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IL CUOR DI GESU'

MEDITAZIONI E PREGHIERE

 

 

GIORNO 17

 

Indice

 

  

IL CUOR DI GESU' NELLA SUA MORTE

 

 

17° GIORNO

 

Il Cuor di Gesù nella sua morte.

 

Torna col tuo pensiero, anima cristiana, sul Calvario, e assisti alla mia agonia, alla mia morte. Quale scena tetra ed orribile ti si presenta allo sguardo?... il sole si è oscurato, la luna getta intorno la sua pallida luce, nere nubi errano per l'ampio firmamento... tutto è silenzio, orrore, desolazione... Il triste silenzio è rotto soltanto di tratto in tratto dalle grida e dalle bestemmie di una turba sfrenata che circonda la mia Croce... E io intanto dall'alto del mio letto di morte volgevo intorno lo sguardo, e mirando i miei carnefici e tutto il popolo circostante, e spingendo anzi lo sguardo in tutte le future generazioni del mondo: per tutti gli uomini, io dicevo, per tutti io soffro queste pene, e do la mia vita!... Vedevo allora tanti eretici, tanti bestemmiatori, tanti disonesti, tanti... ah vedevo ancor te, anima cristiana, e con tutti gli uomini io ti trovavo dentro al mio amantissimo Cuore e questo Cuore anche per te agonizzava. Fu allora che, straziato da ardente sete corporale, ma più ancora mosso da ardentissimo desiderio della salute degli uomini: ho sete, sitio, gridai. Ho sete, io volevo dire delle anime tutte che sto redimendo a prezzo così caro. Ho sete dell'anima tua, dicevo allora pensando anche a te... e tu come hai fino ad ora soddisfatta la mia sete?... Ah! misera!... al mio lamento amoroso tu hai risposto tante volte come quei perfidi crocifissori, i quali invece di mitigare la mia sete, mi offrirono fiele ed aceto. Quante volte quando tu correvi dietro a quei piaceri a quelle soddisfazioni delle tue passioni, io ti ho gridato: ho sete dell'anima tua, e tu ingrata mi apprestavi fiele ed aceto. Lungi da te sì mostruosa ingratitudine... e rendi paghe le ultime volontà del tuo Gesù che muore per te. Pochi istanti di vita ancor mi rimanevano e nelle ultime strette dell'agonia, alzando la mia voce gridai: in manus tuas, Domine, emendo spiritum meum, nelle tue mani, o Signore, raccomando l'anima mia!... Guarda con quale calma e rassegnazione muore il giusto. In mezzo a tanti dolori, fra tanti obbrobri resta ancor tranquillo il mio sacratissimo Cuore, e... non un lamento, non una impazienza, ma placido e sereno con la coscienza di aver compiuto il proprio dovere, guarda rassegnato alla morte. E la morte tua quale sarà?... già lo sai... sarà la morte serena del giusto, se condurrai una vita conforme alla volontà del tuo Dio; sarà la morte disperata del peccatore, se continuerai la vita nel peccato, pensaci e risolvi... Ma guarda... il mio volto ha il pallore della morte... gli occhi si appannano... già si chiudono... il battere del polso si attenua... si assottiglia il respiro... spuntano tremolanti le lacrime di morte... ascolta quell'ultimo, profondo respiro... Guardami... il tuo Gesù è morto!. Inginocchiati... china la fronte a terra e piangi... Il tuo Gesù è morto per te, e tu lo posponesti ad una indegna passione, a un vile interesse, ad un abbietto piacere. Quanto fece il tuo Gesù per te... e tu quanto hai fatto finora per Lui?... Alla mia morte tremò la terra, si squarciò dall'alto in basso il velo del tempio, il sole si eclissò, si conturbò tutta la natura, si spezzarono i macigni... e il tuo cuore non si scuote a dolore delle sue colpe. Deh! trionfi ancora su di te la mia grazia, e la mia morte sia la tua risurrezione, la tua vita per tutta l'eternità.

 

PREGHIERA 
O Gesù... mio Redentore e mio Padre e chi mai ha fatto per me, quanto avete fatto voi per la mia salute?... Eppure per tutti ho avuto un affetto nel cuore, un sentimento di riconoscenza, e voi solo siete stato da me dimenticato, e corrisposto con nere ingratitudini!... Voi avete voluto suggellare il vostro immenso amore per me con la morte e con la morte di croce, di amore mi parlano quelle braccia aperte per stringermi al seno... di amore quelle labbra pronte a darmi il bacio del perdono... di amore quelle piaghe, quel Cuore, quel Sangue... E con amore vi risponderò io pure, o Gesù?... Togliete voi pertanto da questo cuore tutti gli amori profani, e fatevi entrare l'amore per Voi, vivo e perseverante. L'anima mia è piena di debolezze, di miserie... ma, o mio Gesù, dite una parola sola, e questo cuore sarà risanato!... Quest'anima insensibile si scioglierà in lacrime di pentimento, e comincerà ad amare quel Gesù che è morto per darmi la vita eterna!... Così sia. 

 

ESEMPIO 
Una giovanetta di nascita distinta voleva entrare in un Ordine religioso molto austero. Per provare la sua vocazione la Superiora le fece una descrizione assai viva delle austerità della vita claustrale, non mostrandole da per tutto che difficoltà, digiuni e penitenze. — Mia figlia, essa le diceva, voi non avrete qui che una povera ed angusta celletta, consistente in quattro mura nude di ogni ornamento. — Ma, o mia madre, rispose prontamente la giovanetta, vi troverò io un Crocifisso? Si, mia figlia, il Crocifisso vi sarà. — Allora io vi torno a domandare la grazia di entrare. — Ma sapete voi che in refettorio, il solo luogo ove sia permesso di prendere un poco di nutrimento, voi non troverete che un cibo grossolano, e tale che ne andrebbero disgustati i poverelli? — Madre mia, troverò io in quel refettorio un Crocifisso? — Si , mia figlia, ve ne è uno grande in capo al medesimo. — In questo caso io vi domando di lasciarmi entrare. — Ma, mia figlia, ogni sera vi è una adunanza, chiamata da noi Capitolo, vi sono tante correzioni severe, tante gravose umiliazioni; e poi le penitenze che usiamo, i cilizi, le discipline... temo che voi non abbiate forza bastante per sopportarle, — Madre, ripigliò ancora la giovane postulante, avrò sotto i miei occhi un Crocifisso nel luogo di questo così terribile Capitolo, e di queste penitenze? — Sì, mia figlia, ve n'è dappertutto. — Ahi madre mia, apritemi dunque le vostre porte; potrei io trovare qualche cosa di malagevole là dove potrò posare i miei occhi su di un Crocifisso? Meditiamo noi pure spesso sulla passione e morte di Gesù, e ci sarà facile vincere le tentazioni, e sopportare le tribolazioni di questa vita. 

 

PRATICA 
Ascoltate una Messa per la conversione dei peccatori. 

 

GIACULATORIA 
Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io t'ami sempre più. (Indulgenza di 300 giorni). 

 

(Tratto dal libretto "IL CUOR DI GESU' - D. Antonio Zaccaria - 1902)

 

 

 

 

 

 

FIORETTO DEL GIORNO:

 

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