UN ANNO
CON DON BOSCO
9° Aprile

125) Chi sono
i non-credenti?
I non-credenti sono i non battezzati che non credono in alcun modo nel Salvatore promesso, cioè nel « Messia » o « Cristo
»...
398. - San Lino combatte l'idolatria.
Nell'arrivare Lino a Besanzone a distanza dì 100 passi dalla città, si
imbattè in un
ufficiale chiamato Onosio, il quale era tribuno, cioè era primo magistrato stabilito per aver cura del popolo qualora fosse stato oppresso da qualche ingiustizia. Quel tribuno rapito dall'aria e dalla
modestia dello straniero si fa ad interrogarlo così: — Chi sei, donde vieni? — Io vengo d'Italia. — Dove sei per andare? — Io son venuto qua a predicare la religione di Gesù Cristo. — E qual è questa religione? Lino, giudicando buona occasione per fargli conoscere la cristiana religione, prese a parlare così: — Sappi che io adoro l'unico e solo vero Dio onnipotente, eterno creatore di tutte le cose. Io prego questo Dio che ti sia propizio. Quel tribuno illuminato dalla grazia del Signore
domandò il Battesimo, e divenne presto un fervoroso cristiano, e ardente predicatore. Diede poscia al santo una casa di cui fece una piccola chiesa sotto il titolo della Risurrezione del Nostro Signore, della Madre di Dio e di Santo Stefano. Il numero dei
fedeli cresceva ogni giorno, e Besanzone era oramai tutta cristiana, quando il demonio mosso da invidia per i progressi del Vangelo pose in opera ogni arte per arrestarlo. Quei pagani per fare una festa solenne in onore dei loro Dei,
andavano preparando le vittime da offrire. Lino tutto commosso al vedere che
si dava a sozze creature la gloria che unicamente è dovuta al Signore del Cielo e della terra, provò un grande orrore. Va perciò nella piazza dirimpetto al tempio in cui
si dovevano fare i
sacrifici ; e là alla presenza d'immenso popolo, alza la voce esclamando: — Che fate mai, o popoli ingannati? A chi volete fare
sacrificio? Non sapete che l'incenso che voi bruciate, le vittime che voi loro offrite valgono di più degli idoli medesimi? Qual segno di divinità trovate voi in quei tronchi di alberi, o di sassi, lavorati dagli artefici a colpi di martelli, mentre non possono liberare nè gli altri nè
se stessi dal fuoco, nè dalla caduta? Sappiate
dunque che non può esservi che un Dio solo, creatore del Cielo e della terra. Questo è quel vero Dio che vi predico, egli solo merita il nostro amore, il nostro rispetto, la nostra adorazione. Cessate
dunque di adorare queste vili creature, e aprite gli occhi alla luce della verità
che Dio per mezzo mio vi annunzia. Queste parole proferite col fervore e con fede, furono come un fulmine, che gettando a terra una colonna del tempio, ridusse in polvere la statua dell'idolo sopra quella collocato. Un prodigio così grande atterrì tutto il popolo. (Bosco, Vita dei Papi, 336).
399. - L'Opera della Propagazione della Fede.
È in favore dei pagani che la Chiesa fondò le missioni cattoliche. Tra le meravigliose istituzioni di questo secolo si annovera l'Opera della Propagazione della Fede. Dopo che Napoleone I soppresse i
monasteri, i conventi, spogliò le chiese e se ne appropriò i beni, mancavano i mezzi per sostenere quei coraggiosi sacerdoti, che mossi dal desiderio di salvare anime
si recavano in lontanissimi paesi. Ora, per provvedere a una cosa
così necessaria quale sono le missioni, Iddio inspirò un nuovo modo efficacissimo, e che ha già prodotti meravigliosi effetti. L'anno 1822 nel mese di maggio una giovinetta di Lione invitò alcuni parenti ed amici ad associarsi per fare piccole offerte settimanali a fine di mettere insieme qualche sussidio
per i missionari. L'opera era semplice, il fine santo, e Dio lo benedisse. L'offerta a farsi non era che
di cinque centesimi per settimana, e insieme recitare ogni dì un Pater ed un
Ave. Ogni dieci associati vi ha uno che raccoglie l'obolo settimanale, e in contraccambio dà a leggere gli Annali delle Missioni che si stampano ogni due mesi. L'offerta essendo piccola, tutti vi possono
prendere parte. Quindi ricchi e poveri, padroni e servi, uomini e fanciulli si ascrissero all'opera novella. Come già fu detto, Pio VII la raccomandò con
la sua autorità apostolica. Altri Pontefici l'arricchirono di molte
indulgenze. Gregorio XVI e il regnante Pio IX si mostrarono ambedue
zelantissimi promotori di questa opera della Propagazione della Fede, la quale essendo così benedetta dal vicario di Gesù Cristo meravigliosamente crebbe e si diffuse per tutta la terra, stampandosene gli Annali in tutte le lingue a molte migliaia di copie. Ogni anno si raccolgono oltre a cinque milioni di franchi. Con questo aiuto si convertirono già alla fede molti milioni di idolatri. Come appendice all'opera della Propagazione della Fede è quella della Santa Infanzia, così chiamata
perchè è posta sotto la speciale protezione di Gesù Bambino
(..). Ogni associato si obbliga a pagare cinque centesimi al mese ed a recitare un
Ave ed una Giaculatoria a Maria Santissima ed a San Giuseppe. Il regnante Pio IX considerata la grande utilità che la novella opera avrebbe recato alla religione, l'approvò con lettere
apostoliche del 16 luglio 1856 e l'arricchì di molti privilegi e indulgenze. (Bosco, Storia Ecclesiastica)
(...)
401. - Primo fiore.
Poco prima di chiudere gli occhi alla luce di questo mondo Don Bosco fu consolato dalla vista, di un primo fiore di quelle lontane e
barbare terre della Patagonia, oggetto dei suoi sogni e delle sue
sollecitudini. Mons. Cagliero, venendo in Italia nel dicembre 1887, condusse una orfanella,
Ona, di circa 8 anni. Da Mons. Fagnano era stata raccolta nella sua prima spedizione. Le erano stati uccisi poc'anzi i genitori, e da lui fu affidata alle
suore di Maria Ausiliatrice, perchè la educassero. Il vescovo Mons.
Cagliero presentandola a Don Bosco gli disse: Ecco, carissimo Don Bosco, una primizia che le offrono i suoi figli missionari ex ultimis fìnibus
terrae. La piccola indiana, inginocchiata davanti a Lui gli rivolse col suo accento ancora semibarbaro queste parole: — Vi ringrazio, carissimo Padre, d'avere mandato i vostri
Missionari a salvare me e i miei fratelli. Essi ci hanno aperte le porte del cielo
(M. B. XVIII, 407-408).
FRASE BIBLICA. -
Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. -
Il suo primo proposito era di andare a portare il Vangelo agli infedeli (Don Berto)
PREGHIERA
DEL MESE. - Venite, o Spirito di consiglio, ed assistetemi in tutti gli incontri di questa vita; inclinate il mio cuore al bene, allontanatelo dal male, siatemi guida in tutte le mie incertezze, affinché camminando sempre per la strada dei divini comandamenti giunga al bramato fine della vita eterna. Così sia. Pater
noster...
FIORETTO:
- Disponiti per la Confessione; tre Angele Dei
all'Angelo Custode, perché ti aiuti.