farà mai progresso notabile nella vita spirituale, se non sarà innamorato di una continua orazione mentale.

 

Le vie del cielo sono: pene, afflizioni, croci, travagli.

 

Quando tutto ci manca, gettiamoci nelle braccia del Padre e ridestiamo in noi la confidenza.

 

La carità è come la fede: e però, siccome senza le opere la fede è morta, così è della carità.

 

Quei difetti, che in voi o in altri non potete correggere, raccomandateli a Dio, senza turbarvi aspettate la sua divina disposizione.

 

Ove la carità presiede e domina stabilmente il suo impero, ivi è l'impero stesso di Dio.

 

La carità cristiana per essere vera e sincera deve avere tre caratteristiche: cioè deve essere carità soprannaturale nel suo motivo, carità universale nel suo oggetto, carità efficace nelle sue opere.

 

La carità deve essere tenera, ardente, benefica, compassionevole, universale, sincera, affettuosa.

 

Dobbiamo prendere per modello della nostra carità verso il prossimo la carità che Gesù ha per noi.

 

 

 

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