UN ANNO
CON DON BOSCO
28° Aprile

146) Come si riacquista la grazia di Dio perduta per il peccato mortale?
La grazia di Dio, perduta per il peccato mortale, si riacquista con una buona confessione sacramentale o col dolore perfetto che libera dai peccati, sebbene resti
l'obbligo di confessarli.
« Confessione, Confessione » era la ricetta che Don Bosco non si stancava di predicare. Un'anima in peccato lo sentiva che vicino a lui doveva mettersi in grazia di Dio.
468. - Coraggio!
La sera del 29 dicembre 1864 Don Bosco diceva : « Molti giovani ed alcuni professori mi domandano sempre che cosa significa quel mio dire alcune volte ai giovani : Coraggio, figlio mio ! Quando io rivolgo loro questa parola: coraggio! ma senza ripeterla, vuol dire che il demonio gira intorno ad essi cercando di rovinarli. Quando dicendo loro coraggio! alzo il dito, vuol dire che il demonio li ha già vinti e che bisogna che si riscuotano; e so di certo quel che dico, perchè se voi vedeste quello che io vedo, quello che ho veduto già di qualcheduno di voi, gridereste dalla paura. Un'altra frase son solito di quando in quando ripetere a qualche giovane. Quando io vi dico : Figlio mio, vuoi che parliamo dell'anima tua?, questa mia parola è segno che nell'animo vostro vi è qualche
imbroglio, qualche confessione mal fatta, oppure qualche imbroglio è
imminente. Ricordatevelo. Miei cari giovani, per carità, date ascolto alle mie
parole, servitevi dei mezzi straordinari che il Signore vi porge. Io ve lo dico perchè vi voglio bene e che quel che dico è verità ». (M. B. VII, 846).
469. - Incatenato.
Dopo una conferenza a Nizza, Don Bosco usciva dal presbiterio per avviarsi alla porta, stretto intorno intorno dalla folla che non lo
lasciava proseguire. Un individuo di torvo aspetto, stava immobile a
guardarlo, come se macchinasse qualche brutto tiro. Don Cagliero lo teneva d'occhio ed era inquieto, perchè Don Bosco, lentamente procedendo, si avvicinava a lui: finalmente si trovarono di fronte. Don Bosco appena lo vide gli rivolse la parola: — Che cosa desiderate? — Io? Nulla! — Eppure sembra che abbiate qualche cosa da dirmi. — Io non ho nulla da dire. — Volete forse confessarvi? — Confessarmi io? Ma neppure per sogno! — Dunque, che cosa fate qui? — Sto qui... perchè non posso andar via... — Ho capito... Signori, mi lascino un momento solo, — disse Don Bosco a coloro che lo circondavano. Tiratisi i vicini in disparte, Don Bosco sussurrò ancora qualche parola all'orecchio di quell'uomo, che, cadendo in ginocchio, si confessò là in mezzo alla chiesa. (M. B.
XIV, 37).
470. - Il piccolo capobanda.
Una sera Don Bosco si trovava a Carmagnola aspettando il treno per Torino. C'era una fitta nebbia, era quasi notte, e una turba di
giovani giocavano nei pressi della stazione. Tra essi uno emergeva, dava comandi, s'imponeva ai compagni. Don Bosco, desideroso di conoscere questo capo, si avvicinò al gruppo, ma tutti fuggirono. Don Bosco si trovò a tu per tu col capo, che con franchezza lo interloquì: — Chi siete voi? — Sono un tuo amico. — Che volete? — Voglio divertirmi con voi. E chi sei tu? — Io sono
Magone Michele.
Intanto i compagni si riavvicinavano attorno ai due. Quindi Don Bosco riprese: — Quanti anni hai, Magone?
— Tredici anni.
— Vai a confessarti? — Macché! — Hai fatto la prima Comunione? — Sì. — Hai imparato una professione? — No.
— Che hai fatto finora? — Sono andato a scuola. — E a scuola? — Ho fatto la terza elementare. — Hai il padre? — No. — E la madre? — Sì, essa lavora per mantenere me e i fratelli che la facciamo disperare. — Che vuoi fare? — Non
so. — Vuoi continuare gli studi o imparare un mestiere ? — Sì, voglio finirla con questa vitaccia per non andare in prigione. — Prega il Signore ed Egli provvederà. Eccoti una medaglia; va poi dal Parroco e digli che mi scriva. Il treno era arrivato e Don Bosco dovette partire. Magone, curioso di sapere chi fosse quel prete così buono, corse dal parroco, che capì tutto e scrisse a Don Bosco, essere Magone di ingegno volubile, sbadato,
disturbatore, ma generoso e semplice di costumi. Qualche giorno dopo Magone venne all'Oratorio. Fu messo a studiare. Gli fu dato un
compagno come amico che lo correggeva nei difetti più gravi. In cortile era l'anima della ricreazione. Dopo un mesetto divenne malinconico. Don Bosco se n'accorse e lo chiamò: —- Magone, avrei bisogno di un piacere. — Parli pure. — Vorrei sapere che cosa è che ti travaglia. — Sì, sto male, ma non so
come dire. Don Bosco allora scherzando: — Come ? un caporale, capobanda come sei tu, non sei più in grado di esprimere quello che senti? — Vorrei farlo, ma non so. Ho la coscienza imbrogliata. Don Bosco lo ammaestrò un tantino a fare una buona Confessione. Quella sera stessa Magone si liberò dal peso d'una coscienza imbrogliata e divenne allegro e felice. La grazia in lui lavorò e ne fece un giovane modello. (M. B.
V,
738-745)
471. - Il sogno dei pani.
Una sera Don Bosco disse in pubblico che aveva visto in sogno tutti i suoi giovani distribuiti in crocchi distinti e che stavano mangiando del pane. In un crocchio si mangiava pane fresco, fine e gustoso; in un altro, pane bianco ordinario ; in un terzo, pane nero di crusca ; nell'ultimo pane
ammuffito e guasto. I primi erano gli innocenti, i secondi i buoni, i terzi gli attualmente in disgrazia di Dio, ma non abituati al
peccato e al male. Don Bosco disse che sapeva qual pane ognuno mangiava, e che, se qualcuno l'avesse interrogato, gli avrebbe palesato come l'aveva visto. Molti lo richiesero e si persuasero della verità del sogno. I giovani erano fuori di sè per lo stupore ed esclamavano:
Mi disse tutto quello che ho fatto. (M. B. V, 723-724).
FRASE
BIBLICA. - Ascolta, Signore, il grido del povero.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. -
Prima furberia. Qual è il maggior mezzo e più sicuro per non cadere mai più in peccato? È mettere in pratica gli avvisi del confessore.
PREGHIERA
DEL MESE. - Venite, o Spirito di consiglio, ed assistetemi in tutti gli incontri di questa vita; inclinate il mio cuore al bene, allontanatelo dal male, siatemi guida in tutte le mie incertezze, affinché camminando sempre per la strada dei divini comandamenti giunga al bramato fine della vita eterna. Così sia. Pater
noster...
FIORETTO:
- Signore, fatemi santo: tre Angele Dei.