IL
CUOR DI GESU' NELLA CONDANNA ALLA MORTE DI CROCE
12° GIORNO
Il
Cuor di Gesù nella condanna alla morte di croce.
La
crudelissima flagellazione e la barbara coronazione di spine, avevano, o
anima cristiana, tanto deformato e sfigurato il mio corpo, che non avevo
quasi più sembianza di uomo! Le mie membra erano in ogni parte lacere,
squarciate, grondanti di sangue... ed una veste da burla mi ricopriva!. Il
dolore era indicibile, somma la vergogna e la confusione!... quando Pilato
mostrandomi in tale stato al popolo, gridò Ecco homo: ecco l'uomo. Che ne
dici, anima cristiana? non era io degno di compassione e di pianto? Il
figlio di Dio coperto di rossore e di sangue!... Il più bello, il più
santo, il più amabile degli uomini divenuto obbrobrio e abominazione di
tutto un popolo. Eppure tutto ciò non bastò a conciliarmi la
compassione, a muovere a pietà quel popolo, che furibondo domandò la mia
morte. Anche a te ho mostrato tante volte le mie piaghe, il mio amore!...
Quando ti veniva in animo di commettere qualche peccato, ecce homo ti
gridavo col rimorso, con le ispirazioni... Ecco l'uomo che è anche tuo
Dio, ecco l'uomo che è tuo Re, ecco l'uomo che è tuo Padre, e che sarà
un giorno il tuo Giudice e tu?... ah! sconsigliata, gridasti come il
popolo Ebreo: alla morte, alla morte Gesù!.. alla morte il mio Dio, il
mio Re, il mio Padre, il mio Giudice!... Pilato aveva conosciuto la mia
innocenza, e aveva detto: non trovo alcuna colpa in lui... e se era
conosciuta la mia innocenza, e perché non fui messo in libertà? così
voleva la legge, così esigeva la giustizia... la giustizia? eh! non vi è
giustizia quando si tratta di Gesù!... così andavano le cose allora, e
così vanno anche adesso. Tu pure conosci che sono innocente, e mi tratti
da malfattore. Pilato intanto cedendo ad un vile timore pronunziò la più
iniqua delle sentenze, e ordinò che si consumasse il maggiore dei
delitti... Col Cuore placido e tranquillo ascoltai la mia condanna alla
morte di Croce, e pensando che su quella Croce avrei consumato il mio
sacrificio per la Redenzione degli uomini, abbracciai quel pesantissimo
legno, rassegnato al volere del mio Eterno Padre. Abbracciai la mia croce,
la baciai e con infinita compiacenza me la strinsi al seno pensando che
anche per te sarei morto sopra di quella. Impara tu, anima cristiana, dal
mio esempio ad accettare con rassegnazione ciò che da te vuole Iddio. Sarà
croce pesante, ma ti viene da Dio... e non sarà mai pesante come quella
che io stesso portai per tuo amore!.. Pensa che senza croce non potrai
essere ammessa alla gloria del cielo, e che se non la porterai insieme con
me per amore, dovrai portarla tuo malgrado senza di me con nessun merito e
con maggiore fatica!... Prendi dunque volentieri la tua croce e seguimi...
ma dove?... forse ti dovrai pentire di avermi seguito?... Ah! te lo dicano
le tante anime che mi seguirono prima di te!.. esse ti possono dire che io
sono il Dio delle consolazioni, che resi facile il loro cammino, e le
condussi con gioia e con sicurezza alla eterna felicità.... Vieni ancor
tu dietro di me con la tua croce: la mia amabile compagnia ti farà
dimenticare il peso della tua croce... il mio esempio ti darà coraggio...
la mia grazia farà il resto!.. Vieni, vieni e seguimi... e io ti condurrò....
dove? in Paradiso .... Oh quanto è bello il Paradiso là tu starai in
gaudi ineffabili insieme con i miei Santi, con i miei Angeli, con la mia e
tua Madre Maria. Là vedrai il mio volto, non già deformato dai
patimenti, imbrattato di sangue... ma bello, sorridente, glorioso, e di
questa vista ti beerai in eterno!...
