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UN ANNO CON DON ALBERIONE

17° Luglio

(IL PERDONO DEI PECCATI)

 

Ho cercato il Signore ed egli mi ha esaudito, mi ha liberato da tutte le mie tribolazioni. Accostatevi a lui e sarete illuminati e i vostri volti non avranno da arrossire. Questo disgraziato alzò le grida e il Signore l'esaudì. Lo liberò da tutte le sue tribolazioni. L'Angelo del Signore si slancia intorno a quelli che lo temono e li salva (Sal. 33, 5-8). 

 

1. Il Figlio di Dio era venuto per riconciliare l'uomo con Dio, dando Se stesso quale prezzo di soddisfazione. Egli dice perciò: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a penitenza» (Mt. 9, 13; Mc. 2, 17). Questo è il fine, in , in sostanza dell'Incarnazione. Verità consolantissima: ragione della nostra fiducia. E' chiaramente indicato dall'episodio evangelico (..): «In quel tempo, Gesù montato su una barchetta, ripassò il lago e andò nella Sua città. Ed ecco Gli presentarono un paralitico: Confida, figliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati. Subito alcuni degli Scribi dissero dentro di sè: Costui bestemmia. E Gesù, visti i loro pensieri, disse: Perché pensate male nei vostri cuori? Che è più facile dire: ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: levati e cammina? Or affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra la potestà di rimettere i peccati: Levati sù, (disse al paralitico); piglia il tuo letto e vattene a casa. Costui, alzatosi; se ne andò a casa. E le turbe s'intimorirono e glorificarono Dio che aveva dato agli uomini tale potere (Mt. 9, 1-8). 

 

2. In primo luogo vengono al paralitico perdonati i peccati: poiché i peccati sono la causa dei mali. S. Giovanni Crisostomo così commenta la risposta data da Gesù agli scribi che non Gli riconoscevano la facoltà di perdonare i peccati: «Se non credete alla potestà di rimettere i peccati, credete alla facoltà di conoscere i pensieri; credete alla virtù di sanare i corpi da malattie incurabili. Più facile è sanare i corpi, ma giacché alla maggior meraviglia non credete, ve ne mostrerò una minore; una esterna che cade sotto i sensi. Con ciò prova il potere di perdonare i peccati». Così si mostra amico dei peccatori; con essi s'intrattiene a tavola; li accoglie, conforta, converte e ne trasforma qualcuno anche in apostolo. Racconta la parabola del figliol prodigo, della dramma smarrita, della pecorella ritrovata. Conferisce lo Spirito Santo agli Apostoli, istituisce il sacramento della Penitenza, sulla Croce perdona al buon ladrone e gli promette il Paradiso. Egli è il Redentore, il Salvatore, il Riparatore: rispetto al peccato originale ed a tutti i peccati degli uomini. 

 

3. Fortunato chi comprende la Divina missione di Gesù Cristo. Fortunato chi sa approfittare della misericordia, anzichè cadere nelle mani della giustizia. Fortunato chi, come Pietro, convertitosi amerà un Cuore così buono. Che sarebbe degli uomini, se non avessero una così copiosa redenzione in Gesù Cristo? Io sono lieto di cantare in eterno la Divina Misericordia. Sono lieto che lassù tutti conosceranno l'eccesso e quasi la ostinazione di questa misericordia nel carcere i peccatori, nell'accogliermi pentito; nel perdonarmi non solo sette volte, ma settanta volte sette. 

 

ESAME. — Come ricevo il Sacramento della Penitenza? Prego? Mi esamino? Mi eccito al dolore? Al proposito? Mi accuso sinceramente? Faccio penitenza? 

 

PROPOSITO. — Farò bene la prossima confessione. 

 

PREGHIERA. — «Esaudisci, o Signore, Te ne preghiamo; e perdona le colpe di chi si riconosce peccatore; concedendoci insieme indulgenza e pace». «Signore, offeso dai nostri peccati, che perdoni chi si pente; accogli benigno le preghiere del popolo supplicante, ed allontana i flagelli che si è meritato». «Atto di dolore: Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perchè peccando ho meritato i vostri castighi, e molto più perchè ho offeso voi infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col vostro santo aiuto di non offendervi mai più e di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia, perdonatemi». 

 

FIORETTO: — Esamina qual fine ti guida nelle azioni; ripara col Miserere le simulazioni passate.

 

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