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UN ANNO CON DON ALBERIONE

11° Luglio

(SALVARE LE ANIME)

 

Or è difficile che uno muoia per un giusto, pure può darsi che per un uomo dabbene qualcuno abbia il coraggio di morire; ma Dio mostra la sua carità verso di noi, perché, essendo ancora peccatori, nel tempo stabilito Cristo è morto per noi. Tanto, più dunque ora che siamo giustificati nel suo sangue, saremo giustificati dall'ira per mezzo di lui (Rom. 5,7-9). 

 

1. (..) La sacra liturgia ci fa considerare l'opera di Gesù Cristo e l'opera della Chiesa per salvare le anime. Non sono due, ma un'unica missione. Il Vangelo, infatti, ci dice: «In quel tempo, disse Gesù ai Suoi discepoli: Beati gli occhi che vedono quanto vedete voi; perchè vi assicuro che molti profeti e re bramarono vedere quello che vedete voi e non lo videro; ed ascoltare quello che voi udite e non lo poterono ascoltare. Allora, alzatosi un certo dottore in legge, Gli disse per tentarLo: Maestro, che debbo fare per ottenere la vita eterna? E Gesù a lui: Nella legge che c'è scritto? Come leggi? L'altro rispose: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze e con tutta la tua intelligenza, ed il prossimo tuo come te stesso. E Gesù gli disse: Hai risposto bene; fa' questo e vivrai. Ma quello, volendo giustificarsi, disse: E chi è il mio prossimo? E Gesù prese a dire: Un uomo, scendendo da Gerusalemme a Gerico, incappò nei ladroni, che, spogliatolo, lo caricarono di ferite, e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Or, per caso, scendeva per la medesima strada un sacerdote, il quale, guardatolo, passò oltre. Così pure un levita, arrivato lì vicino, guardò e tirò di lungo. Ma un Samaritano che era in viaggio e passò di lì, vedutolo, n'ebbe pietà; e, accostatosi, gli fasciò le ferite, versandovi su dell'olio e del vino, e, adagiatolo sul giumento, lo condusse all'albergo e ne ebbe cura. Ed il giorno dopo, tratti fuori due danari, li diede all'oste, dicendogli: Abbine cura, e quanto spenderai di più te lo renderò al mio ritorno. Or quale di questi tre ti sembra che sia stato il prossimo per colui che incappò nei ladroni? E quello rispose: Chi gli usò misericordia. E Gesù gli disse: Va' e fa' anche tu lo stesso» (Lc. 10, 23-37). 

 

2. Comprende il Vangelo chi lo accoglie con la semplicità del fanciullo; mentre i superbi di cuore rimangono nell'ignoranza e nell'oscurità delle cose spirituali e celesti. Quest'uomo che da Gerusalemme discende a Gerico, indica Adamo che uscì dalle mani di Dio. Il cielo è figurato dalla città di Gerusalemme. Adamo era stato creato innocente e santo; dotato, cioè, anche di una vita soprannaturale, ma s'imbatté nel demonio che lo assalì, lo spogliò di tutti i beni soprannaturali e lo ferì nella stessa natura sua umana: pur lasciandolo ancora vivo, quanto alla vita naturale. Il sacerdote ebreo e il levita che passano vicino al ferito e tirano innanzi, senza offrirgli alcun conforto, rappresentano la legge mosaica ed il sacerdozio con il sacrificio ebraico. Erano buoni, ma non potevano ridare all'uomo la vita soprannaturale. Il Figlio di Dio infinitamente perfetto, era anche infinitamente lontano dall'uomo. Ma Egli discese dal cielo e si unì all'uomo in modo così stretto che non si può pensare di più: associò la natura umana e la natura divina nell'unità di persona. Egli lavò con il Suo sangue le piaghe spirituali dell'uomo: lo risanò con l'olio della grazia e con il vino dell'Eucaristia. Poi lo consegnò alla Chiesa, indicata nell'albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui» (Lc. 10, 35), perché doveva ritornare al Padre. All'albergatore, diede due denari rappresentanti il Sacramento del Battesimo e dell'Eucaristia. E la Chiesa compie il suo mandato: è società divina per gli uomini. La sua missione viene esercitata mediante la predicazione delle verità cristiane, il governo spirituale delle anime, la santificazione specialmente con i sacramenti. Gesù è veramente il Salvatore «Jesus hominum Salvator». Egli esercitò la Sua missione, come persona fisica nella Sua vita terrena; l'esercita nei secoli come persona mistica ch'è la Chiesa nella storia attuale. 

 

3. Ciascuno di noi deve imitare Gesù Cristo avvicinandosi ai fratelli per salvarli: «A ciascuno comandò di aver cura del suo prossimo» (Eccl. 17, 12), alcuni avvicinano il prossimo per perderlo; altri sono del tutto indifferenti per la salvezza dei fratelli. L'apostolato della preghiera, dell'esempio, della parola, delle edizioni, delle opere, ci fanno avvicinare il prossimo per edificazione, salvezza e santità. 

 

ESAME. - Esercito un vero apostolato? Santifico o porto il bene ovunque arrivo e a chiunque mi avvicino? 

 

PROPOSITO. - Propongo di lasciare una buona impressione in tutti quelli che accosterò. 

 

PREGHIERA. - O Gesù, Salvatore del mondo, mirate a tante pecorelle disperse e incamminate sui sentieri della rovina eterna. Salvate tutti dal peccato; salvate tutti dall'eterna perdizione. Accendete il mio cuore di zelo. Concedeteci di esercitare l'apostolato della preghiera, dell'esempio, dell'edizione. Fate che io rifletta sempre al conto grande che Vi dovrò dare per tante occasioni e possibilità di bene. Moltiplicate i chiamati all'apostolato e santificateli con la Vostra grazia. O Gesù, pastore eterno delle anime nostre, mandate buoni operai alla Vostra messe. 

 

FIORETTO: — Vinci ogni umano rispetto, fa un'opera buona; recita sette Gloria Patri allo Spirito Santo.

 

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