IL
CUOR DI GESU' E SUA MADRE
16° GIORNO
Il
Cuor di Gesù e sua Madre.
Tante
volte, anima cristiana, i tuoi occhi si fissarono colpevolmente nelle
bellezze, nei piaceri, nelle vanità mondane tante volte si fissarono in
oggetti di scandalo e di peccato!. Ebbene, ripara quest'oggi le tue colpe,
imitando la mia Santissima Madre Maria, che per tre ore continue tenne i
suoi occhi immobili e fissi contemplando il mio corpo pendente dalla
Croce, tutto coperto di piaghe e di Sangue.... E intanto che tu osservi
quelle piaghe, che tu miri quel Sangue che sparsi per la tua salute, io ti
scoprirò una nuova prova d'amore che dalla Croce ti diedi prima della mia
morte. Come un buon Padre, prima di morire, lascia ai figli suoi quanto ha
di beni sulla terra, così io che, privo persino della veste che giocata
si erano i miei carnefici, pendevo povero affatto e ignudo dalla Croce, ti
volli lasciare non già ricchezze e beni terreni, ma un tesoro immenso...
un dono più di ogni altro prezioso. Io avevo una Madre.... la più cara,
la più affettuosa delle madri! la più bella, la più santa, la più
grande delle creature uscite dalle mie mani onnipotenti .... Or guarda la
finezza del mio amore. Io sapevo che tu sulla terra ti saresti trovata in
mille pericoli, fra tante tentazioni, in mezzo a potenti nemici.... e
quale appoggio, quale guida, quale rifugio avresti trovato?... A questo
pensai, e con un nuovo prodigio d'amore venni tosto in tuo soccorso.
Dimentico delle mie pene, dei miei spasimi di morte, solo pensando a te,
ti feci un dono di quanto aveva di più caro, ti donai la mia medesima
Madre, e a te la cedei per Madre!. Così venni a dire: Madre, il tuo
unigenito figlio già muore.... altri figli ti lascio.... versa tutto il
tuo amore materno nel cuore dei nuovi tuoi figli.... tu sarai la loro
guida, il loro rifugio, la loro avvocata. Dal volto di Maria trasparve
l'ambascia del cuore.... e parve voler rispondere: Oh questi figli, quanto
saranno diversi da te! Ma pure rassegnata chinò il capo, e tutti gli
uomini da me redenti ella accettò per figliuoli. Medita ora un poco,
anima diletta.... Come approfittasti finora di questo mio dono? Non adempì
forse bene Maria verso di te i suoi doveri di Madre? Non ti soccorse nei
pericoli, non ti consolò nelle afflizioni, non perorò la tua causa
presso di me?... E tu?... Come adempisti i tuoi doveri di figlia verso di
Lei? ascoltasti i suoi insegnamenti, imitasti le sue virtù, la invocasti
nei tuoi bisogni?... oppure amareggiasti il suo Cuore immacolato?... Oh?
quale cambio fece Maria sul Calvario, quando perdeva l'ottimo dei figli,
per accettare te per figliuola!... Pensa che come ho dato il calore e la
luce al sole, perché fecondi ed illumini la terra, così feci piena di
grazia Maria, perché ti fosse luminosissimo esempio di virtù, le diedi
un cuore di madre perché avesse viscere di pietà per te, la feci tanto
potente perché venir potesse sempre in tuo soccorso... E tu non la onori,
non la imiti, non ricorri a Lei?... Comincia dunque ad amare, imitare,
consolare la mia Madre se vuoi amar me.... non può amare il figlio, chi
disprezza ed offende la madre!... Devi amarla perché io l'amo! devi
amarla perché è la madre mia, devi amarla perché ti accettò per
figliuola fra gli spasimi della mia agonia di morte! devi amarla perché
ti ama da madre.
PREGHIERA
Ben comprendo, o Gesù, l'eccelso dono che mi faceste col darmi Maria per
madre e nello stesso tempo arrossisco della mia ingratitudine nel non
usare di un tanto dono. Perdono, o Gesù da questo momento amerò Maria
con affetto figliale, la invocherò nei miei bisogni, la imiterò nelle
sue virtù.... Oh! quale sorte è la mia: ho in cielo una madre, ed è la
stessa Madre di Dio. Non v'è grazia che non possa ottenermi perché
l'ottimo dei figli nulla può negare all'ottima delle madri. Oh quale
sorte è la mia. Ah, vengano pure tutte le tentazioni, le tribolazioni, i
pericoli della vita, non li temo.... sono fra le braccia della mia Madre
.... E voi, o Maria, perdonate ad una figlia ingrata dimenticate tutto il
passato, pensando che io vi offesi, non sapendo quel che facessi ... Ma
ora vi amo, e con tutto il cuore vi amo!. Con confidenza figliale a Voi
sempre ricorrerò, e quanto fui per il passato figlia sconoscente ed
ingrata, altrettanto sarò per l'avvenire figlia obbediente ed affettuosa.
ESEMPIO
Veniva a morte per repentina malattia, che le si aggravò a celeri passi,
una giovane di venti anni circa, e perché si trovava colpevole di gravi
falli, i quali non aveva mai saputo risolversi a confessare, fece chiamare
un confessore nel quale mostrava avere grande fiducia. Ma che non può mai
una maledetta vergogna? Nonostante la gran fiducia che per lui sentiva,
non seppe vincere se medesima, e si confessò ancora sacrilegamente questa
volta. Il confessore, nessun sospetto aveva dell'infelice stato di lei;
pur tuttavia, essendo quella la prima volta che a lei veniva, nè trovando
assai imminente il pericolo della morte, pensò bene differire al di
seguente l'amministrazione dei Sacramenti, e verso sera le fece portare la
Medaglia miracolosa di Maria. Messa appena la medaglia al collo, oh
prodigio d'amore della Vergine Santissima l'inferma entra in una subita e
strana agitazione, in una inquietudine che sorprende tutti di meraviglia,
ma di cui nessuno sa rendersi ragione. Passa in questo stato tutta la
notte, e sospirando e singhiozzando comincia a dire alla sua madre, che
ella era un'infelice, che aveva fatto comunioni sacrileghe in tutta la sua
vita per peccati mortali lasciati nelle confessioni; mandassero senza
ritardo per il suo confessore. Venuto questi, la giovinetta alla presenza
della madre volle dichiarare le sue colpe, e ricevette tosto i Sacramenti
con gran sentimento di compunzione, e con grande edificazione. Offriva a
Dio la sua vita e non finiva di esprimere la sua riconoscenza a Dio ed
alla Vergine Santissima per la grandissima grazia ottenuta di aver potuto
finalmente aprire il suo cuore, ed acquistare la pace dell'anima. In
questi buonissimi sentimenti perseverò sino alla fine. Così Maria
Santissima faceva vedere di essere veramente la madre della misericordia.
PRATICA
Recitate qualche orazione in ossequio ai SS. Cuori di Gesù e di Maria.
GIACULATORIA
Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io t'ami sempre più. (Indulgenza di 300
giorni).
(Tratto dal libretto
"IL CUOR DI GESU' - D. Antonio Zaccaria - 1902)