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UN ANNO CON DON ALBERIONE

18° Settembre

PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO 

 

Ora io mi rallegro di quel che patisco per voi e completo nella mia carne quel che manca delle sofferenze di Cristo a favore del corpo di lui, che è la Chiesa; della quale io sono stato fatto ministro, secondo l'ufficio che Dio m'ha dato per voi, di annunziare completamente la parola di Dio (Col. 1, 24-25). 

 

1. Un santo vegliardo di nome Simeone si trovò presente quando Maria presentò il Bambino al Tempio. Era uomo giusto e pio ed aspettava, con vivo desiderio, la consolazione (il Messia) d'Israele. Lo Spirito Santo era in lui: e gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di vedere il Cristo. In quel giorno si sentì mosso da impulso interiore e andò al Tempio. Là Maria gli pose tra le braccia il divin Pargoletto. Simeone Lo contemplò, riconobbe il Messia e con grande riconoscenza esclamò: «Ora chiama pure il Tuo servo, o Signore, poichè i miei occhi hanno veduto il Salvatore del mondo, da Te mandato a tutti i popoli, lume e rivelazione alle genti, e gloria d'Israele». 

 

2. L'ammirazione e la gioia inondarono l'anima di Maria, ma ecco che il santo vecchio è ancora illuminato a scoprire il futuro, e parlando a Maria dice: «Questo bambino sarà la rovina e la salvezza di molti in Israele; sarà come un segno di contraddizione; ed anche a te, Maria, una spada di dolore ti trapasserà l'anima...». A Simeone fece eco la Profetessa Anna, donna pia e assidua al Tempio: parlava di questo Bambino «a quanti aspettavano la redenzione di Israele». Ecco che l'offerta del Bambino al Signore era accettata. Gesù veniva per la Redenzione. Vuol dire che tutte le profezie riguardanti la passione, l'agonia, il tradimento, i flagelli, la condanna, la crocifissione, la penosa morte predetta, si riferivano a questo Bambino. E la Madre avrebbe condiviso le pene perchè Corredentrice; e queste pene sarebbero state tanto grandi quanto questa Madre amava il suo Figlio e Dio. 

 

3. Chi vuol rassomigliare a Maria condivida, come lei, le pene di Gesù. Non vi è amore senza dolore. Non vi è santità senza mortificazione. Non vi è redenzione senza sangue. Dio gradisce tanto le lacrime spremute dal dolore e la quotidiana croce portata dietro a Gesù insieme a Maria. 

 

ESAME. - Ho un'idea giusta della sofferenza? La stimo? E se non so cercare le grandi penitenze né imitare gli eroismi dei santi, abbraccio con gioia almeno le piccole sofferenze? 

 

PROPOSITO. - Meglio essere mite e paziente che temuto e forte. 

 

PREGHIERA. - Maria addolorata, vi presento le mie pene intime; forse a tutti nascoste, ma che mi feriscono nell'intimo dell'anima. Che io pianga la passione di Gesù; che io pianga i miei peccati; che io gema su le anime che camminano verso l'inferno; per prendere parte all'opera di redenzione. 

 

FIORETTO: — Recita cinque Pater per la conversione degl'infedeli. Sospira con san Filippo: Paradiso!

 

 

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