PREGHIERA
Oh Gesù quali voci fate voi sentire quest'oggi alla povera anima mia...
oh quanto sono dolci i vostri rimproveri, quanto belle le vostre
promesse!... Vengo, o amabile Gesù, vengo con voi... prendo volentieri la
mia croce e vi seguo... Non voglio seguire il mondo ingiusto e traditore,
che vuol ingannarmi... Ah! ben conosco ora quale conto io debba fare dei
suoi giudizi... il mondo esamina il più santo, il più innocente, il più
perfetto di tutti gli uomini, e lo condanna alla morte di croce... e così
oggi pure deride le anime devote, disprezza gli umili, combatte e
perseguita i vostri seguaci... Voi sì, o Gesù, siete buono, siete
giusto, siete fedele nelle vostre promesse... Vi seguo, o Redentore
dell'anima mia... e se nel mio cammino troverò delle difficoltà, delle
pene, delle persecuzioni, volgerò lo sguardo a Voi... mi stringerò più
dappresso a Voi... e animata dal vostro esempio, sostenuta dalla vostra
grazia sempre vi seguirò... vi seguirò pensando che dopo la croce verrà
la gioia... dopo l'esilio vi sarà la patria... dopo la vita presente vi
sarà per me il Paradiso...
ESEMPIO
Regnando in Parigi una mortale epidemia, venne chiamato un giorno un
cappuccino in uno dei più poveri quartieri della città ad assistere un
uomo gravemente infermo. Viene introdotto quel Padre in una stanzuccia a
pian terreno, e vede un vecchio moribondo, disteso sopra un pugno di
paglia. Gira attorno gli occhi e non trova neppure un mobile, neppure una
sedia od una panca; tutto era stato venduto nei primi giorni della
malattia per far fronte alle spese inevitabili. Dalle pareti nere ed
affumicate pendevano vari strumenti da falegname; presso il giaciglio
dell'infermo si vedeva un Crocifisso e un libro; era il Catechismo.
Stupito il sacerdote a veder tanta miseria, rivolto al moribondo:
coraggio, gli disse, il Signore vi fa oggi una bella grazia, togliendovi
da questo mondo, dove avete sofferto tante pene. — Tante pene? rispose
il povero vecchio con voce fioca; voi vi ingannate, io non ebbi mai a
lamentarmi della mia sorte; la vista del Crocifisso e la lettura di questo
libro mi hanno sempre consolato in mezzo ai travagli. Qui ho trovato
conforto in tutte le tribolazioni, e sono vissuto contento. Ah padre mio,
ha portato la sua croce Gesù per noi peccatori, e noi non porteremo
volentieri per suo amore le croci che ci vuol dare? Il Confessore,
edificato e sorpreso da tale linguaggio, ne rese grazie al Signore, e
disse al malato: conviene che vi rassegniate a lasciar questa vita, tale
essendo la volontà divina. Senza dubbio, rispose il moribondo con occhio
sereno e con voce animata: questo Crocifisso e questo libro prezioso che
mi hanno insegnato a vivere da buon cristiano, ora mi insegneranno a fare
una buona morte. Ricevette con santo fervore gli ultimi Sacramenti e morì
da predestinato com'era vissuto. Ecco qual è la morte di coloro che in
vita hanno sempre presente alla mente i patimenti e la morte di Gesù.
PRATICA
Nel porvi in letto immaginatevi di essere giudicato da Dio, e risolvete di
darvi a vita migliore.
GIACULATORIA
Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io t'ami sempre più. (Indulgenza di 300
giorni).
(Tratto dal libretto
"IL CUOR DI GESU' - D. Antonio Zaccaria - 1902)