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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

5° Aprile

SAN VINCENZO FERRERI 

 

Ma noi predichiamo Cristo Crocifisso scandalo per i Giudei, stoltezza per i Gentili; per quelli poi che sono chiamati e Giudei e Gentili, Cristo, virtù di Dio e sapienza di Dio (1 ai Corinti, I, 23). 

 

1° Preludio. S. Vincenzo Ferreri ha avuto, come san Paolo, una grande missione apostolica, e l'ha compiuta predicando Gesù crocifisso. 

 

2° Preludio. Grande santo, conducetemi, mercè la sorgente dei vostri lumi e delle vostro grazie, al Cuor di Gesù. 

 

l° PUNTO: Le virtù della sua giovinezza. — Fin dalla infanzia san Vincenzo amò la pietà e lo studio. Frequentava le chiese, e vi passava tutti i giorni molto tempo in orazione: non mancava di digiunare al mercoledì e venerdì; la sua tenerezza e devozione per la santissima Vergine erano estreme, tanto che un predicatore che avesse pubblicato le lodi di questa regina degli angeli sembrava a san Vincenzo che predicasse sempre bene. Allora le lagrime gli sgorgavano dal ciglio manifestando così la gioia di cui era inondata l'anima sua. La passione e la morte di nostro Signore erano pure argomenti della sua devozione, ed egli non poteva nè leggete nè intendere nulla su questi soggetti senza piangere d'amore e di compassione; così pure non tralasciava, per alcun motivo, di recitare preghiere a Gesù Crocifisso ed a Maria Addolorata. E questa regolarità, non faceva torto ai suoi studi, chè anzi, gli meritava dal cielo i lumi dello spirito e le grazie necessarie per bene riuscire. Egli aveva anche una grandissima carità per i poveri, ai quali dava generosamente tutto quanto poteva. Quando ebbe ricevuto dai suoi genitori una parte della eredità, non impiegò che quattro giorni per distribuire tutto ai bisognosi, sopratutto alle case religiose che egli considerava come compagnie fortunate di poveri evangelici. 

 

2° PUNTO: La sua missione apostolica. Il mondo cristiano turbato dallo scisma e indebolito dalla rilassatezza, aveva bisogno d'una rinnovazione. San Vincenzo fu l'angelo scelto da Dio per annunciare la giustizia e predicare la penitenza. Egli stesso ebbe a Salamanca questa rivelazione, nella quale comprese di essere l'angelo dell'Apocalisse incaricato da Dio per dire a tutti i popoli: «Temete Dio ed onoratelo, poichè il giorno della giustizia s'avvicina» (Ap. XIV, 6). Infatti egli percorse tutta l'Europa, col titolo di missionario apostolico e di legato pontificio, convertì le città e le campagne, i grandi e gli uomini del popolo, con la potenza della parola, con l'esempio delle virtù e lo sfolgorio dei miracoli. A queste predicazioni egli si preparava con un'orazione continua, con lo studio della teologia e la lettura delle Sacre Carte. Allo scopo di fecondare il suo apostolato s'imponeva dure penitenze, portava il cilicio, si disciplinava, e si alzava a mezzanotte per recitare il Mattutino in ginocchio. Non dormiva che cinque ore; e si coricava sul pavimento. La sua orazione era continua e la presenza di Dio gli era così famigliare che non vi staccava mai nè lo spirito, nè il cuore. Aveva sempre il crocifisso in mano o pendente sul petto, perchè gli rinnovasse continuamente la memoria della Passione del Salvatore. Lo chiamava la sua grande bibbia, perchè vi trovava il ricordo del più grande mistero della rivelazione. Appena arrivava in una città, correva a salutare il santissimo Sacramento. Ecco i segreti della sua azione apostolica. 

 

3° PUNTO: Attingeva nel Cuor di Gesù lumi e grazie. — San Vincenzo Ferreri praticò sempre quel consiglio che egli stesso diede nell'ammirabile trattato della vita spirituale. Per qualsiasi elevatezza di spirito che noi crediamo d'avere, non dobbiamo mai omettere le pratiche della devozione; leggendo, studiando si deve sempre alzare la mente a Gesù Cristo per chiedergli la grazia dell'intelligenza; è necessario ritirare sovente i propri occhi dal libro per nascondersi interiormente nelle piaghe del crocifisso. Ordinariamente egli componeva le prediche ai piedi del crocifisso per trarre dalle piaghe di Gesù la luce ed il calore, di cui aveva bisogno per commuovere gli uditori. Nella predica del Venerdì Santo ci fece vedere quanto praticasse la devozione al Cuor di Gesù: «Il soldato, egli disse, prese la lancia, e la conficcò nel Cuore di Cristo.. Questa ferita Gesù non la ricevette nel posto in cui per abitudine viene segnata, ma sotto le coste, di dove essa salì fino al cuore. Perchè dunque la si rappresenta ordinariamente così? Perché la pittura, essendo come la scrittura del popolo, si indica così, in una maniera più espressiva ai fedeli, che la lancia penetrò fino al Cuore di Cristo e che Egli perdonò i nostri peccati dal fondo del cuore mediante la morte». 

 

Risoluzioni. — Grande santo, ottenetemi una devozione ardente come la vostra verso il Crocifisso, verso le piaghe di Gesù e sopratutto verso la piaga del suo Cuore. Voglio applicarmi ad attingere a questo Cuore i lumi e le grazie di cui ho bisogno. E non potrò giungervi che mediante l'unione abituale con nostro Signore. Cercherò costantemente quest'unione, e nostro Signore si lascerà vincere dalla mia buona volontà. 

 

FIORETTO: - Recita sette Gloria Patri allo Spirito Santo.

 

 

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