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UN ANNO CON DON ALBERIONE

10° Luglio

(CONFIDENZA NEL SIGNORE)

 

Il Signore è mio pastore: non mi mancherà nulla. Egli mi ha posto in luoghi di abbondanti pascoli, mi ha condotto ad acqua ristoratrice (Sal. 22, 1-2). 

 

1. (..) La Chiesa insegna che il Signore offre il Suo aiuto a chi lo domanda con fiducia. (..) «In quel tempo, partitosi di nuovo dai confini di Tiro, Gesù, per la via di Sidone, tornò verso il mare della Galilea, attraversando il territorio della Decapoli. E Gli condussero un sordomuto, e Lo supplicavano che gli imponesse le mani. Ed Egli, trattolo in disparte dalla folla, gli mise le mani nelle orecchie e con la saliva gli toccò la lingua, e poi, guardando il cielo, sospirò e disse: Effetà, cioè apriti. E subito gli si aprirono gli orecchi e gli si sciolse il nodo della lingua e parlava speditamente. E Gesù ordinò loro di non parlarne ad alcuno; ma quanto più loro lo vietava, tanto più ne parlavano, e ne stupivano oltremodo, esclamando: Egli ha fatto bene ogni cosa; fa che sentano i sordi e parlino i muti» (Mc. 7, 31-37). 

 

2. «In Dio ha sperato il mio cuore e sono stato aiutato; è rifiorita la mia carne...» (Sal. 27, 7), dice il Graduale. E l'Offertorio (Sal. 29, 23), aggiunge: «O Signore, esalterò Te, perchè mi hai accolto; e non hai permesso che i miei nemici ridessero di me; io Ti ho invocato e Tu mi hai guarito». L'Ufficio divino parla (..) di Ezechia. Egli pose la sua confidenza nel Signore; e non vi fu alcun re uguale a lui. Quando Sennacherib, re d'Assiria, voleva impadronirsi di Gerusalemme, Ezechia salì al tempio ed innalzò al Signore preghiere pure e sante. Allora il profeta Isaia disse ad Ezechia di non temere; poichè Dio avrebbe difeso il Suo regno. L'Angelo del Signore colpi di peste 185.000 uomini assiri: il rimanente dell'esercito fuggì atterrito. Ezechia cadde anche gravemente ammalato ed Isaia gli annunziò la morte. Ma Ezechia pregò fervorosamente. Ed ecco il Signore gli mandò di nuovo il profeta ad annunziargli la guarigione: «Ho udita la tua preghiera e viste le tue lacrime: ed ecco che ti guarisco e fra tre giorni salirai al tempio del Signore» (4 Re 20, 5). Infatti egli guarì e regnò ancora quindici anni. Nel Vangelo il sordomuto prega per mezzo dei suoi amici e per mezzo della sua presenza e del suo aspetto. I poveri, stando innanzi ai ricchi con gli abiti laceri e con atteggiamento supplichevole, dicono tutto il loro bisogno e tutta la loro speranza. Gesù toccando le orecchie del sordomuto e la lingua con un po' della sua saliva, lo risanò. Egli parlava rettamente. Il popolo era fuori di sè per l'ammirazione e l'entusiasmo verso Gesù che fece udire i sordi e parlare i muti. 

 

3. Beato colui che invoca Gesù e spera nel Suo aiuto. Dio ascolta chi Lo prega, donando più che Gli viene domandato. Il Signore dando con larghezza non si priva di qualche cosa: Egli gioisce nel dare; soddisfa ad un bisogno del Suo essere: la bontà è di sua natura diffusiva. Chiedere molte grazie, e chiedere grandi grazie dà onore e piacere a Dio. Le nostre preghiere non sono mai inutili: «In verità, in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre in nome mio Egli ve la darà» (Gio. 14, 13). Tre sono le condizioni: a) Chiedere in stato di grazia e chiedere per noi; la preghiera per gli altri e quella dei peccatori non sono così sicure. Ma chi è in peccato preghi per mettersi in grazia di Dio. b) Domandare cose utili, od almeno, non nocive alla nostra salute eterna. c) Pregare con umiltà, confidenza, perseveranza. 

 

ESAME. — La mia preghiera ha le debite condizioni? 

 

PROPOSITO. — Ricorderò la massima di S. Alfonso de' Liguori: «Chi prega si salva; chi non prega si danna» 

 

PREGHIERA. — «Onnipotente ed eterno Iddio, che per l'abbondanza della Tua pietà, sopravanzi i meriti e i desideri di coloro che T'invocano; effondi sopra di noi la Tua misericordia, al fine di perdonare ciò che la coscienza teme e di più concedere ciò che la preghiera non osa sperare. Per N. S. G. C.»

 

FIORETTO: — Signore, parlate: il vostro servo vi ascolta; recita il Veni Creator e tre Angele Dei.

 

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