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UN ANNO CON DON ALBERIONE

25° Luglio

IL DIVIN MAESTRO - II 

 

Ma godete di partecipare ai patimenti di Cristo, perché così potete rallegrarvi ed esultate quando si manifesterà la gloria di lui. Se siete vituperati per il nome di Cristo, beati voi: perché l'onore, la gloria, la virtú di Dio lo spirito di lui riposa su di voi (1 Pt. 4, 13-14). 

 

1. Occorre conoscerLo, imitarLo, amarLo, Gesù Cristo si lamentò con Filippo perché gli stessi apostoli non lo conoscevano: «Da tanto tempo sono in mezzo a voi ed ancora non mi conoscete?» (Gv. 14, 9). Gli apostoli distinguevano bene la persona fisica di Gesù Cristo, ne conoscevano anche i miracoli, e parte almeno della dottrina. Ma Gesù parlava di una conoscenza soprannaturale ed intima; della conoscenza della Sua missione e della Sua dottrina; della conoscenza del Suo spirito e del Suo cuore, di una conoscenza intera. Questa conoscenza è necessaria. Dice S. Paolo: «Conoscere... Gesù Cristo». E questa è la vita eterna: «Questa è la vita eterna: che conoscano Te solo, vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv. 17, 3). E' una conoscenza che porta la fede come quella di Pietro quando confessò «Tu sei il Cristo, Figlio di Dio vivo» (Mt. 16, 16); come quella di S. Tommaso quando esclamò: «Signor mio e Dio mio!» (Gv. 20, 28). Una conoscenza che porta all'amore, all'imitazione, a vivere secondo il Suo spirito. Dice S. Agostino: «Quanto più conosci Dio, quanto più Lo comprendi, tanto più sembra che Dio cresca in te»... L'uomo interiore progredisce in questa conoscenza e Dio sembra crescere in lui. 

 

2. Imitare Gesù Cristo significa vivere secondo i Suoi esempi. Vivremo secondo Dio, se vivremo secondo Gesù Cristo. Uno dei fini dell'Incarnazione è questo: il Figlio di Dio volle farsi nostra via e modello per arrivare al Paradiso. Per questo ci disse: «Imparate da me... vi ho dato l'esempio perchè come mi avete visto operare, così facciate pure voi». Gesù Cristo fu il Figlio che in tutto piacque al Padre: «Questo è il mio Figlio diletto che mi piacque». Facendoci simili a Gesù, anche noi piaceremo a Dio e saremo salvi: i predestinati debbono rassomigliare a Gesù Cristo. Per il nostro modo di ragionare, parlare, operare, chi ci vede e sente, deve poter dire: ecco un secondo Cristo. 

 

3. Amare più intensamente, confidare sempre, unirci più intimamente a Gesù Cristo: è il terzo fine dello studio del Maestro Divino. L'amore di Gesù Cristo per noi si conosce dai doni: Egli ci diede la Chiesa, i Sacramenti, l'Eucarestia, la vita sua; Egli ci darà la beatitudine eterna. Amore richiede amore! E «chi non ama Gesù Cristo sia anatema », dice S. Paolo (1 Cor. 16, 22). Gesù Cristo deve essere amato come Dio e come Dio-Uomo: Egli è infinitamente buono, bello, amabile. Gesù Cristo è tutto per la nostra vita soprannaturale: «La mia vita è Cristo» (Fil. 1,21). 

 

ESAME. - Come conosco Gesú Cristo? Come Lo imito? Come L'amo? Quale confidenza ho in Lui? 

 

PROPOSITO. - Ricorderò continuamente: «Il vostro Maestro è uno solo: Cristo». 

 

PREGHIERA. - Signore Gesù Cristo, che sei via, verità e vita, concedici la Tua sapienza secondo lo spirito del beato Apostolo Paolo, perchè seguendo i Tuoi esempi arriviamo alla vita eterna. Tu che vivi e regni, o Dio. 

 

FIORETTO: — Innanzi al Crocifisso, recita le litanie dei Santi.

 

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