IL
CUOR DI GESU' NEL VIAGGIO AL CALVARIO
13° GIORNO
Il Cuor di Gesù nel viaggio al Calvario.
Segui, anima cristiana, il tuo Gesù nel suo viaggio al Calvario... Altre volte hai seguito il mondo nei suoi divertimenti, nei suoi piaceri... non ti sia
sgradito seguire quest'oggi il tuo divino Maestro nel suo doloroso viaggio... Il peso della Croce era così enorme, che le mie spalle piagate non potevano sostenerlo... Debole e sfinito di forze e per il tanto Sangue sparso e per i patimenti della funesta notte trascorsa... tutto lividure e piaghe... io camminavo a grande stento e con lena affannata... Ogni passo era per me un nuovo tormento, e tutta di Sangue segnavo la strada.... Ah! dimmi, figliuola, e chi non avrebbe dovuto compassionare al mio martirio?.... Invece i miei carnefici con barbaro furore mi urtavano, mi battevano e con pugni e percosse mi costringevano a camminare, cosicchè più volte venni meno... e caddi sotto la Croce. Un povero ferito, che giace a terra disteso, e mentre manda sangue dalle aperte ferite guarda attorno con aria mansueta addolorata, intenerisce il cuore di tutti, e
persino di quel crudele che lo ferì... e tu non ti fermerai alquanto a guardare al tuo Gesù, che per tuo amore, caduto sotto la Croce manda Sangue da tutte le sue lacere membra? Deh! fermati e pensa che per le tue colpe io sono diventato l'Uomo dei dolori, e che non fu tanto il peso della Croce che mi fece cadere, quanto quello più enorme dei tuoi peccati... Guardami, anima cristiana, e se hai cuore piangi... piangi, ma non tanto sopra di me, che sopra te stessa... Piangi per quei peccati, in cui tante volte sei caduta, che mi fecero con tanto dolore cadere... Ah! se tu fossi stata presente al mio viaggio al Calvario, non avresti avuto piacere di aiutarmi a portare la Croce?... Non mi avresti sollevato alquanto? Ebbene sei ancora in tempo... se tu lasci quei peccati, in cui sei solita a cadere, tu mi sollevi dal peso della Croce.... se tu porti con pazienza le tribolazioni e le pene di questa vita, tu mi sollevi dal peso della Croce... se tu rechi conforto ai poveri, ai tribolati, tu mi sollevi dal peso della Croce... Orsù dunque, anima cristiana, non siano più desideri e promesse, ma siano fatti!... non voglio che tu sii mia figlia a parole soltanto, ma ad opere... Non saranno mai troppi i sacrifici che farai per me, se li confronti con quelli che io feci per te!... Io per primo ti amai, e con tanti sacrifici... Io porto sulle spalle il pesantissimo legno della Croce, e tu pretenderai di seguirmi fra le gioie e i piaceri mondani?... Io ho il capo incoronato di spine, e tu lo vorrai circondato di fiori?... Guardami una volta ancora, o figliuola .. Mi vedi camminare con tanto stento per la strada che conduce al Calvario?... vedi che ogni passo è per me un doloroso martirio?... Ebbene non sai dove vado?... vado a morire per te!... Quando mi vedrai già morto, ricordati dell'amore che ti ho portato... ricordatene e comincia ad amarmi!...
PREGHIERA
Oh mio Redentore! Voi salite il Calvario e mi invitate a seguirvi... Sì, mio buon Gesù, accetto il vostro dolce invito, e vi seguo... vi seguo, o Gesù, con quella croce che mi vorrete dare... vi seguo per consolare il vostro addolorato Cuore, e per espiare così le offese che vi ho fatto!... Oh! Gesù, vi vedo cadere a terra sotto il peso delle mie colpe... Ah! potessi rifare la mia vita trascorsa!... tutta, tutta la vorrei spendere per Voi... Ma almeno il resto della vita che mí vorrete dare, sarà solo per Voi!... per Voi sopporterò con pazienza le tribolazioni, le infermità, le contraddizioni ... per Voi, sarò di sollievo ai poveri, agli infermi, ai tribolati..., per Voi, per la gloria vostra userò ora innanzi le forze, la salute, la vita... Voi mi comandate di seguirvi e di amarvi... Vi seguo e vi amo, o Gesù... Voi siete e sarete sempre l'unico mio amore... Se dimenticai fino ad oggi la vostra bontà, i sacrifici del vostro cuore, non li dimenticherò mai mai più!... Aiutatemi ad esservi fedele, e la vostra santa grazia non si diparta mai dal mio cuore... Così sia.
ESEMPIO
Un ecclesiastico molto zelante, una sera di inverno assai rigido tornava dall'assistenza di un moribondo, e si affrettava di giungere presto alla sua casetta. Camminava lungo un passeggio pubblico, quando udì improvvisamente e poco lontano dei gemiti. Si arresta il buon prete, e scorse a poca distanza da sè un soldato, che appoggiato ad un albero si lamentava. Gli si avvicinò, gli domandò cortesemente che gli fosse accaduto, e se avesse bisogno di nulla. Il soldato, che era assai irreligioso, gli rispose sgarbatamente, e gli disse che si allontanasse da lui che di nulla aveva bisogno. Il sacerdote invece, tutto bontà, ripigliò: mio caro, Gesù Cristo col portare
volentieri la sua pesantissima croce, ha insegnato a me ad accettare con rassegnazione le ingiurie e le derisioni del mondo; del resto io sono amico dei soldati, volete voi confessarvi? Ad un parlare così nuovo quel soldato si scosse; e sì disse, io ho grande bisogno di conforto, perchè ho l'animo
turbato dagli affanni. E così dicendo, in quel luogo medesimo postosi in ginocchio tutte manifestò a quel sacerdote le piaghe dell'anima sua. Poi il giorno seguente tornò a lui per compire la sua confessione, e ricevette il perdono delle molte sue colpe. Il sacerdote allora gli parlò del dolcissimo Cuor di Gesù, e dei patimenti da Lui sofferti per amore degli uomini; e ben gli fece comprendere come noi pure dobbiamo portare
volentieri le nostre croci per amor di Gesù, che più volte cadde sotto quella pesantissima croce che volle portare per amore di noi. Il soldato convertito davvero non solo cominciò una vita da vero cristiano, ma divenne l'apostolo dei suoi compagni,
vari dei quali condusse a confessarsi a quel zelante sacerdote. Meditiamo noi pure Gesù nel suo viaggio al Calvario con la sua croce in spalla, e ci sentiremo pieni di coraggio nel sopportare le nostre tribolazioni.
PRATICA
Fate un atto di dolore dei vostri peccati alla mattina, a mezzodì e alla sera.
GIACULATORIA
Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io t'ami sempre più. (Indulgenza di 300 giorni).
(Tratto dal libretto
"IL CUOR DI GESU' - D. Antonio Zaccaria - 1902)