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UN ANNO CON DON ALBERIONE

1° Luglio

ZELO - VI 

 

Così vi amiamo teneramente che bramavamo donarvi non solo il Vangelo di Dio; ma anche la nostra stessa vita: tanto ci siete divenuti carissimi. Voi ricordate, o fratelli, le nostre fatiche e i nostri affanni: lavorando notte e giorno per non essere a carico di nessuno di voi, vi abbiamo predicato il Vangelo di Dio (Ts. 2, 8-9). 

 

1. E' operosità conquistatrice. «Venni perché avessero la vita e l'avessero abbondantemente» (Gv. 10,10). «Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv. 12,32), disse Gesù Cristo. L'Apostolo Paolo dichiara di essere fatto tutto a tutti per tutti portare al Signore. Il mondo è tanto separato da Dio e da Gesù Cristo. Oltre mille milioni di uomini non conoscono la Redenzione. Si trovano ancora come i pagani prima che il Figlio di Dio si incarnasse, predicasse il Suo Vangelo, versasse il Suo sangue benedetto per gli uomini. Fra quelli che si dicono cristiani, tanti milioni sono scismatici, e centinaia di migliaia sono eretici. Dei cattolici, molti vivono in peccato per grande parte dell'anno; tanti si accostano raramente ai Sacramenti, e raramente o quasi mai, ascoltano la parola di Dio. La messe è dunque molta, ma gli operai pochi? Avanti perché la messe già biondeggia.

 

2. Occorre anzitutto: pregare e fare sacrifici, perché dice il Salvatore: «Pregate il padrone della messe perché mandi buoni operai» (Mt. 9, 38). Benedette le anime che si offrono vittime per questo fine. Poi: lavorare nel campo delicatissimo della gioventù maschile; poiché saranno essi i cittadini, i cristiani, quelli da cui dipenderà l'andamento della società di domani. La gioventù femminile è campo larghissimo di lavoro; ed anche terreno fecondo per un apostolato serio, mentre evidentemente i frutti si estenderebbero alle altre zone di lavoro. Dalle donne e madri cristiane i figli ricevono la prima e più profonda educazione; e così si comprende come lo zelo apostolico trovi qui un settore di prima importanza. Si sa poi che la nostra religione per la elevatezza delle verità che insegna, e per la grandezza delle virtù che inculca, e per la efficacia sua sociale è specialmente adatta all'uomo: l'apostolato ben fatto tra gli uomini sarà, dunque, più difficile, ma di più profonde consolazioni per i frutti. 

 

3. Medito, o mio Divino Maestro, la grande lezione da Voi data ai Discepoli che volevano far cadere il fuoco su le città ribelli: «Voi non sapete quale spirito dovete avere» (Lc. 9,55). Vi sono perciò due modi di zelare: uno che allontana, l'altro che conquista. Il parlare con alterigia, il comandare con autorità, con turbamento, quasi con violenza, indispone, aliena. Invece le anime si attirano con la bontà, la pazienza, la persuasione. Far loro del bene: ecco la via; ma farlo bene! ecco il mezzo per procedere nella via. Signore, istruitemi su questi segreti! 

 

ESAME. — Uso maniere aspre? Oppure uso maniere dolci, pazienti, costanti nel mio zelo? 

 

PROPOSITO. — Voglio operare in modo che le anime sentano il bisogno di me e mi cerchino. Io poi non sbarrerò la via con modi aspri. 

 

PREGHIERA. — Amabilissimo mio Maestro Gesù, datemi la Vostra dolcezza, fate il mio cuore secondo il Cuore Vostro. Devo ascoltare il Vostro precetto: «Esci nelle vie e per le siepi e spingili ad entrare fino a che la casa sia piena». Ma devo pure ascoltare il Vostro invito: «Imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore». L'umiltà e la dolcezza formano la via per arrivare ai cuori. 

 

FIORETTO: — Nelle circostanze di far male di' a te stesso: Non licet; fa una mortificazione di gola.

 

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