UN ANNO CON DON ALBERIONE
18° Novembre
LA PENITENZA - V
Orsù venite, accusatemi — dice il Signore —. Se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve, e se fossero vermigli come la cocciniglia, diverrano bianchi come lana. Se di buona volontà mi ascolterete, mangerete i beni della terra. Ma se resisterete e mi provocherete a sdegno, la spada vi divorerà, perchè la bocca del Signore ha parlato
(Is. 1,18-20).
1. La Confessione è l'accusa dei peccati fatta al Sacerdote per averne l'assoluzione e la penitenza. E' obbligo confessare tutti i peccati gravi mai accusati. E' cosa libera, ma buona e salutare, confessare almeno i principali peccati veniali deliberati. Il confessore è giudice; per questo deve conoscere le colpe nella loro realtà, le disposizioni del penitente, se possa impartire l'assoluzione; e i mezzi e le condizioni da stabilire per l'assoluzione e l'emendazione. Viene data una conveniente riparazione a Dio. Il peccato è atto di superbia e di disobbedienza: l'accusa sincera è una umiliazione, giacché il penitente riconosce il suo fallo e si sottomette al Ministro di Dio. E Dio: «non rigetta il cuore contrito ed umiliato (Sal. 50,19). S. Ambrogio ascoltando le confessioni dei penitenti, talvolta piangeva dirottamente; cosi che essi venivano pure mossi alle lacrime.
2. La Confessione dà pace e sicurezza; e tanto più profonda quanto più grande fu l'umiliazione e la contrizione. Il penitente, da solo potrebbe sempre dubitare delle sue disposizioni: il giudizio invece del Sacerdote, Ministro di Dio, lo assicura; l'assoluzione è pegno di perdono. La Confessione tiene lontano dal peccato. Chi spesso si esamina per confessarsi conosce le occasioni, i mezzi, le tentazioni, gli obblighi, e diviene più saggio e prudente per il futuro. La confessione è grande mezzo di perfezionamento. In essa il Sacerdote è amico, guida, padre. Come ad un amico si confida ogni segreto, ogni tendenza, debolezza, grazia, sotto segreto e con sicurezza di ottenere una parola a nome di Dio. Come guida egli è direttore spirituale per la vita spirituale di ognuno in particolare, per l'acquisto della virtù. Quando S. Paolo domandò al Signore cosa dovesse fare, sentì rispondersi: «Alzati ed entra in Damasco, e li ti verrà detto ciò che devi fare» (At. 9,6). Come padre è di grande aiuto per la perseveranza, e di grande incoraggiamento nei momenti di sconforto.
3. La Confessione ha pure molti vantaggi sociali. Il Confessore inculca l'osservanza di tutte le leggi divine e umane; nell'interesse della famiglia, della società civile e della Chiesa. Compone dissidi, impone restituzioni, previene e toglie scandali; essa è legge uguale per tutti e innanzi al Sacerdote tutti siamo dei semplici penitenti. «Innanzi a Te, o Signore, portiamo le nostre colpe e le piaghe aperte. Se pensiamo al male fatto, è molto meno quello che soffriamo; è molto maggiore ciò che meritiamo» (S. Agostino).
ESAME. — La mia accusa fu sempre integra? Sincera? Fatta a voce? Vera? Ho detto anche il numero, la specie e le circostanze che mutano la specie del peccato? Devo forge rimediare a qualche confessione?
PROPOSITO. — Nell'accusa dei miei peccati confesserò prima i più gravi ed umilianti.
PREGHIERA. — Dura cosa è l'accusa delle mie colpe, specialmente se interne ed umilianti; ma io l'accetto volentieri per fare almeno qualche penitenza. Desidero che il Confessore possa leggere nell'anima mia, vorrei manifestarmi come sono innanzi a Dio; e come Egli mi farà conoscere in tutta la gravità, numero, e conseguenza i miei peccati. Che sarebbe di me al giudizio universale se oltre al peccato venisse pubblicato l'inganno fatto in confessionale al cospetto del mondo intero? Non è stolto il malato che nasconde la sua infermità?
Maria, rifugio dei peccatori, abbiate pietà di me!
FIORETTO: — Impegna ogni tua energia per vivere e morire in grazia di Dio.