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UN ANNO CON MARIA

24° Ottobre

CI RIVOLGIAMO ALLA MADRE DI DIO 

 

Tutti insieme ci rivolgiamo con grande affetto alla "Madre di Dio", ripetendo le parole dell'Arcangelo Gabriele: « Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te », « benedetta tu fra le donne ». E dal centro dell'odierna liturgia ascoltiamo "la risposta di Maria": « L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata ». 

 

Giovanni Paolo II

 

 

MARIA CON NOI

 

L’importanza e il ruolo che ha avuto Nostra Signora della Presentazione di El Quinche, in Ecuador, è riconosciuta anche dai noi credenti di questa nazione. In base alle cronache, una volta costruito il Santuario di Guápulo, nel 1586, gli indigeni di Lumbisí, vollero una copia dell’ immagine della Vergine di Guápulo, e quindi contrattarono lo stesso scultore spagnolo, ormai radicato a Quito, don Diego de Robles, che scolpì l’immagine con il cedro rimasto dalla scultura di Guápulo. Secondo lo storico Padre Julio Matovelle questi giovani indios probabilmente cambiarono idea oppure non poterono pagare a Robles il prezzo concordato; fatto sta che l’immagine fu riportata al laboratorio dello scultore, a Quito. Gli indios di Oyacachi, incuneati nella regione montagnosa orientale, ricevettero la visita prodigiosa di una signora con il suo bambino, che per tre volte parlò con i cacicchi e promise di liberarli dalla piaga delle ossa che divorava i bambini, in cambio dovevano chiamare il missionario di El Quinche perché insegnasse loro la nuova religione cristiana. Questo miracolo avvenne quando la piaga scomparve improvvisamente. Diego de Robles portò l’immagine al villaggio di Oyacachi. Una volta in potere degli indigeni l’immagine viene messa, con gran confusione e gioia, in una grotta naturale alla confluenza dei due fiumi, coperta per proteggerla dalle intemperie, finché non fu costruita la prima piccola cappella. Secondo questo cronista, l’immagine rimase a Oyacachi per 14 anni, dal 1588 al 1604, sono anni profondamente significativi per la successiva storia della devozione, poiché in quegli anni se ne definiscono i tratti e le caratteristiche simboliche. Nonostante i 65 Km che separano Quito da Oyacachi, iniziarono i grandi pellegrinaggi tra steppe e cordigliere per raggiungere il Santuario nella montagna, tra le acque cristalline del fiume e i canti degli uccelli di montagna. L’immagine di soli 64 cm, con il bambino inseparabile dalla madre, in cedro, ricoperta in oro e con delicatissime filigrane, è stato lo strumento di Dio per iniziare a evangelizzare questo popolo pagano diffondendosi poi verso la regione centrale ecuadoriana. Per motivi pastorali il IV Vescovo di Quito, Frate Luis López de Solís ordinò il trasferimento della sacra immagine nella località di El Quinche. La Vergine fu trasferita nell’Antica Chiesa di El Quinche e nel 1630 fu costruito il primo tempio in suo onore su mandato di Frate Pedro de Oviedo, Vescovo di Quito. Venne ricevuta dal popolo di El Quinche il 10 marzo 1604, data storica in cui l’immagine miracolosa lascia per sempre la sua prima dimora per stabilirsi dove si trova ancora oggi fin dai tempi della colonia; qui prende definitivamente il nome di Nostra Signora della Presentazione di El Quinche al posto di Oyacachi e la sua festa viene spostata dal 2 febbraio al 21 novembre.

 

ECUADOR - EL QUINCHE - Virgen de la Presentation

 

 

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