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UN ANNO CON DON ALBERIONE

16° Agosto

ZELO DI GESU' - III 

 

Io sono la luce del mondo: Chi mi segue, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Gv. 8,12). 

 

1. Il buon esempio è forma di apostolato doveroso per tutti i cristiani. Esso è come un soavissimo odore di Cristo, che si spande tutto attorno, umilmente, come il profumo della viola. Esso è come il sale, che si scioglie e diffonde nella massa preservando e dando sapore. Rende facile il vivere cristiano. Esso è un lievito che fa fermentare tutta una grande quantità di pasta. Basta la continuata presenza di una persona pia e retta in una famiglia, associazione, parrocchia. Specialmente doveroso ed efficace è l'esempio di chi guida ed insegna: maestri, genitori, superiori, membri d'Azione Cattolica, sacerdoti, persone dotte, altolocate e distinte per merito e posizione sociale. E' un dovere! o un'ambizione, un atto di superbia? Gesù Cristo lo vuole come mezzo di apostolato: «Vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli» (Mt. 5, 16). 

 

2. Gesù operò con tale santità e perfezione che il Suo esempio è guida, precetto, norma per i cristiani. Questo fine era nella Sua mente, nell'esercizio delle virtù private e pubbliche, individuali e sociali. Voleva esplicitamente esercitare un apostolato. Al cenacolo lavò i piedi ai Suoi apostoli, baciandoli umilmente. Ripreso il Suo posto ed il Suo atteggiamento di maestro, disse loro: «Sapete quello che vi ho fatto?» (Gv. 13, 12). Egli non voleva parlare del fatto materiale; ben lo conoscevano; lo si capisce dalla protesta di Pietro. Intendeva, invece, far capire lo spirito e l'intenzione con cui aveva operato. Lo spiega: «Vi ho dato l'esempio, affinchè anche voi facciate come ho fatto io» (Gv. 13, 15). E questa intenzione non si riferisce solo all'episodio della lavanda dei piedi; ma a tutti i Suoi tratti, fatti e modi di vivere. Egli venne per mostrare quale vita gli uomini dovevano condurre; per piacere a Dio, camminare verso il cielo, glorificare il Padre Celeste. 3. Gli uomini sono figli di Dio; devono imitare il loro Padre Celeste: «Imitate Dio come figli carissimi» (Ef. 5, 1). Ma gli uomini trovavano questo troppo difficile; Dio è in cielo, puro spirito; gli uomini sono su la terra e composti anche di corpo. Venne Gesù Cristo, perfetto Dio e perfetto uomo; fatto in tutto simile a noi, eccetto che nel male; in tutto Egli si presentò come imitabile: la via tenuta da Lui termina con l'ultimo passo, l'ascensione. SeguiamoLo: come Lo ha seguito S. Paolo, con fedeltà ed amore; che poi rivolto ai fedeli li incitava: «Imitate me, come io imito Gesù Cristo» (1 Cor. 11, 1). 

 

ESAME. — Conosco e stimo l'apostolato dell'esempio? Ne sento l'obbligo? La mia vita è umilmente esemplare? 

 

PROPOSITO. — Considererò: ogni mia azione ha su chi mi ricorda un riflesso in bene od in male. 

 

PREGHIERA. — Maestro Divino, le vostre virtù sono sublimi ed eroiche; Voi Vi siete fatto amabile maestro. Ho compreso ora la Vostra missione: prima fare, poi parlare. Trentatrè anni di apostolato dell'esempio; tre anni di apostolato della parola. Se non capissi l'eloquenza di questo fatto sarei di troppo dura cervice. Voglio prima di tutto e soprattutto e sempre edificare il prossimo con vita esemplare. 

 

FIORETTO: — Non perdere tempo: offri ogni ora alla santissima Trinità.

 

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